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Reputazione digitale, nasce la start up Reputation Up

La professione del futuro. Il lavoro che determinerà le sorti economiche e politiche del secolo avvenire. Probabilmente vi sarà capitato qualche volta di sentire parlare di reputazione digitale o reputazione online. Questo termine indica una tendenza sempre più diffusa tra tutti i soggetti presenti nel web, siano essi persone comuni, celebrità, enti governativi, associazioni o aziende. La disciplina della reputazione digitale si sarebbe fortemente sviluppata negli Stati Uniti e successivamente ha cominciato a diffondersi in ogni parte del mondo. È stata una delle armi vincenti utilizzate da Obama per vincere le elezioni presidenziali. Una pratica informatica che gli avrebbe garantito il presidio totale nel web senza che nessuna fase della sua campagna elettorale venisse compromessa da agenti esterni.

Esiste un’azienda leader in Europa e in America che si occupa di questo. Si chiama Reputation Up ed è stata fondata anche dall’imprenditore spagnolo, con origini venete, Andrea Baggio, e il suo socio Juan Ricardo Palacio. È la stessa azienda che a settembre ha lanciato la più grande organizzazione non governativa al mondo che si occupa di contrastare la tratta sessuale di minori sul web: Protection4Kids. “La digital reputation si basa su di un concetto semplicissimo”, spiega Andrea Baggio, “come nella vita reale, ognuno di noi ha una reputazione. Buona o cattiva che sia. Essa condiziona la qualità e la modalità delle relazioni di coloro con cui interagiamo. Preservarla negli ambienti web e social è il fondamento della nostra azienda”.

La storia di Reputation Up vanta molte collaborazioni all’interno di ambienti governativi europei, servizi di intelligence, tutela online di funzionari pubblici e privati. “Il nostro lavoro si basa sulla capacità di blindare il nostro cliente in una safe house informatica che lo preservi dagli attacchi hacker assoldati da competitors, agenti stranieri o privati con lo scopo di diffamare”, spiega Andrea Baggio, “in un mondo dove nemmeno più il web è sicuro, siamo anche capaci di cancellare ogni traccia di eclatante diffamazione a danno del cliente”.

Gli esperti del Clusit Security Summit organizzato dall’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, hanno stimato che nel 2018 gli attacchi hackers sono aumentati del 38%.  I dati fanno paura: dal 2011 al 2017 si sono registrati in media 88 attacchi mensili, nel 2018 il numero è vertiginosamente salito a 129. Ormai la guerra è anche online. Rispetto agli anni passati, nel 2018 è stato registrato un aumento degli attacchi gravi con finalità di cybercrime (+43,8%) e di quelli riferibili ad attività di cyber espionage (+57,4%). “La reputazione online è la professione del futuro proprio perché la società si sta proiettando sempre di più nel web”, conclude Andrea Baggio, “nella realtà ci sono gli eserciti, ma nel web non ci sono soldati a difendere le persone: ci siamo noi di Reputation Up”.

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La scrittura è una malattia, che cura da vent’anni con tutto il giornalismo possibile: ha lavorato per due quotidiani, una televisione e mezza dozzina di riviste, guidato da direttore responsabile magazine e siti internet. Autore di un libro storico sul secondo dopoguerra e di un romanzo di narrativa, ama firmare reportage di viaggio ed è membro del Gruppo italiano stampa turistica. Si emoziona per un calice di Prosecco o per una alchimia di gusti nel piatto. Runner per passione, ha vissuto più maratone di quanto potesse sognare ma trova quiete solo correndo tra i monti e nelle note della moonlight sonata di Beethoven. Vive con Ketra, tre gatti e un cane zoppo. È il direttore di Storie di Eccellenza.

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