PR & Influencer

VENETO, ALLARME MALATTIE CARDIOVASCOLARI. I CONSIGLI NELLA GIORNATA MONDIALE DEL CUORE

My hearth-Your hearth”, sabato 29 settembre scatta la campagna mondiale per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. La biologa nutrizionista Elisa Mancini: “In Veneto una delle principali cause di morte è rappresentata dalle malattie che colpiscono il cuore.  La prevenzione inizia a tavola”

 Sabato 29 settembre è il World Heart Day, la giornata mondiale di sensibilizzazione sulle malattie cardiovascolari, promossa e coordinata dalla Fondazione Italiana per il cuore, membro nazionale della World Heart Federation, in collaborazione con associazione di pazienti (Conacuore) e con la Federazione Italiana di Cardiologia (FIC). Ogni anno la giornata mondiale del cuore è incentrata su un aspetto specifico sintetizzato in uno slogan e quest’anno è My hearth-Your hearth”, ovvero il mio cuore, il tuo cuore. Lo slogan scelto è incentrato sull’importanza di adottare e promuovere scelte di vita salutari non solo per se stessi ma anche per gli altri affinché il maggior numero di persone intraprendano uno stile di vita sano.

Si stima che ogni anno le malattie cardiovascolari sono responsabili di 17,5 milioni di morti premature; numero destinato a salire a 23 milioni entro il 2030.  La World Heart Federation, sottolinea che queste patologie sono prevenibili adottando ogni giorno piccole scelte di salute come smettere di fumare, fare esercizio fisico, mangiare e bere in modo sano. “Ed è infatti a tavola che si inizia a prevenire – spiega la dottoressa Elisa Mancini, biologa nutrizionista e coordinatrice e responsabile della piattaforma e del team scientifico di Keyum®, un rivoluzionario software nutrizionale unico in Europa – Seguendo un’educazione alimentare equilibrata e soprattutto continua nel tempo.“.

In Veneto, su iniziativa di alcuni centri cardiologici, negli anni 2002-2003, fu effettuato uno studio clinico epidemiologico sull’infarto miocardico acuto denominato “Studio Venere”; i risultati sono stati oggetto di valutazione per lo sviluppo della rete dell’infarto. In Veneto, infatti una delle principali cause di morte è rappresentata dalle malattie cardiovascolari. A distanza di anni dall’inizio dello studio c’è la sensazione che l’incidenza dell’infarto miocardico acuto si stia riducendo.

“Nel 1995, In Veneto – spiega Mancini – si sono registrati 1.630 decessi dovuti ad infarto e 8.770 decessi dovuti a malattie cardiovascolari; applicando una suddivisione per sessi si ha una maggiore mortalità nella sfera femminile per quest’ultime e una maggiore mortalità nella sfera maschile per l’infarto del miocardio acuto. Nel 2002 i decessi per infarto del miocardio acuto sono scesi a 1.290 sempre con una maggior percentuale nella sfera maschile; invece i decessi per malattie cerebrovascolari sono scesi a 6.970 con una percentuale simile tra la sfera maschile e quella femminile. Sia la dinamica della mortalità generale sia per causa mostrano dunque un’importante diminuzione dal 1995 al 2002. Questo dato positivo riflette ciò che è avvenuto a livello nazionale ed è legato a vari aspetti, in primis alla prevenzione di tali malattie. Partendo da queste considerazioni ULSS10 in collaborazione con le società scientifiche e cardiologiche si è fatta promotrice di far nascere un nuovo registro epidemiologico sull’infarto miocardico acuto denominato “Venere II”. Questo nuovo studio ha come obiettivo non solo la prevenzione ma anche lo scopo di migliorare la pratica clinica e le strategie terapeutiche.”.

L’agenzia sanitaria e sociale della regione Emilia Romagna, in un dossier n. 257/2016 pubblica i dati riguardo ai decessi collegati ad infarto del miocardio e malattie cerebrovascolari. Nel 2013 in Emilia-Romagna si sono registrati 2.156 decessi attribuiti a infarto miocardico acuto, pari al 4,5% della mortalità generale, di cui 54,1% maschi e 45,9% femmine. Applicando una suddivisione per età si evidenzia una netta differenza fra i sessi per questa patologia: nei maschi vi è una forte componente di decessi già a partire dai 40 anni, mentre il rischio è relativamente ridotto nell’età più avanzata. Per il sesso femminile invece si tratta di una causa di morte prevalente soprattutto nelle ultra 80enni. Effettuando un confronto negli anni, il rischio cumulato di decesso è in netta diminuzione; nel periodo del 1984-88, la probabilità di decesso negli uomini entro i 69 anni, era circa 4,6% invece nell’ultimo periodo è sceso all’1,3%, mentre nelle donne tale probabilità si riduce dall’1% circa allo 0,3%.

Inoltre, sempre nel 2013, si sono registrati 4.273 decessi (9% della mortalità generale) associati a patologie cerebrovascolari, con una importante prevalenza nella sfera femminile, 59,9%. I decessi per tale patologia sono principalmente dovuti ad accidenti cerebrovascolari non specificati (25,3%), a emorragie (21% circa), ad altre malattie cerebrovascolari (20%) e ad infarto cerebrale (14,4%). Applicando una suddivisione per età, nel 2013 i decessi si sono registrati in misura maggiore nelle persone anziane in entrambi i sessi; in particolare, si osserva che tale patologia colpisce prevalentemente le donne anziane, infatti il 40,6% di decedute, ha più di 90 anni di età. Effettuando un confronto temporale per aree vaste si può notare un dato lievemente inferiore nell’Area vasta della Romagna e lievemente superiore nell’Area vasta Emilia Nord.  Anche per questa patologia, il rischio cumulato di decesso è diminuito fortemente nell’ultimo periodo.

Nel dettaglio, il numero dei decessi nel periodo compreso dal 2009 al 2013, risultava meno di un terzo rispetto al periodo del 1984-1988, con valori pari allo 0,6% per gli uomini e allo 0,4% per le donne. La Regione Emilia Romagna, dopo il progetto pilota “prevenzione per malattie cardiovascolari” del 2012 promosso dall’Usl di Parma, ha rilanciato il progetto di medicina e di iniziativa: “Lettura integrata del Rischio Cardiovascolare nelle Case della Salute”, con l’obiettivo di prevenire malattie come l’infarto, l’ictus e l’attacco ischemico transitorio. Il progetto ha come obiettivo, agire in prevenzione primaria, cioè negli individui ancora in salute, fornendo informazioni aggiuntive sul proprio stato di salute, sui possibili rischi cardiovascolari, usufruire dell’assistenza e dei consigli di personale qualificato, utili ad effettuare scelte consapevoli volte a modificare comportamenti non corretti e a ridurre il rischio di ammalarsi.

Il metodo Keyum si allinea a tali iniziative di prevenzione, Mancini: “La nostra filosofia è incentrata ad elaborare un programma alimentare personalizzato, nel rispetto delle esigenze di gusto, della tradizione ma anche degli impegni lavorativi, permettendo a tutti i commensali di mantenere le stesse pietanze, per soddisfare non solo il palato ma preservare la convivialità del pasto riconosciuto momento di scambio, di comunicazione, di condivisione: principi cardine della dieta mediterranea.”. “Il nostro obiettivo – conclude – è educare i clienti a scelte alimentari più salutari, con una migliore consapevolezza e gestione dei pasti al fine di prevenire molteplici malattie, sia cardiovascolari che quelle del benessere, legate cioè allo stile di vita moderno e occidentalizzato. La prevenzione attraverso campagne di sensibilizzazione di respiro mondiale sono fondamentali, ma non devono essere episodi singoli, la prevenzione si fa ogni giorno, con una chiara informazione e un’azione di educazione alimentare”.

 

KEYUM IN PILLOLE Il metodo Keyum® è stato inventato da Paolo Braghin, il quale ha messo a punto  con l’aiuto di una commissione medico-scientifica un software, unico in Europa, che definisce la dieta su misura mantenendo nel menù i piatti preferiti grazie ad una scomposizione bromatologica di settemila cibi e quindicimila ricette in continuo aggiornamento. Le sede centrale è a Boara Polesine, in provincia di Rovigo, ma ci sono uffici operativi anche a Bologna, a Valli di Chioggia e a Mira, nel Veneziano. La società è nata nel 2013, ad oggi vi lavorano nelle varie sedi una decina di persone. Nel corso degli anni, ha elaborato migliaia di diete per oltre diecimila persone, nel tre quarti dei casi per il mondo femminile. Tra chi segue il metodo, alcuni sportivi famosi nel territorio veneto: citiamo i triatleti Nicola Battocchio, Omar Bertazzo e Michele Aglio; i ciclisti Marcello Pavarin, Liam Bertazzo e Filippo Fortin; ma anche il rugbista Nicola Quaglio e gli atleti di Judo-Karate-Taekwondo Gabriele e Gianni Guglielmo. Dal punto di vista medico-sanitario, grazie alla revisione della piattaforma, che è stata effettuata in collaborazione con docenti dell’università Alma Mater di Bologna, il software è in grado di elaborare programmi nutrizionali anche in presenza 24 allergie ed intolleranze e 18 stati patologici, funziona ad esempio per attenuare e ridurre drasticamente i sintomi del reflusso gastrico, del gonfiore addominale, della stipsi e di alcune forme di mal di testa.

 

Avatar
La scrittura è una malattia, che cura da vent’anni con tutto il giornalismo possibile: ha lavorato per due quotidiani, una televisione e mezza dozzina di riviste, guidato da direttore responsabile magazine e siti internet. Autore di un libro storico sul secondo dopoguerra e di un romanzo di narrativa, ama firmare reportage di viaggio ed è membro del Gruppo italiano stampa turistica. Si emoziona per un calice di Prosecco o per una alchimia di gusti nel piatto. Runner per passione, ha vissuto più maratone di quanto potesse sognare ma trova quiete solo correndo tra i monti e nelle note della moonlight sonata di Beethoven. Vive con Ketra, tre gatti e un cane zoppo. È il direttore di Storie di Eccellenza.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *