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VENICE SECRETS: ECCO IL COMITATO SCIENTIFICO DELLA MOSTRA

Dr. Davide Busato (curatore Mostra)

 

Davide  Busato è nato a Venezia nel 1975. Fondatore, assieme a Paola Sfameni, nel 2006 della società Arcomai Snc, specializzata in ricerche d’archivio e archeologiche. Tra i suoi ultimi lavori ha curato per il Comune di Venezia gli studi storici per il restauro del Ponte di Rialto. È consigliere dell’Università Popolare di Venezia dal 2012.

Nel 2011 inizia a collaborare con il giornale on-line Dazebaonews scrivendo una rubrica “Cronaca dal passato” ed il blog veneziacriminale.wordpress.com. L’anno successivo pubblica il suo primo libro dedicato ai Serial Killer che operavano nella Repubblica di Venezia. I suoi libri sono stati teatralizzati e adattati a degli itinerari a tema noir sulle scene del crimine sparse per Venezia. Ha curato numerose mostre tra le quali “Poveglia: tra mito, storia e attualità” tenutasi al Palazzo delle Prigioni Nuove a San Marco nel 2016.

Nel 2014 è stato consulente nella trasmissione “Echappées belles – Venise, l’Eternelle France 5” diretta da Raphael De Casabianca per l’emittente televisiva France 5. Nel 2015 è stato ospite nella trasmissione “Linea Blu” con il conduttore Fabio Gallo per l’emittente televisiva Rai 1.

Nel 2016 gli viene conferito il premio nazionale cronache del mistero per le sue ricerche sui crimini storici.

Ha pubblicato Metamorfosi di un litorale. Origine e sviluppo dell’isola di Sant’Erasmo nella laguna di Venezia (2006) con Marsilio; I serial Killer della Serenissima: assassini, sadici e stupratori della Repubblica di Venezia (2012), Venezia Criminale: delitti e misteri del ‘700 (2013) e Laguna di sangue: cronaca nera veneziana di fine Ottocento (2016) con Helvetia editrice. Il libro I Serial Serial Killer della Serenissima è stato tradotto in inglese da Helvetia editrice (2013).

Come coautore: L’isola della Certosa di Venezia (2009) e Forme del vivere in laguna. Archeologia, paesaggio, economia della Laguna di Venezia(2011) con il Centro Studi Riviera del Brenta.

Nel 2018 uscirà il suo nuovo libro con Rusconi Editore sui crimini storici del clero in Italia.

Dr. Michela Dal Borgo

 

Laureata in Lettere Moderne nel 1978 presso l’Università di Venezia e diplomata presso la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica dell’Archivio di Stato di Venezia. Dal 1 marzo 1980 è Archivista di Stato presso l’Archivio di Stato di Venezia, attualmente con la qualifica di Funzionario Archivista di Stato. Dal 2004 a luglio 2016 responsabile ad interim del servizio di Biblioteca. Vice Presidente dell’Università Popolare di Venezia.

Dal 1994 socia dell’Ateneo Veneto di Venezia e membro del Collegio Accademico con la qualifica di Curatore dell’Archivio dell’Ateneo.

Membro dal 2000 del “Mediterraean Studies Group”, Hitotsubashi University, Tokyo, Giappone; Accademica della Cucina, dal 2004, per la Delegazione di Mestre e Terraferma, e dal 2007 membro del Centro Studi Territoriali del Veneto. Dal 2006 al 2012 socia del Rotary International, Distretto 2060, Rotary Club Venezia-Mestre. Dal 2007 componente del Comitato Scientifico (International Advisory Board) della rivista scientifica Archives’ Review, (Archivi Nazionali Romania).

Consorella della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista di  Venezia; dal 2017 Socio corrispondente interno della Deputazione di Storia Patria per le Venezia e dal 2018 Accademico ordinario dell’Accademia Nazionale della Vite e del Vino. Come autrice e curatrice del volume Le arti edili a Venezia (Roma, 1991) ha vinto nel 1992 il premio internazionale per il restauro “Pietro Torta”. Ha al suo attivo circa duecento saggi, tra articoli, volumi e contributi a mostre sulla storia veneziana e del bacino del Mediterraneo, di cui alcuni tradotti in lingua straniera. Ha collaborato con il Dizionario Biografico degli Italiani dell’Enciclopedia Treccani. Ha curato l’allestimento di mostre documentarie per l’Archivio di Stato di Venezia ed altri Istituti culturali in Italia e all’estero. Fondamentali inoltre i lavori di inventariazione su alcuni archivi storici conservati all’Archivio di Stato di Venezia, mirante a fornire adeguati strumenti per la loro consultazione a disposizione dei frequentatori, provenienti da ogni parte del mondo. Nel dicembre 2009 il Presidente della Repubblica le ha conferito il titolo di “Cavaliere al merito della Repubblica Italiana”.

Prof. Giovanna Fiume

Giovanna Fiume è Professore ordinario di Storia moderna all’Università di Palermo. 

Ha presieduto fino a ottobre 2016 il Corso di laurea triennale in Scienze politiche e relazioni internazionali e quello della laurea magistrale in International relations.

Membro del comitato scientifico di “Crime, History and Societies” (Ginevra, Droz) fino al 2004; dagli anni Ottanta ad oggi è membro della direzione editoriale di “Quaderni storici” (Bologna, Il Mu lino); è stata tra le fondatrici nel 1989 della Società Italiana delle Storiche (SIS) la cui rivista “Genesis” ha diretto tra il 2003 e il 2005. Ha partecipato al progetto Unesco “La route de l’esclave” e organizzato nel dicembre 1999 un convegno internazionale in collaborazione con l’Unesco sul tema “Schiavitù nel Mediterraneo moderno” di cui ha curato la pubblicazione degli Atti in due volumi. Ha organizzato sette convegni internazionali e ne ha curato e pubblicato gli Atti.

I suoi temi di interesse riguardano la schiavitù mediterranea, con particolare riferimento alle conversioni in cattività, la costruzione del modello di santità nera e gli scambi tra culture religiose diverse su cui ha scritto numerosi articoli su riviste italiane e straniere.

All’ultimo decennio risalgono i volumi: Il Santo Moro. I processi di canonizzazione di Benedetto da Palermo (1594-1807), Milano, Franco Angeli, 2002 e 2008; Mariti e pidocchi. Storia di un processo e di un aceto miracoloso, Roma, XLedizioni, 2008; Schiavitù mediterranee. Corsari, rinnegati e santi di età moderna, Milano, Bruno Mondadori, 2009; La cacciata dei moriscos e la beatificazione di Juan de Ribera, Brescia, Morcelliana, 2014. Lavora attualmente alla storia delle carceri segrete del Santo Uffizio spagnolo in Sicilia, su cui ha pubblicato il saggio  Soundless Screams: graffiti & drawings in the prisons of the Holy Office in Palermo, in “Journal of early modern history”, n. 21 (2017).

Dr. Roberto Paparella

Roberto Paparella inizia la sua esperienza di educatore nel 1982 e la professione di operatore sociale si consolida in trent’anni di lavoro presso alcune comunità residenziali dove è impegnato nell’accoglienza di diverse tipologie di utenza: alcolisti, tossicodipendenti e minori provenienti dall’area penale.

Il lavoro di comunità, il desiderio di approfondire le tematiche inerenti la devianza e, la passione per i mercatini dell’antiquariato, portano Roberto Paparella ad iniziare a collezionare oggetti di diverso genere (manufatti di detenuti, fotografie, libri, strumenti di tortura …) che dal 2007 sono stati raccolti nell’esposizione permanente di Olevano di Lomellina. Il progetto educativo proposto dalla comunità, si è sempre contraddistinto per la presenza di laboratori di falegnameria e restauro: Paparella ha quindi seguito un corso di restauro presso i laboratori del professor Aldo Di Fonzo ed è iscritto all’albo dei restauratori dell’Accademia di Brera di Milano. Le opere da lui stesso realizzate, sempre ispirate dalla comprensione e l’approfondimento di fatti di cronaca, si contraddistinguono per la loro capacità di indurre lo spettatore alla riflessione e per la loro unicità nel dar voce, per la prima volta, alle vittime. Gli oggetti e le opere sono stati esposti in diverse mostre.

Nel 2001, presso l’Associazione Italiana di Criminologia, consegue l’attestato di Criminalistica e, nel 2004, presso l’Università di Padova l’attestato di  Criminologo.

Contemporaneamente partecipa alla stesura del libro: L’etica della trasgressione e della narrazione nascosta di Roberto Paparella e Gianvittorio Pisapia (Cedam Edizioni).

Nel 2015 allestisce a Jesolo la mostra “Serial Killer – dalla vittima al carnefice” avvalendosi della supervisione di Armando Palmegiani della Polizia scientifica di Roma. Dal 2016 collabora con la società Venice Exhibition s.r.l., con la quale ha partecipato all’allestimento delle mostre “Real Bodies” di Milano e Roma in qualità di restauratore.

Prof. Claudio Povolo

Claudio Povolo è professore ordinario di Storia delle Istituzioni Politiche presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. I suoi studi sono prevalentemente rivolti alla storia della giustizia e della società di Venezia e del Mediterraneo.

Tra le sue pubblicazioni sono da ricordare:

L’intrigo dell’onore. Poteri e istituzioni nella Repubblica di Venezia tra Cinque e Seicento (Verona 1997);

Il romanziere e l’archivista. Da un processo veneziano del Seicento all’anonimo manoscritto dei Promessi Sposi (Verona 2004);

L’uomo che pretendeva l’onore. Storia di Bortolamio Pasqualin da Malo (Venezia 2010);

Il movente. Il giudice Bernardo Marchesini e il processo per l’omicidio di Giovanni Rama (Verona 2011).

Attualmente sta lavorando ad una monografia inerente la storia del banditismo nella Repubblica di Venezia tra Cinque e Seicento.

E’ apparso di recente presso la casa editrice Palgrave, The Novelist and the archivist.

Dal 1993 è coordinatore scientifico dei convegni internazionali tenutisi a Koper (Slovenia) su temi di carattere interdisciplinare. E’ stato inoltre responsabile scientifico per l’Università Ca’ Foscari del progetto trasnfrontaliero Italia-Slovenia Shared Culture finanziato nell’ambito del VII programma quadro.

Da questa iniziativa è stato pubblicato un volume in tre edizioni (italiano, inglese e sloveno) dal titolo The emergence of tradition. Essays in legal anthropology (XVI-XVII centuries).

E’ inoltre presidente del centro interuniversitario sorto a Capodistria, che riunisce le tre università di Ca’ Foscari, Koper e Udine.

 

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Amo l'Arte in tutte le sue declinazioni e follie. Cuore bassanese e castellana d'adozione, rincorro mostre, musei e gallerie sparsi nel mondo che poi recensisco su Storie di Eccellenza. Come artista visiva mi firmo Ketra da quando ho preso in mano la china per poi traghettarmi verso altri media più sperimentali. Agatha Christie, Bauhaus e Siouxsie&The Banshees i miei compagni di viaggio.

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