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Come un coniglietto può conquistare il mondo: le ragioni del successo di Playboy

Playboy, da giornale fondato nel 1953 da un giovane Hugh Hefner, è diventato nei successivi sessant’anni una pietra miliare della cultura popolare, tanto da entrare nel linguaggio di tutti giorni e da essere riconoscibile, grazie al suo iconico logo, in tutto il mondo. Non sono molti brand di successo che sono sopravvissuti ai cambiamenti dell’ultima metà del novecento e i primi anni duemila, mentre Playboy sembra esserne uscito sempre più forte: grazie alle sue vedute innovative, Hugh Hefner è riuscito con soli 8.000 dollari in tasca a creare un impero dal valore di più di 270 milioni. Sebbene per molti Playboy è solo una rivista a tema erotico, la sua base si appoggia sulla filosofia del fondatore, spiegata in un manifesto pubblicato negli anni ‘60, che abbraccia politica, questioni sociali ed economiche. Qualsiasi scelta fatta dal brand Playboy, quindi, è rimasta fedele in tutti questi anni alla filosofia e alla idee di Hugh Hefner, non tradendo così mai la sua anima e restando riconoscibile ai suoi consumatori. Hugh Hefner stesso è diventato un’icona, famoso quasi quanto la sua rivista. Mostrando la sua vita nella sua famosa Playboy Mansion di Los Angeles, Hefner è diventato l’esempio vivente di ciò che l’uomo che legge Playboy sogna di essere: sicuro di sé, raffinato e di successo. Playboy è diventato quindi molto di più di una semplice, ma è ormai un vero e proprio stile di vita, raccontato attraverso tanti media diversi.

Il potere di un logo

Se Playboy deve parte del suo successo alla sua espansione al di fuori del mondo dell’editoria, il brand non sarebbe lo stesso senza il suo celebre logo e i ricavi che ne derivano. Anche chi non conosce la rivista o non sa nulla della storia di Hugh Hefner riconoscerà il simbolo di Playboy per eccellenza, ormai entrato a far parte della cultura popolare. Fin dal secondo numero di Playboy, infatti, l’inconfondibile coniglietto col papillon è diventato il logo ufficiale dell’azienda, apparendo su lenzuola, magliette e perfino tatuaggi. Si stima che il simbolo valga a Playboy fino a 1,5 miliardi di dollari di ricavi all’anno. Tra le ragazze spopolano i gioielli raffiguranti il coniglietto, come orecchini, anelli e le collane sfoggiate da Carrie Bradshaw in Sex and the City. La celebre Mansion di Hugh Hefner è invece l’ambientazione di diversi giochi virtuali e di società, tra cui spiccano il gioco per PlayStation 2 Playboy: The Mansion, in cui i giocatori assumono il ruolo di Hugh Hefner, e la slot Playboy, disponibile sul casinò online Betway Casinò, ambientata proprio nella casa del fondatore di Playboy. Sullo store online ufficiale Playboy invece è possibile trovare ancora una vasta gamma di capi d’abbigliamento a partire da tute e reggiseni sportivi, alle magliette raffiguranti una versione modernizzata della celebri pin un anni ‘80 fino ad arrivare ai famosi cerchietti con le orecchie da coniglietto.

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Non solo riviste

Conosciamo Playboy principalmente come una rivista erotica, ma non tutti sanno che tra le sue pagine si cela molto di più. Sono infatti tantissimi gli artisti e scrittori passati da Playboy e i loro racconti, articoli e interviste sono stati in seguito raccolti e pubblicati da case editrici come Mondadori. Fin dall’inizio, Playboy ha capito poi di non doversi limitare al mondo del cartaceo e ha velocemente investito in hotel e club, il cui staff di diverse etnie confermava lo spirito di innovazione dell’azienda. Diventando sempre di più un brand internazionale e di ampio respiro, Playboy ha saputo adattarsi agilmente alle nuove tecnologie, creando una versione online e sotto forma di app della propria rivista. Ancora prima dell’avvento di internet, Playboy era già passato alla televisione, fondando la Playboy tv e creando il celebre reality show The Girls Next Door, guardato da più di un milione di telespettatori. La diversificazione è stata quindi uno dei suoi punti di forza, ma il successo è stato possibile anche perché Hugh Hefner e i suoi eredi hanno capito per tempo quando era ora di tirarsi indietro. A causa di una crisi economica negli anni ‘80 Playboy chiuse infatti molti hotel e club e nel 2019, dato il calo del numero dei lettori, ha annunciato che i numeri pubblicati della rivista cartacea saranno limitati a quattro all’anno.

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Playboy è quindi un brand che dopo sessant’anni continua a innovarsi ed espandersi, comprendendo le diverse necessità dei suoi clienti senza però rinunciare alle caratteristiche distintive che lo rendono unico nel suo genere.

 

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La scrittura è una malattia, che cura da vent’anni con tutto il giornalismo possibile: ha lavorato per due quotidiani, una televisione e mezza dozzina di riviste, guidato da direttore responsabile magazine e siti internet. Autore di un libro storico sul secondo dopoguerra e di un romanzo di narrativa, ama firmare reportage di viaggio ed è membro del Gruppo italiano stampa turistica. Si emoziona per un calice di Prosecco o per una alchimia di gusti nel piatto. Runner per passione, ha vissuto più maratone di quanto potesse sognare ma trova quiete solo correndo tra i monti e nelle note della moonlight sonata di Beethoven. Vive con Ketra, tre gatti e un cane zoppo. È il direttore di Storie di Eccellenza.

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