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Si è spento Benetta, ex presidente della Cantina Montelliana di Montebelluna

Si è spento stamattina Giovanni Benetta, figura di primo piano per Confagricoltura Treviso e in particolar modo per il territorio di Montebelluna, dove risiedeva in via Castellana insieme al fratello Pietro e conduceva l’omonima azienda agricola con vigneti, seminativi e allevamento di bovini da carne. È stato vicepresidente di Confagricoltura Treviso e per più di un ventennio ha ricoperto anche il ruolo di presidente della Cantina sociale Montelliana. Aveva 82 anni e da alcuni anni era malato.

“Lo ricordiamo con profondo affetto e stima – sottolinea Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto, che è stato per anni al suo fianco nel Consiglio associativo – in quanto ha portato avanti il suo ruolo con determinazione e visione d’insieme, mettendo in primo piano l’unità e lo spirito sindacale. È stato vicepresidente in anni importanti, tra vecchio e nuovo secolo, accompagnando l’associazione a compiere cambiamenti e passi importanti del suo percorso. Per la zona di Montebelluna era un importantissimo punto di riferimento. Ha guidato a lungo la Cantina sociale Montelliana, rilanciandola dopo anni di crisi sia in termini di giro d’affari che di immagine. È stato anche presidente della cooperativa agricola Il Campo. Un’esistenza davvero dedicata anima e corpo all’agricoltura. Una figura che dev’essere di esempio per l’intero universo sindacale”.

Lo ricorda con commozione anche Andrea Dalla Porta, attuale presidente della Cantina Montelliana, che oggi conta 400 soci per una superficie vitata di 650 ettari. “Se oggi siamo un esempio di eccellenza nella viticoltura italiana lo dobbiamo anche a Benetta, che ha fatto la storia della Cantina – dice -. Con lui ho condiviso tanti anni in Consiglio, fino a raccogliere il testimone qualche anno fa. Di lui ci restano la capacità imprenditoriale e di fare squadra, la passione per il territorio e lo spirito innovativo, fondamentale per portare la Cantina ai grandi livelli a cui è giunta oggi”.

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La scrittura è una malattia, che cura da vent’anni con tutto il giornalismo possibile: ha lavorato per due quotidiani, una televisione e mezza dozzina di riviste, guidato da direttore responsabile magazine e siti internet. Autore di un libro storico sul secondo dopoguerra e di un romanzo di narrativa, ama firmare reportage di viaggio ed è membro del Gruppo italiano stampa turistica. Si emoziona per un calice di Prosecco o per una alchimia di gusti nel piatto. Runner per passione, ha vissuto più maratone di quanto potesse sognare ma trova quiete solo correndo tra i monti e nelle note della moonlight sonata di Beethoven. Vive con Ketra, tre gatti e un cane zoppo. È il direttore di Storie di Eccellenza.

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