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TRUFFATI DALLE POPOLARI VENETE, LA RABBIA DEI RISPARMIATORI DOPO LE PROMESSE DEL GOVERNO

Riceviamo e pubblichiamo

 

Dopo otto giorni il Governo non ha ancora mostrato ai risparmiatori il testo di legge del “doppio binario” che il Premier Conte ha sommariamente (ma non precisamente e lasciando infiniti dubbi ai più attenti) rappresentato lunedì 8 aprile, senza concedere neppure spazio al contraddittorio nel merito.

Il “doppio binario” rispetto la precedente impostazione della “violazione massiva” rappresenta un violento (e sorprendente) ripristino di una sorta di scudo giuridico alle più vaste responsabilità degli amministratori e controllori rispetto il solo istante della vendita truffaldina allo sportello; quelle vaste responsabilità che ovviamente hanno realizzato il disastro delle banche poi fallite, come sommariamente indicato dalla Commissione di inchiesta, detta “Casini”.

Non potendo leggere il testo (tenuto ancora irragionevolmente segretato) si può solo intuire che i soci storici rimarranno con un pugno di mosche, e che molte altre categorie di risparmiatori saranno totalmente deluse, con conseguente legittimo profondo risentimento per l’ulteriore beffa.

Il Premier Conte, che si è assunto l’incarico di far digerire  la brutale soppressione della norma approvata dal Parlamento con la legge di bilancio, cancellando il diritto a favore dei risparmiatori conseguente le “violazioni massive” per sostituirlo con il pietistico meccanismo del “doppio binario”, avrà dunque l’onere della responsabilità storica e politica della scelta operata e, non di meno, i  partners di Governo ne saranno responsabili per non essere riusciti  ad impedirlo.

Se poi il testo completo della norma neppure fosse stato  inviato a Bruxelles, è logico domandarsi  se l’asserita  criticità della norma di  bilancio ora in vigore (che prevede la “violazione massiva”),  sia un problema rilevato a livello europeo o piuttosto frutto di preoccupazioni nei poteri del tutto nazionali.

Insomma, la nuova norma del doppio binario pare vada proprio incontro ai desiderata di Banca d’Italia, che poi abbiamo saputo dalla stampa avere piazzato propri dipendenti “distaccati” al MEF e messi proprio su questa questione, in evidente inopportunità di immagine e politica.

Concludendo, il Premier Conte ed i partiti di Governo, varando una norma composta sotto così infauste premesse, se ne assumerà tutte le responsabilità politiche e sociali.

Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete “don Enrico TORTA”

Il presidente avv. Andrea Arman

 

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La scrittura è una malattia, che cura da vent’anni con tutto il giornalismo possibile: ha lavorato per due quotidiani, una televisione e mezza dozzina di riviste, guidato da direttore responsabile magazine e siti internet. Autore di un libro storico sul secondo dopoguerra e di un romanzo di narrativa, ama firmare reportage di viaggio ed è membro del Gruppo italiano stampa turistica. Si emoziona per un calice di Prosecco o per una alchimia di gusti nel piatto. Runner per passione, ha vissuto più maratone di quanto potesse sognare ma trova quiete solo correndo tra i monti e nelle note della moonlight sonata di Beethoven. Vive con Ketra, tre gatti e un cane zoppo. È il direttore di Storie di Eccellenza.

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