PR & Influencer

Waterworld di Marco Rizzo alla Bolzicco Arte di Portogruaro

WATERWORLD ***

 MARCO RIZZO espone le sue foto da Bolzicco Arte, via Garibaldi 51 in Portogruaro dal 26 febbraio al 19 marzo 2022

La ricerca fotografica ultima di Marco Rizzo è legata all’acqua, soprattutto all’acqua del mare. Tutti noi sappiamo l’importanza dell’acqua e del mare che è probabilmente la sede dell’origine della vita nel nostro pianeta. E, come sostiene il filosofo Gaston Bachelard, essa ha in sé una memoria e della Natura e della Vita animale. L’acqua riporta in sé l’esperienza del conscio e dell’inconscio che ha permeato la nostra coscienza esistenziale. (È vicino all’acqua che ho meglio compreso che il fantasticare è un universo in espansione, un soffio di odori che fuoriesce dalle cose per mezzo di una persona che sogna.” G. B.). Inoltre, pure la nostra vita umana inizia nel liquido amniotico, che per traslato diventa l’acqua della vita, tant’è che a una partoriente si dice “ha rotto le acque” quando sta per partorire. Quindi l’acqua come elemento vitale, anzi iniziatore tout court  della vita.

Marco Rizzo ha rivolto la sua attenzione all’acqua essendo fra l’altro abitante  in una città d’acqua per eccellenza come Venezia. E di essa ne cerca l’abisso sommerso quale inconscio della stessa città. Città che risiede sui pali che la sostengono sott’acqua e quindi essa stessa sempre in bilico fra sottosopra. Egli la immagina sommersa e quindi una neo Atlantide che con le sue cupole, e campanili diventa una trasposizione di un mondo misconosciuto. E i suoi abitanti, sopravvissuti, sono costretti a vivere dentro un mondo di superficie dove non c’è nessuna visione in quanto estensione unica del mare, cioè dell’acqua. Quindi in questa “tabula rasa” tutto è perfettibile, tutto è possibile, tutto può esistere in una estrema solitudine. La vera vita è sotto. Ma c’è pure l’altra necessità cioè quella di sapere se tutto finisce qui in questa visione astratta e surreale o se vi è una speranza di altri mondi, oltre le “Colonne di Ercole”. Se c’è un altro teatro umano. O, se il nostro destino è la pura superficie fotografica. Un destino è possibile come nel personaggio di Waterworld il film del “mutante” che cerca la terra con Kevin Costner. Da dove viene questa visionarietà di Marco Rizzo? certamente dal sogno e che si rifà a quella che era in pittura la corrente Surrealista. Sì siamo debitori a André Breton, a George Bataille, e a Dalì con le sue marine dell’ Ampurdan nella Costa Brava spagnola. Il Surrealismo ci permette di recuperare il suono del mare e quindi la voce profonda dell’acqua così come rincorriamo da anni di capire il suono trasmesso dai delfini per carpirne il linguaggio. Così Marco Rizzo ci regala una doppia vita quella del sotto/sopra, ma non della terra cieca, bensì quella del mare che come una lente di ingrandimento trasforma la nostra memoria e visione del mondo che il fotografo Marco Rizzo tenta di chiarirci attraverso l’obiettivo.

Boris Brollo

 

*** Nota: Waterworld è un film di fantascienza del1995 diretto da Kevin Reynolds, interpretato e co-prodotto da Kevin Costner. La storia, ambientata in un futuro post-apocalittico, è basata sulle avventure di un mutante in cerca degli ultimi lembi di terra

in un mondo sommerso dalle acque.

 

 

BIO

Marco Rizzo è un regista e fotografo veneziano, ha collaborato con diverse istituzioni e musei come: Palazzo Grassi, Punta della Dogana, Belmond Hotel Cipriani, case di moda come: Furla, Al Duca d’Aosta, aziende nel settore del vetro artistico del calibro di Venini e personaggi nel campo dell’architettura e dell’arte come: Tadao Ando, Jean-Jacques Aillago, Francesco Bonami, Francois Pinault, Mona Hatoum e Umberto Pelizzari.

Massimo dei voti in Discipline e Arti dello Spettacolo, pluripremiato come regista con Nero Pece, Marco Rizzo ha esposto in più di 15 mostre personali, 20 mostre collettive in Italia e all’estero. Le più rilevanti con la collezione Underwater City sul fondo della piscina del Belmond Hotel Cipriani durante la Biennale d’Arte di Venezia nel 2016; e a Vienna e Pretoria nei rispettivi Istituti di Cultura.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *