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Tessuti Naturali

Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse verso i tessuti naturali, come il cotone, la lana e il lino.

Complice di questo trend è sicuramente l’attenzione verso le problematiche ambientali del nostro Pianeta, ormai non più ignorabili. Come vedremo infatti, i tessuti artificiali e quelli sintetici compartecipano largamente all’inquinamento dei nostri mari.

Non è solo una questione di eco-sostenibilità: le fibre sintetiche sono meno traspiranti, e quindi meno confortevoli per la nostra pelle. Ma quali sono i tessuti naturali e le loro qualità? Scopriamolo subito.

La Lana

Le lane sono tessuti caldi da sempre utilizzati, soprattutto nei Paesi più freddi, per capi di abbigliamento e coperte. Fra diversi tipi di lana, quella di maggiore pregio è senz’altro la lana merino, che prende il nome dalle pecore (dette di razza Merino o Merinos) dalla cui tosa è ricavata. Ha un ottimo grado di termoregolazione e traspirabilità. La pura lana vergine merino è una fibra resistente, elastica e antistatica: previene la formazione di batteri e permette alla pelle di respirare.

Le maglie in lana merinos sono calde ma traspiranti, poco ispide rispetto a quelle fatte con altri tipi di lana; i maglioni in pura lana vergine merinos sono perfetti per le stagioni più fredde. La lana merino extrafine è in realtà ottima anche nelle stagioni più fresche, poiché ha la qualità di tenere il corpo caldo quando fa freddo, e mantenere la pelle fresca quando fa caldo.

Il Cashmere

Fra le lane, non potevano non menzionare il pregiato cashmere. Morbido, soffice ed estremamente confortevole, questo tessuto proviene dalla tosatura delle capre di razza Hircus, tipicamente allevate sugli altopiani asiatici.

Similarmente a quanto accade con la pura lana vergine merino, la fibra tessile cashmere ha la capacità di mantenere il corpo caldo d’inverno e fresco d’estate. Più morbida e ricercata, è considerata una fibra naturale nobile.

Fra vari tipi di cashmere, va menzionato il cashmere Alashan, il cui nome deriva dall’altopiano Alashan, nel deserto del Gobi, fra Cina e Mongolia. Il manto delle capre hircus di questo territorio presenza una qualità ed una finezza uniche al mondo: è il più pregiato e ricercato.

Il Cotone

Il cotone è una fibra naturale e biodegradabile, per cui senz’altro ecosostenibile rispetto ai tessuti sintetici, soprattutto quando proveniente da coltivazione biologica.

Leggero e traspirante, è l’ideale per le mezze stagioni e per le stagioni più calde. Molto utilizzato anche per la biancheria da casa, è un tessuto resistente e, al contrario della lana, non richiede particolare attenzione nel lavaggio e nell’asciugatura.

Il Lino

Il lino è biodegradabile e decisamente ecosostenibile. Fresco e particolarmente traspirante, è utilizzato per capi di abbigliamento estivi e per biancheria della casa.

Meno morbido del cotone e della lana, è antistatico e resistente. Un solo piccolo difetto: poco docile e impegnativo da stirare!

La fibra di latte

Ancora poco utilizzata è la fibra di latte, ottenuta con la proteina caseina. Se prodotta con il riciclo di latte inutilizzabile dalla filiera alimentare, potrebbe essere una novità da tenere sott’occhio.

Può essere una fibra calda, quasi quanto la lana, non va mai stirata (solo a vapore). I colori applicati ai tessuti in fibra di latte sono particolarmente vivaci e brillanti.

In Italia è utilizzata saltuariamente dalla storica maglieria artigianale Punto Maglia, sita ad Imola.

Altri tessuti naturali di origine vegetale

Oltre all’innovativa fibra di latte, stanno emergendo nuovi tessuti naturali di provenienza vegetale che forse, vedremo presto sugli scaffali dei negozi, come:

  • Ramia o ramié (ricavata dall’ortica cinese)
  • Sisal o fibra d’agave (ricavata dalla pianta di agave)
  • Rafia (ricavata dalla palma rafia)
  • Fibra di banana (ricavata dalla buccia del frutto)
  • Fibra da noce di cocco

Perché è meglio non utilizzate i tessuti sintetici

I tessuti sintetici come acrilico, elastan, neoprene e poliestere, non sono ecologici. Ad ogni lavaggio rilasciano microscopiche particelle sintetiche (microplastiche) nell’acqua di scarico delle lavatrice. Ed ecco che queste microfibre sintetiche finiscono nei fiumi, nei mari e negli oceani.

Uno studio[1] italiano ha messo in luce proprio come il lavaggio in lavatrice di tessuti sintetici sia uno dei principali modi in cui le microplastiche finiscono in mare, inquinandolo.

Un report[2] della IUCN (International Union for Conservation of Nature and Natural Resources) del 2017 ha stimato che le microfibre sintetiche rappresentano il 35% delle microplastiche che inquinano le nostre acque.

Dove trovare capi di abbigliamento in tessuto naturale

Quando dedichi il tuo tempo allo shopping di capi di abbigliamento, presta attenzione all’etichette e alle fibre di cui sono composti. Chiedi al negoziante solo tessuti naturali e di qualità. Prediligi inoltre produzioni italiane.

Puoi acquistare capi in tessuti naturali anche online, segnaliamo lo store ufficiale puntomaglia.it della storica maglieria artigianale italiana Punto Maglia, con sede a Imola (BO).

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[1] De Falco, F., Di Pace, E., Cocca, M. et al. The contribution of washing processes of synthetic clothes to microplastic pollution. Sci Rep 9, 6633 (2019). https://doi.org/10.1038/s41598-019-43023-x

[2] Boucher, J. and Friot D. (2017). Primary Microplastics in the Oceans: A Global Evaluation of Sources. Gland, Switzerland: IUCN. 43pp.

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