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La dipendenza da cocaina e alcol si previene con il sonno ma si cura con un metodo innovativo

La dipendenza da cocaina e alcol si previene con il “sonno” ma si cura con un “metodo innovativo”.

E’ questo un fantomatico titolo che si potrebbe dare al nuovo libro del professor Luigi Gallimberti “Guarire il paziente, curare la persona. Dalla clinica alla prevenzione delle dipendenze”, disponibile in tutte le librerie e acquistabile anche online. 

Lo studioso di fama mondiale nella cura delle dipendenze e Presidente della Fondazione Novella Fronda, che realizza ricerche scientifiche nel campo della clinica e della prevenzione, da anni studia gli effetti della deprivazione di sonno nei giovani, uno dei “lasciapassare” per le future dipendenze.

Il suo lavoro di cura e di ricerca è riportato nel nuovo libro edito da Rizzoli, come traspare dal titolo, nel quale si sottolinea come sia indispensabile non solo curare il paziente affetto da dipendenze con un metodo innovativo e non farmacologico, di cui è pioniere, ossia la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS), ma anche cercare di prevenire le dipendenze e spiegarne le possibili cause o fattori che potrebbero portare quelle da cocaina, da alcol, da fumo e da gioco d’azzardo, educando i più piccoli e di conseguenza ai loro genitori, a dormire così come ad usare con moderazione i mezzi informatici e le sostanze energizzanti.

Questo metodo di cura e di prevenzione rappresenta un approccio scientifico medico ma anche olistico, cioè una presa in cura dell’intera persona affetta da dipendenza in collaborazione con professionisti diversi che operano dell’ambiente che circonda il paziente, i suoi stili di vita le sue abitudini, in particolare quelle del sonno.

Un metodo che nasce dai fatti e non dalle sole parole, volto anche ad affrontare i molti problemi che affliggono la società e i giovani di oggi e che potrebbero peggiorare in futuro, se non si trova una soluzione al sonno, bisogno primario di cui,  oggi, purtroppo, si ha poca consapevolezza, sia dal punto di vista sanitario sia da quello educativo.

Anche se non si conoscono le basi scientifiche della grande importanza del sonno quello che si conosce sono di sicuro i comportamenti negativi associati ad una deprivazione di sonno che coinvolgono corpo, cervello, mente, ambiente di appartenenza della persona. 

Ecco quindi che curare o prevenire è possibile solo agendo e intervenendo su tutte queste sfere, abitudini del sonno comprese. Si parte dalle evidenze che l’educazione all’attesa sia cruciale sotto il profilo educativo. Essa rafforza infatti l’autocontrollo, pilastro di una crescita sana, anche dal punto di vista cerebrale. Attesa e autocontrollo, vengono messi in crisi dalla mancanza di sonno.

Non a caso c’è una stretta correlazione tra  deprivazione di sonno, dipendenze e gravi disturbi che nel libro, correlazione che nel libro  viene evidenziata nel raccontare le storie di alcuni pazienti curati anche con la tms e tutti con disturbi del sonno.

Il cervello ha bisogno di dormire per ripulirsi dalle scorie inutili, grazie alla potatura sinaptica – si legge nel libro – che trattiene solo le informazioni utili, eliminando le altre. Dormendo poco e dando spazio magari all’uso di smartphone e tablet in eccesso, si rischia di perdere la memoria di cose importanti come lo studio, una passeggiata,  solo per citarne alcuni.

Ne sono una riprova  anche gli studi di Jean M. Twinge, docente di psicologia alla San Diego University e autrice del libro “Iperconnessi”. Secondo la Twinge i ragazzi di oggi “crescono meno ribelli, meno felici e del tutto impreparati a diventare adulti”.

Ragazzi che, secondo una ricerca del 2015 nel +57% dei casi dorme meno di 7 ore a notte, rispetto al 1991. La colpa starebbe anche nella luce blu di smartphone e tablet  che tiene il sistema nervoso in allarme, impedendo la produzione dell’ormone del sonno, la melatonina. Il cervello, in poche parole, farebbe difficoltà a spegnersi, la potatura sinaptica non avverrebbe in maniera completa, con tutte le conseguenze del caso per la salute mentale e fisica delle persone, riducendo, inoltre, la tolleranza all’attesa ed aumentando, di conseguenza il rischio di sviluppare una o più dipendenze.

La scoperta della TMS si è rivelata uno strumento prezioso e innovativo, di recente riconosciuta dalla comunità europea (CE) come testimoniato anche da Lapo Elkann, uno dei pazienti trattati dal team di Gallimberti. 

Per evitare che si instauri una dipendenza è indispensabile arrivare, attraverso idonei progetti psicoeducativi, prima che le modificazioni sinaptiche si consolidino e divengano irreversibili, strategie di intervento, illustrate nell’ultima parte del libro, interamente dedicata alle nuove strategie di prevenzione.

Di qui le indagini e gli studi condotti, ad iniziare dal 2015, dalla Fondazione Novella Fronda, per esempio, con il progetto Pinocchio che ha indagato l’utilizzo di sostanze psicoattive, ma anche il gioco d’azzardo o gli energy drink nei giovani; così come il progetto Buonanotte, condotto assieme ai Pediatri, che ha studiato la correlazione tra la quantità di sonno nei bambini piccoli e il loro utilizzo delle nuove tecnologie.

Proprio da questi studi, grazie soprattutto alle informazioni ottenute dalla Tms nei casi di dipendenza conclamata, è nata la consapevolezza che alla base di abusi e dipendenze ci sia la deprivazione di sonno. I pazienti curati con le onde magnetiche infatti, nei primi 5 giorni di cura, hanno recuperato la normale quantità del sonno percepito e di molti altri sintomi negativi quali ansia e sbalzi d’umore.

Il dormire va considerato, quindi, una funzione vitale al pari  del bere e del mangiare. Ogni funzione viene stimolata di continuo dall’ambiente esterno o interno della persona, funzione che una volta stimolata deve tornare al riposo di partenza per poter reagire in maniera adeguata all’arrivo di nuovi stimoli.

Questo non accade più nelle dipendenze.

 “La generazione Alpha, ossia i ragazzi nata dal 2010 in poi – queste le parole del professore Galimberti in conclusione del libro – presentano  danni causati da smartphone, eccesso di energy drink e mancanza di sonno, che somigliano sempre di più ai nostri pazienti dipendenti da altre sostanze, come la cocaina. Ecco perché ho dato vita anche alla Fondazione Novella Fronda che, come dice il nome, lavora per trovare nuove strategie di cura e prevenzione”.

LUIGI GALLIMBERTI – Psichiatra di formazione psicoanalitica e tossicologo medico, Luigi Gallimberti vive e lavora a Padova, dove ha diretto la tossicologia clinica delle farmacodipendenze dell’Azienda Ospedale-Università. Si occupa di problemi e di patologie legati agli abusi e alle dipendenze da sostanze e comportamentali. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Il bere oscuro. Viaggio nei misteri dell’alcolismo, Morire di piacere. Dalla cura alla prevenzione delle tossicodipendenze, C’era una volta un bambino… Le basi neuroscientifiche del buon senso, La fabbrica della luce. Dipendenza da cocaina: come sconfiggerla.
LA FONDAZIONE NOVELLA FRONDA La Fondazione Novella Fronda ETS nasce a Padova il 9 novembre del 2012 per volontà di Luigi Gallimberti,che la presiede, con l’obiettivo di realizzare ricerche di eccellenza che consentano di intervenire nel campo delle dipendenze in maniera più incisiva rispetto al passato, sia nel caso di dipendenze da sostanze sia in quelle cosiddette “pure“, come il gioco d’azzardo o la dipendenza da videogiochi. Le dipendenze, contrariamente a quanto ritiene gran parte dell’opinione pubblica, sono vere e proprie malattie del cervello. A causa della riprovazione sociale cui esse sono sempre andate incontro la ricerca scientifica in questo ambito ha segnato il passo, nonostante la loro inarrestabile diffusione.   La Fondazione ha una duplice missione: colmare questa lacuna, restituendo dignità alle persone affette da dipendenza cercando di curarle nel migliore dei modi e prevenire l’insorgere di queste patologie soprattutto in giovani e giovanissimi, iniziando già dalla prima infanzia.

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