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L’ Accademia di Belle Arti di Venezia: dal passato nasce il futuro dell’arte

La storia gloriosa dell’ Accademia di Belle Arti di Venezia è la storia di quasi tre secoli di una delle piu’ importanti istituzioni artistiche e culturali in Italia.

Nasce nel 1750 per volere del Senato della Repubblica di Venezia come luogo eletto per l’apprendimento delle Arti e principalmente della Pittura e Scultura.

Un inizio “alla grande”, come si direbbe oggi, con Piazzetta direttore e Giambattista Tiepolo presidente.

Poi, con la dominazione Francese e l’esproprio dei beni ecclesiastici essa si ingrandisce e diviene il luogo nel quale non solo si insegna l’ arte, ma anche si raccolgono i grandi capolavori della pittura e della scultura veneta che diventano fruibili ed aperti al pubblico.

E l’Accademia percorre gli anni della dominazione austriaca con l’acquisizione di altri importanti capolavori, la frequenza di allievi e l’ insegnamento di professori divenuti celebri.

E’ solo nel 1879 che le sorti del museo – Le Gallerie dell’ Accademia appunto- e dell’ Accademia di Belle Arti si separano anche se per molti anni esse ancora condivideranno il luogo delle loro sedi presso l’ ex Convento della Carità, dell’omonimo Campo presso il Ponte dell’Accademia

Infine dal 2004 l’ Accademia di Belle Arti di Venezia lascia tale sede e si trasferisce nello splendido edificio cinquecentesco dell’ ex Ospedale degli Incurabili di origine sansoviniana, in uno dei luoghi più belli della città che affaccia sul canale della Giudecca, dove Venezia sembra voler proclamare la sua identità di città di mare.

E come non menzionare almeno solo alcuni dei grandi artisti che hanno frequentato la nostra Accademia oltre a Tiepolo e Piazzetta, Canova, Hayez, per arrivare a Modigliani, Tito, Martini, Afro, Santomaso, Vedova.

Ma oggi l’Accademia di Belle Arti di Venezia, certamente una delle piu’ importanti tra le 20 Accademie statali, non è solo un’ istituzione della città che vanta  un glorioso passato. I più di 1500 studenti che la frequentano, e dei quali circa per il 30% sono stranieri provenienti da tutto il mondo, trovano infatti qui un fertile campo dove seminare i loro talenti artistici, sviluppare la loro creatività, crescere come la futura classe dirigente nell’ arte che per noi Italiani rappresenta una risorsa che nutre il paese e ci pone indiscutibilmente al di sopra di ogni altra nazione.

E presso la nostra Accademia i quasi cento professori che insegnano le varie discipline , sia le classiche che le piu’ innovative e sperimentali, formano artisti, uomini e donne colti e capaci, i cittadini del futuro.

A giusto titolo il Ministro dell’ Università e della ricerca ha definito l’ AFAM, Alta Formazione Artistica e Musicale Italiana, di cui l’Accademia di Venezia fa parte, come il fiore all’ occhiello del sistema educativo Italiano.

Come Presidente dell’ Accademia penso inoltre che i nostri studenti ed i nostri professori contribuiscano a rendere viva Venezia, afflitta purtroppo dal dramma dello spopolamento e sono certo che una volta superate le difficoltà dovute all’ emergenza COVID, che ha inevitabilmente condizionato e limitato lo svolgimento della didattica, l’Accademia di Venezia costituirà un punto di riferimento importante per la rinascita culturale del nostro territorio.

ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI VENEZIA

Il Presidente

Avv. Fabio Moretti

 


SCHEDA

 

 

 

ARTISTI CHE INSEGNARONO PRESSO L’ACCADEMIA DI VENEZIA.

Si ricordano :

Gianbattista Piazzetta, Gianattista Pittoni, Giovanni Battista Tiepolo, Antonio Rotta, Antonio Canova, Francesco Hayez, Luigi Nono, Ettore Tito, Arturo Martini, Virgilio Guidi, Alberto Viani, Giuseppe Cesetti, Carlo Scarpa, Afro, Bruno Saetti, Giuseppe Santomaso, Emilio Vedova, Mario De Luigi, Edmondo Bacci, Gino Morandis,  Luciano Gaspari, Concetto Pozzati, Riccardo Schweizer, Carmelo Zotti, Cesco Magnolato. Ennio Finzi.

Fra gli storici dell’Arte va di certo ricordato il professore Giuseppe De Logu, autore di una  importante Natura Morta Italiana, e di un saggio su Bruto, il tirannicida, in difesa della Libertà Repubblicana. Fu fondatore nel primo dopoguerra, con La Malfa e Oronzo Reale, del Partito Repubblicano Italiano.

 

L’ATTUALE CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

è composto da:

Avvocato Fabio Moretti – Presidente Accademia AA. BB

prof. Riccardo Caldura – Direttore Accademia AA, BB.

prof. Gaetano Mainenti – Rappresentante Professori

  1. Boris Brollo – Rappresentante Miur

Alex De Bastiani – Rappresentante Studenti

  1. Francesco Gabrielli -Direttore Amministrativo

SCHEDA  2

 

MOVIMENTI ARTISTICI CHE TROVARONO ECO NELL’ ACCADEMIA   di VENEZIA

 

Ovviamente l’Accademia fu un corpo vivo in Venezia per la crescita dell’arte. Da una parte per la nascita della “madre” di tutte le Biennali del Mondo che è la Biennale di Venezia sorta  nel 1893. La quale fu sin dal principio una vetrina dell’arte europea, prima, e mondiale poi. E ciò grazie alla partecipazione dei Movimenti d’Avanguardia a cui parteciparono i suoi professori sin dai suoi esordi.

Antonio Canova fu il precursore e l’inventore del Neoclassicismo. I pittori Luigi Nono, Ettore e Tito  frequentando il Pompeo Molmenti all’Accademia dettero vita con Giacomo Favretto e Guglielmo Ciardi alla Scuola Verista Veneziana che si rifaceva al Realismo di Courbet in Parigi.

Il Futurismo sfiorò l’Accademia, planando alla Biennale, nonostante un figlio del suo territorio: Luigi Russolo ne fosse un fondatore. D’altronde era un movimento anti accademico.  Ma si riprese, l’Accademia, con il Fronte delle Arti del 1948, grazie ad Emilio Vedova e a Giuseppe Santomaso che divennero i rappresentanti dell’Astrattismo sia Lirico che Espressionista. La scultura venne rinnovata e introdotta nella modernità col fondamentale contributo di Arturo Martini, oramai conosciuto quale maestro di “valori plastici”. Virgilio Guidi negli anni Sessanta divenne il capostipite dello Spazialismo lirico veneziano. Assieme a Mario De luigi, Edmondo Bacci, Gino Morandis, Ennio Finzi che furono il contraltare cromatico allo spirito calvinista dello Spazialismo milanese dei Fontana, Crippa, Peverelli, ectcetera. Un rilievo a parte, benché sul piano europeo, lo ebbe Carmelo Zotti, sottostimato in Italia, mentre godeva fama internazionale pari agli austriaci  Antes Horst e a Ernst Fuchs.

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