PR & Influencer

L’arte nelle carte da gioco

L’origine delle carte da gioco è ignota: molte testimonianze sembrano indicare la Cina come patria, all’incirca intorno al X secolo, subito dopo l’invenzione della carta. In Europa sembra però siano arrivate solo molto tempo dopo: al momento sono oggetto di discussione sia modi che tempi riguardo alla loro diffusione. Con una discreta certezza si può affermare che circolassero già nel 1376 a Firenze, perché un’ordinanza del luogo ne limitava l’uso. L’anno seguente si è riscontrato un simile divieto a Parigi mentre nel 1380, a Barcellona, viene menzionato per la prima volta un “gioco di carte di 44 pezzi”. Le carte da gioco conservano oggi una buona popolarità nonostante con l’evoluzione del web siano nate molteplici nuove forme di gaming. Proprio in rete si trovano numerose guide e approfondimenti sui giochi di carte, con la possibilità di informarsi sulla loro storia e i regolamenti. Si possono trovare schede sulla primiera a scopa o il punteggio del sette e mezzo, della briscola o del tresette.

Ad oggi i mazzi più noti sono quelli a seme francese o seme spagnolo: nella prima tipologia si collocano quadri, cuori, fiori e picche, nella seconda si trovano spade, coppe, denari e bastoni. L’evoluzione nella rappresentazione di queste carte ha attraversato secoli di storia: pur non avendo mai cambiato la forma rettangolare (anche se variarono le dimensioni), le raffigurazioni interne sono molto diverse tra loro a seconda delle aree geografiche di provenienza. Per quanto riguarda il caso italiano, i più noti sono senza dubbio i mazzi piacentini e napoletani, ma ne esistono molte varianti.

Tenendo come riferimento il contesto francese, le figure intere ritratte sulle carte erano spesso ritratti di personaggi fiabeschi o eroi storici. Tra i territori d’Oltralpe, è Rouen a diventare un centro molto noto a livello europeo per la produzione di carte ed è nelle botteghe di questi artigiani che sono stati tracciati elementi che ancora oggi si ritrovano nei principali mazzi di carte. Nei mazzi di Rouen, le figure maschili ritratte sulle carte erano rispettivamente David, Alexander, Ceaser e Charles, in corrispondenza dei rei di picche, cuori, quadri e fiori. Personaggi che richiamavano ai realmente esistiti Davide, Alessandro Magno, Giulio Cesare e Carlo Magno.

Dai mazzi prodotti dalle botteghe degli artigiani si passa poi a quelli commissionati dai clienti più abbienti, i quali non di rado chiedevano ad artisti noti di dipingere interi mazzi. Si tratta chiaramente di elementi da collezione di grande valore, non certo utilizzabili per una partita tra amici. Per quanto riguarda il design attuale delle carte da gioco, risale al 1860 con Goodall, introducendo da un lato i mazzi di carte a basso costo per tutti (da uno scellino a tre pence) ma personalizzando anche alcune carte per i clienti più ricchi (spesso era l’asso di picche ad essere personalizzato). C’è però una carta che ha una storia particolare: il Jolly non era presente inizialmente nel mazzo europeo, è infatti stato introdotto nel mazzo USA nel 1863, i quali ritenevano che fosse necessaria l’aggiunta di una carta vincente. Ci vollero però circa 20 anni per far sì che la carta fosse introdotta anche nel mazzo europeo.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *