La presentazione del meraviglioso volume “I monumenti dei dogi. Sei secoli di scultura a
Venezia” di Toto Bergamo Rossi si terrà mercoledì 21 dicembre alle ore 17 presso l’Aula
Magna dell’Ateneo Veneto, in campo San Fantin a Venezia.
Antonio Foscari dialogherà con l’autore Toto Bergamo Rossi e con Marino Zorzi, che ha
scritto l’Introduzione del volume.
Pubblicato in occasione dei 1600 anni dalla fondazione della città, “I Monumenti dei
dogi” è un volume illustrato sulla storia dell’evoluzione stilistica della scultura a Venezia
attraverso la descrizione dei monumenti funebri dei dogi della Serenissima. Il libro è
arricchito da un inedito e completo corredo fotografico, realizzato ad hoc nelle chiese
veneziane durante i mesi del lockdown e della prima riapertura dal fotografo Matteo De
Fina.
Una teoria di centoventi dogi – guerrieri, politici, letterati, perfino un santo, Pietro Orseolo –
abbraccia la storia millenaria della Repubblica di Venezia, evocando la grandezza di uno
stato che, nel periodo della sua massima espansione, andava da Bergamo e Brescia fino
all’isola di Cipro. Dalla nomina del primo dux alla data del 12 maggio 1797, quando
l’ultimo doge, Ludovico Manin, abdicava in favore dei francesi, lo studio dei monumenti
funebri dei dogi della Serenissima consente un excursus tra i più grandi nomi dell’arte
veneziana: dagli ignoti maestri scalpellini del Medioevo alla famiglia dei Lombardo, da
Antonio Rizzo a Jacopo Sansovino, da Alessandro Vittoria a Baldassare Longhena, ad
Andrea Tirali, tutti i più famosi architetti e scultori si sono occupati di questa particolare
forma artistica. Commissionati direttamente dal doge o dalla sua famiglia, questi
monumenti non solo riflettono le preoccupazioni personali del doge per l’aldilà, ma
diventano strumenti politici, soprattutto in un contesto, come quello della Repubblica
veneziana, in cui il doge ufficialmente era soltanto il primo tra i pari e in cui nessuna forma
di autoesaltazione pubblica era tollerata. I monumenti offrivano pertanto una rara
opportunità di autorappresentazione, con investimenti che potevano perfino superare
quelli profusi nella costruzione delle tombe papali a Roma.
Il volume è stato realizzato in coedizione con la Regione del Veneto con il sostegno
dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale.
Toto Bergamo Rossi, già restauratore specializzato nella conservazione dei materiali
lapidei, ha restaurato alcuni dei monumenti dogali illustrati ne “I monumenti dei dogi”. Dal
2010 dirige la fondazione Venetian Heritage. Ha ideato numerose mostre, tra le quali
Domus Grimani (Museo di Palazzo Grimani, Venezia) e pubblicato vari volumi dedicati
all’arte veneta.
Marino Zorzi, già direttore della Biblioteca Nazionale Marciana a Venezia, si occupa di
storia delle biblioteche, storia veneta, bibliologia e bibliografia. Socio dell’Istituto Veneto
di scienze lettere ed arti e dell’Ateneo Veneto, nel 2007 è stato premiato come
Veneziano dell’Anno. Ha scritto l’introduzione a “I monumenti dei dogi”.
Antonio Foscari, architetto e professore di Storia dell’architettura presso Università Iuav di
Venezia, è tra i più noti studiosi a livello internazionale di Palladio e di architettura
rinascimentale veneziana e veneta. Già presidente dell’Accademia di Belle Arti di
Venezia, dal 2005 è vicepresidente della Fondazione Querini Stampalia, dal 2005 al 2011 è
seduto nel Consiglio di Amministrazione del Louvre e dal 2017 in quello del CISA Andrea
Palladio. Commendatore al merito della Repubblica Italiana dal 2003, nel 1990 è stato
insignito della Légion d’Honneur de la République Française.
La presentazione si terrà nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto mercoledì 21 dicembre alle
ore 17 e sarà aperta dai saluti della Presidente Antonella Magaraggia.
Durante l’evento sarà possibile acquistare il libro e aderire al programma membership
della Libreria Studium. Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Questo appuntamento è l’ultimo di quattro incontri promossi dalla collaborazione tra la
storica Libreria Studium di Venezia e l’Ateneo Veneto nel corso del 2022