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SPACE MEETINGS VENETO FOCUS SULLE TECNOLOGIE SATELLITARI PER L’AGRICOLTURA 4.0

L’Assessore Regionale Federico Caner: “I dati satellitari sono un asset strategico in tema di monitoraggio delle attività agricole o dei cambiamenti climatici. E’ in questa direzione che la Regione del Veneto sta indirizzando la ricerca di nuove soluzioni per l’agricoltura”

Venezia, 17 maggio 2023 – Si è svolta oggi la terza e ultima giornata di Space Meetings Veneto, l’evento internazionale promosso dalla Regione del Veneto e dalla Rete Innovativa Regionale AIR- Aerospace Innovation and Research, che ha riunito a Venezia i principali operatori globali dell’economia dello spazio e dei settori tecnologici emergenti, per discutere degli ultimi sviluppi nel mondo delle applicazioni satellitari, tecnologie innovative, supply chain e investimenti.

In particolare, la giornata di oggi si è focalizzata sul settore dell’AgriTech, con ospiti di primo livello dal mondo delle imprese e delle istituzioni e un programma pensato per i professionisti che si occupano di applicazioni spaziali, tecnologie innovative applicate all’agricoltura e al comparto vitivinicolo. Un settore, quello dell’Agricoltura 4.0, che comprende la cosiddetta “agricoltura di precisione”, che Statista stima varrà nel 2026 circa 14,6 miliardi di dollari.

La tecnologia satellitare, infatti, sta aiutando il settore agroalimentare a cambiare e ad adattarsi alle nuove sfide del cambiamento climatico: da un lato la popolazione mondiale è in continua crescita e dall’altro la disponibilità di nuovi terreni per la produzione vegetale e zootecnica è sempre più limitata. Secondo un recente rapporto OCSE-FAO, la domanda mondiale di prodotti agroalimentari continuerà a crescere ogni anno di oltre l’1% tra il 2021 e il 2030 e, non a caso, l’Osservatorio Space Economy del Politecnico di Milano rileva che più del 50% delle start-up ha come mercato di riferimento il settore agricolo.

Dagli speech di Space Meetings Veneto è emerso come la tecnologia satellitare rappresenti un punto di svolta per l’agroalimentare. Come dichiarato da Federico ZoppasPresidente della Rete Innovativa Regionale AIR – Aerospace Innovation and Research: “Il Veneto non ha la presenza diretta di un’azienda capofila del settore aerospaziale sul territorio, ma credo che potremmo considerare l’agricoltura e il vino come dei “prime contractor” attraverso i quali specializzarci nelle applicazioni delle tecnologie spaziali dedicate all’Agritech e al Winetech

Aziende e istituzioni hanno presentato progetti di ricerca e nuovi prodotti innovativi sviluppati in questo ambito, considerato di primaria importanza per lo studio e l’impiego del suolo nei prossimi anni: dal monitoraggio da remoto dei terreni, alla stima dei danni derivanti da eventi calamitosi, fino all’utilizzo di macchinari di precisione con guida satellitare assistita o semi-automatica.

Nel prossimo decennio l’agricoltura giocherà un ruolo strategico per affrontare le sfide derivanti dai cambiamenti climatici, come desertificazione e riduzione della produttività delle superfici, con cui sarà necessario confrontarsi – dichiara Federico Caner, Assessore a Fondi UE – Turismo – Agricoltura – Commercio estero della Regione del Veneto – Il modello tradizionale di agricoltura vive già una fase di transizione che sarà ulteriormente accelerata da digitalizzazione e gestione funzionale dei big data nell’ambito dell’Hight Tech Farming, innovazioni che possono dare un contributo determinante per una gestione economica, sostenibile e virtuosa della produzione alimentareIn particolare, i dati satellitari sono un asset strategico, per esempio in tema di monitoraggio delle attività agricole o di stima dei danni legati ai cambiamenti climatici, ed è in questa direzione che la Regione del Veneto sta indirizzando la ricerca di nuove soluzioni per l’agricoltura”.

La Regione del Veneto ha già attivato lo studio di applicazioni pratiche delle tecnologie di precisione basate sui satelliti nelle aziende pilota e dimostrative del Veneto: Vallevecchia – Caorle (VE), Sasse Rami Ceregnano (RO), Diana, Mogliano Veneto (TV), in collaborazione con l’Università di Padova.

Tra i progetti attivi:

  • La Guida Satellitare Assistita/Semi-Automatica che consente alle macchine di individuare precisamente i percorsi da fare, in modo tale da garantire la maggior efficienza delle operazioni riducendo al contempo la fatica degli operatori, i consumi di gasolio e dei costi di esercizio delle macchine;
  • Il sistema di Dosaggio Variabile (di sementi, fertilizzanti, acqua, etc.) che permette di modulare l’input dei fattori di produzione in funzione delle esigenze della coltura e delle caratteristiche del terreno, a seconda della posizione determinata con le tecnologie satellitari e a quanto previsto punto per punto da una mappa di prescrizione georeferenziata caricata nel computer che governa il sistema con una normale scheda SD usata anche per le macchine fotografiche. Ciò consente l’aumento dell’efficienza dei fattori di produzione, minori sprechi, minor inquinamento e massimizzazione della resa.
  • In tema di irrigazione, nell’azienda pilota di Sasse Rami è allo studio il miglior utilizzo di uno dei pochi Ranger VRI presenti in Italia per l’irrigazione di precisione: si tratta di grandi macchine per l’irrigazione a pioggia che con i collegamenti con i satelliti riescono in tempo reale a dare l’acqua necessaria zona omogenea per zona omogenea.
  • Inoltre, nell’azienda di Vallevecchia, si verificano le applicazioni pratiche della microirrigazione di precisione con ali gocciolanti interrate gestiti in modo automatico per evitare le perdite, che riescono a raggiungere efficienze prossime al 100%.

Alla conferenza, hanno partecipato anche i rappresentanti delle principali Associazioni di categoria regionali.

Andrea Crestani, Direttore di Anbi Veneto (Associazione Regionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue): «I Consorzi di bonifica da anni si affidano alla tecnologia e possiamo considerarci una realtà avanzata in tema di risparmio idrico per l’irrigazione. Abbiamo 25mila chilometri di canali e gestiamo 5 miliardi di metri cubi di acqua per l’agricoltura. Lo facciamo anche attraverso impianti di telecontrollo satellitare – alimentati ad energia fotovoltaica – che spostano e muovono le risorse idriche dove serve nei territori. Questo sistema è utile in particolare per la sua funzione di prevenzione, monitoraggio e previsione del clima. Grazie all’analisi dei fulmini in quota, riusciamo a prevedere quattro ore prima gli eventi meteorologici, comprese possibili fasi di piena. Quello che manca, al momento, è il coordinamento delle diverse piattaforme per avere un dato aggregato utile ad accrescere le nostre conoscenze su questi fenomeni

Gianmichele Passarini, Presidente CIA Veneto: «Entrando oggi in Space Meetings Veneto mi è saltata subito all’occhio la presenza di tanti giovani e la loro dinamicità rispetto al tema dell’aerospazio. Questo loro interesse combinato con le applicazioni che si possono sviluppare in agricoltura può essere una leva fondamentale anche per il rinnovamento e il ricambio generazionale nelle nostre imprese. Oltre a un’attività agronomica molto più specializzata e orientata al risparmio, lo spazio può aiutarci a definire il ruolo dell’agricoltura all’interno della mitigazione del sistema e dell’ecosistema. Penso alla strategicità del monitoraggio delle nostre foreste – la partita del carbon farming – e della fauna selvatica, che ci permetterebbe di abbracciare la coesistenza tra l’attività produttiva e la convivenza ecologia. Le tecnologie ci sono, ma spesso non riusciamo a farle dialogare perché mancano le piattaforme e le reti telematiche: è un tema che va sicuramente sviluppato perché serve all’agricoltura, non tanto per produrre, ma per salvaguardare l’ecosistema e creare un mondo migliore per i nostri giovani, gli attori di questo tipo di attività

Marina Montedoro direttrice di Coldiretti Veneto: «Grazie ai fondi del PNRR, a breve l’Italia lancerà una rete di satelliti, chiamata IRIDE, che andrà ad aggiungersi a quella europea del progetto Copernicus, che ci aiuterà notevolmente nelle sfide dell’agricoltura. Oggi parliamo di Agricoltura 4.0, un settore che in Italia conta un fatturato di 2 miliardi di euro, con un incremento dal 2021 al 2022 del 30%, che conta investimenti in strumentazioni e macchinari innovativi da parte delle aziende pari al 65%. Ma soprattutto, sono e saranno i giovani la chiave del cambiamento. Un’azienda agricola su tre è guidata da giovani che utilizzano queste tecnologie, e oggi sappiamo che attualmente l’8% delle superfici agricole sono già monitorate e lavorate con tecnologie aerospaziali, come i GPS e altre strumentazioni utili a contrastare fitopatie e agenti patogeni

Lodovico Giustiniani, Presidente di Confagricoltura Veneto: «Quando penso allo spazio, mi viene in mente un tema fondamentale, ovvero la necessità di sintetizzare e rendere accessibili i dati satellitari, come quelli di Copernico o quelli che arriveranno da Iride. Servono gli strumenti per far sì che queste informazioni siano messe a terra e possano essere applicate nelle nostre aziende in maniera semplice e immediata. Penso ad esempio alla guida satellitare o al GPS, ma anche le mappe di vigore, che ci permettono di monitorare la vigoria delle piante, o le foto aree e le planimetrie, tra gli strumenti più utilizzati. L’ideale sarebbe avere un unico sistema utilizzato da tutti, che ci permettesse di agevolare il nostro operato e semplificasse il lavoro di noi agricoltori. Ad oggi, inoltre, ci sono già degli esempi virtuosi di aziende che sanno sfruttare in maniera efficace le informazioni dello spazio: uno di questi è la cooperativa veneta Il Noceto, che oltre ad utilizzare i dati provenienti dall’aerospazio per monitorare i suoi 500 ettari di noci, possiede una rete di centraline che permettono di fotografare e analizzare altre informazioni preziose, come ad esempio la presenza o meno di insetti nocivi per le piante».

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