Un mese per camminare e correre scalzi. Ma soprattutto per far volare la solidarietà. Con oltre 2800 euro successo di generosità per “Scalzi per l’autismo”, il progetto lanciato da Franziskus Vendrame a sostegno dell’Angsa Treviso per l’inserimento di ragazzi e adolescenti con autismo nei centri estivi della provincia di Treviso. Per fare del bene e donare un contributo all’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici Treviso Onlus (per sostenere, organizzare e gestire la presenza di personale preparato e qualificato) sono arrivati (virtualmente) da tutt’Italia. Dalla Lombardia al Piemonte, dal Veneto alla Toscana, dalla Sardegna alla Sicilia all’Emilia Romagna, quasi una cinquantina coloro che, come singoli o in gruppo, hanno voluto contribuire a questo “gioco salute” che ha coinvolto camminatori e non, podisti e non in una sfida: a fronte di una donazione per l’Angsa appunto bisognava percorrere almeno 100 metri scalzi. In tanti si sono messi in gioco.
Nei giorni scorsi l’ideatore del progetto, Franziskus Vendrame ha consegnato, rigorosamente scalzo, il simbolico assegno all’Angsa di Treviso, che l’ha ricevuto nelle mani della vicepresidente Valeria Moz. L’incontro è avvenuto alla Cattedrale di Ceneda (Vittorio Veneto), dove Vendrame è arrivato dopo aver percorso, scalzo, i 13 chilometri di distanza da Conegliano, sua città di residenza.
“Ringraziamo tantissimo tutto coloro che hanno partecipato al progetto Scalzi per l’autismo donando un contributo importante, già utilizzato per permettere a ragazzi e bambini con autismo di partecipare ai centri estivi – ha commentato Moz – con questo contributo abbiamo potuto coinvolgere operatori nel rapporto uno a uno e realizzare piani individualizzati a seconda delle difficoltà dei bambini e ragazzi coinvolti”.
“Grazie davvero a tutti coloro che hanno scelto di partecipare, spogliandosi delle scarpe e indossando la maglietta della solidarietà – commenta Franziskus Vendrame – grazie, perché insieme possiamo fare tanto. Dare una mano ma anche contribuire a sensibilizzare sul tema dell’autismo, sindrome della quale oggi si parla più di un tempo ma della quale ancora per molti non c’è una vera conoscenza. Sono felice di essere riuscito a convogliare attorno a questo progetto amici vicini e lontani che non hanno solo cliccato per donare, ma si sono messi in movimento per provare la felicità di camminare scalzi. E hanno investito del denaro per il benessere dei bambini con autismo. Questo è solo un punto di partenza, una tappa, di un percorso di solidarietà che certamente non è arrivato al traguardo”.
“Scalzi per l’autismo” è uno slogan nato dalla passione di Franziskus, genitore di una ragazza con sindrome di autismo, per la corsa scalza e minimalista. Il coneglianese sa di cosa parla: è diplomato Isef e in massofisioterapia, laureato in pedagogia psicomotoria speciale, laureato in scienze motorie, con un master in posturologia. Il 53enne è da sempre protagonista della scena sportiva, sociale e culturale coneglianese: oltre a promuovere il movimento come “medicina” nel suo studio “Kinesis Officina Posturale”, ha introdotto nel territorio veneto prima il nordic walking (e si occupa, come master trainer, di formare gli istruttori) e poi il nordic power, senza dimenticare gli impegni teatrali (è stato attore di Laboratorio Zelig), con tanti spettacoli messi in scena per raccogliere fondi da devolvere in beneficienza (tra quelli dedicati al tema disabilità si ricordano “Dove andiamo, papà?” per la regia di Mirko Artuso ed “Educarne uno per salvarne 104” con Beatrice Montesel. Ora questo nuovo progetto con il quale ha unito due tematiche che fanno parte della sua vita, la sensibilizzazione all’autismo e la profonda convinzione che un piede scalzo possa essere un biglietto per il viaggio della salute fisica.