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PROCESSO PFAS, CONTROESAME PINI: GENX E C6O4 INQUINANTI PERSISTENTI E NON NATURALMENTE BIODEGRADABILI 

 

GenX e C6O4 sono inquinanti estremamente difficili da rimuovere dalla matrice “acqua” essendo persistenti e non naturalmente biodegradabili.
È quanto affermato dall’ingegner Alfredo Pini dell’Ispra nel corso del controesame effettuato dall’avvocato Angelo Merlin durante il processo Pfas in corso dinanzi alla Corte d’Assise del Tribunale di Vicenza.
Il legale, che con i colleghi Marco Tonellotto e Vittore d’Acquarone, assistono Acque del Chiampo, Viacqua, Acquevenete e Acque Veronesi costituitesi parti civili, ha sollecitato il consulente in merito alla natura dell’inquinamento chiedendo se fosse reversibile o irreversibile. 
Pini ha poi sostanzialmente confermato quanto contenuto nella relazione di consulenza depositata nel gennaio del 2020 con riguardo alla sussistenza dell’inquinamento da GenX e C6O4, affermando con decisione che la sorgente dell’inquinamento è senza alcun dubbio il sito di Miteni.
Azienda che, a fronte delle autorizzazioni ambientali di cui era in possesso, non poteva scaricare né in acque superficiali e nemmeno in pubblica fognatura tali sostanze.

Tutti gli aggiornamenti sul sito www.processopfas.it

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