Massimiliano Viotto, per tutti Max, 23 anni vissuti intensamente tra viaggi ed esperienze di lavoro e non, ha dato al nuovo locale inaugurato ieri nella centralissima piazza Grande di Oderzo, la sua impronta. Lo ha chiamato Arbor ispirandosi all’ Arbor Day, giornata mondiale della natura che si festeggia il 27 aprile, forse perché da vero appassionato di viaggi sentiva il bisogno di avere un luogo che simbolicamente affondasse le radici nel suo territorio coniugando due suoi grandi passioni: viaggi e natura.
Il locale è nuovo ma già vissuto: l’arredamento naturale è composto da legno massiccio recuperato soprattutto da navi dismesse dopo lunghi viaggi, ma anche da ambienti smantellati, da locali abbandonati. Per cui ogni asse ha alle spalle una lunga storia che si evince dai segni impressi dal tempo, come la ruggine dei chiodi di quelle travi che oggi rinascono in un locale piacevole, innovativo, molto promettente.
Promettente e innovativo non solo dal punto di vista dell’ambientazione ma in particolare per la qualità dell’offerta enogastronomica. Il sodalizio con la madre Audrey Fant che dirige Mamycakes, il laboratorio di pasticceria inaugurato insieme meno di un anno fa, dista pochi passi da Arbor e diventerà il fornitore più importante per prodotti dolci e salati come pane di varie tipologie, piade, pizze, e naturalmente gli impareggiabili dolci
Il tema del viaggio si ritrova nei semplici oggetti collezionati negli anni da Max in giro per il mondo: sassi, sabbia, pensieri scritti qua e là e persino nel menù: scritto rigorosamente a mano su carta riciclata avvolta in cuoio e legata con spago naturale, con tanto di disegni unici che raffigurano luoghi simbolo visitati da Max in giro per il mondo. Sembra piuttosto il giornale di viaggio di un marinaio, dove persino l’ospite può scrivere i propri pensieri (ma anche sugli specchi, sui muri, sulle lavagne), proprio perché può interagire con Arbor fino a sentirsi egli stesso un viaggiatore, anche se solo per l’attimo di un caffè.
Arbor apre al pubblico dalle ore 7 a mezzanotte ogni giorno a partire da martedì 26 settembre. Sarà quindi possibile – tra un giardino verticale e le piante a cascata dal soffitto – consumare la propria prima colazione con brioches rigorosamente fatte in casa (come tutto il resto), tra cui la famosa brioches tutta pistacchio da oggi sarà possibile.
Alla già apprezzata scelta di dolci del noto laboratorio guidato dalla madre, Max aggiunge piatti salati abbinati a ingredienti ricercati. Protagonista assoluto il pane fatto in casa, con farine macinate a pietra, lievitazione lenta, disponibile anche nelle sue varianti senza glutine per intolleranti, in abbinamenti interessanti anche per vegani. Non una semplice paninoteca quindi, piuttosto il luogo ideale dove consumare (ma vale anche la formula dell’asporto) ad esempio un light lunch con club sandwich ai 5 cereali, bufala e Parma, o una cena con pane e soppressa, funghi e provola affumicata.
E il lunedì, giorno di chiusura, cosa si fa? Niente paura: Max non sta fermo un attimo, e a chi lo desidera offre la possibilità di unirsi a lui per un piccolo viaggio o escursione… e volendo ci si può organizzare per un picnic con i suoi deliziosi panini che, questo è certo, diventeranno presto famosi in città.