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UTMB® 2019: L’applauso finale

Dopo Krissy Moehl (2003 e 2009), Nikki Kimball (2007) e Rory Bosio (2013 e 2014), è Courtney Dauwalter che ieri nel tardo pomeriggio è diventata la 4° americana a ottenere la vittoria a Chamonix, in 24h34. Courtney, già trionfatrice all’inizio dell’anno della Tarawera UltraMarathon e della Madeira Island Ultra-Trail® a maggio, aveva dovuto abbandonare la Western States a fine giugno, nonostante la posizione di testa. Ferita a un fianco, ha dovuto arrendersi lungo il percorso e attendere di ristabilirsi, prima di sbarcare a Chamonix per la prima volta nella sua carriera. Ha gestito una gara di attesa, lasciando che la cinese Miao Yao, vincitrice della CCC® dell’anno scorso, brillasse ritentando l’avventura ai massimi livelli. Partita a tambur battente, la giovane cinese si fermerà purtroppo in cima al Grand Col Ferret, dopo poco più di 103 km di gara.

Ha lasciato così campo libero alla Dauwalter, determinata fin dall’inizio, che attraverserà per il resto della corsa ogni tipologia di condizione, incluso un grande colpo di fatica all’altezza di Champex-Lac (km 123). Vittima di un colpo di calore, la Dauwalter si è fermata a lungo al punto di ristoro ed ha vomitato, prima di ripartire quanto meglio poteva, godendo di un anticipo di quasi 45 minuti sulla sua prima inseguitrice, la svedese Mimmi Kotka. Mettendo in campo risorse insospettate, la Dauwalter, 34 anni, ha trovato lungo i chilometri una nuova spinta, impossibile da raggiungere, ed ha ottenuto la sua prima incoronazione a Chamonix, al suo primo tentativo. Mimmi Kotka ha invece affrontato un trend di gara opposto. L’ultima parte è stata per lei una lungo calvario, che l’ha spinta lontano dal podio (20ma tra le donne). Un’altra svedese, Kristin Berglun, ha invece colto l’occasione per lasciare l’anonimato, chiudendo 2° in 25:34 in questa edizione 2019. Maïté Maiora (ESP) ha concluso in 3° posizione, in 25h41.

UTMB & Des Bosses et Des Bulles

©UTMB® – Christophe Pallot (click here to download)
 

Si diceva che nessun podio potesse sfuggire alla Spagna nelle corse UTMB® 2019. Si conferma la grande vincitrice di questa edizione 2019, tra le 100 nazioni rappresentate e i 10.000 concorrenti iscritti alle diverse corse.

Il raid spagnolo è iniziato mercoledì sera nella TDS® (145km / 9100m D+), con la vittoria di Pablo Villa, il più veloce tra i 1600 partecipanti di questa prova. Su un percorso più lungo e più ripido rispetto alle precedenti edizioni, grazie al nuovo passaggio nel Beaufortain, Villa arriverà comunque con quasi un’ora di anticipo rispetto alle migliori previsioni. Il cambio di rotta non ha sconvolto nemmeno Audrey Tanguy, campionessa in carica, e ancora una volta vittoriosa tra le donne, dopo uno splendido ed emozionante mano nella mano con l’americana Hillary Allen, che chiude 2°. Non vediamo l’ora di vedere i francesi nella gara di punta dell’UTMB®.

La dominazione spagnola è proseguita giovedì, grazie al tre volte campione del mondo di trial Luis Alberto Hernando, vincitore della CCC® 2019 (101 km / 6100 m D+) senza esitazioni, dopo 10:28 di corsa, davanti al francese Thibaut Garrivier. Colui che non è mai stato in grado di aggiungere un evento UTMB al suo track record ha finalmente sconfitto la propria maledizione. La residente spagnola Ragna Debats (HOL) l’ha imitato tra le donne.

Alla fine, la Spagna non è riuscita a trionfare soltanto nella OCC (56 km / 3500 m D +). Sono mancati 1 minuto e 22 secondi ad Andreu Simon per offrire alla Spagna un Grande Slam : è il divario che lo ha separato dal vincitore norvegese Stian Angermund-Vik. Tra le donne, Azara Garcia (ESP) non avrebbe potuto fare nulla per impedire alla neozelandese Ruth Croft di intascare ilsecondo titolo consecutivo nell’evento.

Pau Capell ha completato ieri il trionfo iberico all’UTMB® (171 km / 10.000 m D+), grazie a un assolo integrale a cui nessuno ha potuto resistere, nemmeno Xavier Thévenard, tre volte vincitore dell’evento, in cerca di una quarta corona e ieri soltanto secondo. Un argento che non ha avuto il sapore della sconfitta per Jurassien. “Pau ha fatto miracolo di perfezione. Io ho mantenuto i miei piani. Mi aspettavo di chiudere la gara in 21h10, ho chiuso in 21:07, non c’è molto da dire, a parte la perfezione di Pau” ha confidato Thevenard. “Quest’anno sto facendo una delle mie stagioni migliori, ed è stato bello poter correre questa UTMB con il bel tempo; abbiamo potuto goderci le montagne. È lì che ci si rende conto di quanto sia meraviglioso trovarci qui e poter contemplare questo universo; dobbiamo davvero prenderci cura di noi, cambiare le nostre abitudini, accettare meno comodità e vivere in modo più semplice, per proteggere questo ambiente e garantire che anche le generazioni future possano goderne come noi“, ha concluso Thévenard, in un messaggio di consapevolezza ecologica, in pieno accordo con la politica di sviluppo sostenibile sviluppata dall’evento.

I vincitori e i protagonisti non potranno fare a meno di evidenziare l’enorme entusiasmo popolare che ha animato il bordo dei percorsi. Con un meteo perfetto per applaudire le gesta dei runner, la folla di sostenitori è cresciuta man mano nel corso delle giornate, per raggiungere il suo picco venerdì e sabato. I diversi territori dei tre paesi attraversati (Francia, Italia, Svizzera) hanno così potuto mostrare al mondo intero il proprio aspetto migliore e la propria ospitalità, registrando tassi di frequenza mai visti prima; 20.000 accompagnatori e decine di migliaia di spettatori hanno reso questa 17ma edizione un indimenticabile momento di sport, di condivisione, di unione, in un’atmosfera magica e calorosa.

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La scrittura è una malattia, che cura da vent’anni con tutto il giornalismo possibile: ha lavorato per due quotidiani, una televisione e mezza dozzina di riviste, guidato da direttore responsabile magazine e siti internet. Autore di un libro storico sul secondo dopoguerra e di un romanzo di narrativa, ama firmare reportage di viaggio ed è membro del Gruppo italiano stampa turistica. Si emoziona per un calice di Prosecco o per una alchimia di gusti nel piatto. Runner per passione, ha vissuto più maratone di quanto potesse sognare ma trova quiete solo correndo tra i monti e nelle note della moonlight sonata di Beethoven. Vive con Ketra, tre gatti e un cane zoppo. È il direttore di Storie di Eccellenza.

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