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Nicolas Ballario, la voce di TEDx Castelfranco. “Le nostre eccellenze sono i giovani”

Illuminato dall’occhio di bue del prestigioso Teatro Accademico di Castelfranco Veneto, nel trevigiano, a presentare TEDx sabato 14 ottobre – a questo link il programma completo tedxcastelfrancoveneto.com – c’era lui, Nicolas Ballario, grande esperto di arte contemporanea che col suo savoir faire da perfetto padrone di casa ha accolto il pubblico sfoderando doti di empatia e acuta ironia. Per dare un’idea della sua caratura,  basta qualche pillola biografica: Ballario ha studiato fotografia alla John Kaverdash School di Milano, per poi entrare nello staff di Oliviero Toscani come responsabile culturale della sua factory, La Sterpaia; per Arthemisia Group, la più autorevole società italiana per la produzione di mostre d’arte (parliamo di artisti del calibro di Chagall, Duchamp, Mirò… giusto per capire) è il responsabile del settore arte contemporanea, inoltre conduce su Radio Uno Rai e Radio Radicale alcune trasmissioni sempre di arte contemporanea e architettura. Non solo. Scrive per Living del Corriere della Sera ed è attivo anche su Rolling Stone, dove mensilmente propone un artista emergente. Una personalità multitasking di grande cultura e di spirito che ci racconta la sua visione, partendo dall’evento dell’anno siglato TEDx .

Nicolas, qual è la tua impressione post TEDx? Sicuramente molto positiva. Parlo di speranza, curiosità, preparazione. I giovani coinvolti, la loro energia e creatività, sono loro le nostre vere eccellenze. Io credo nella generazione nata dagli Anni Novanta in poi, li trovo più preparati, perché hanno a disposizione più mezzi per informarsi e per creare e questo evento ne è  stata la dimostrazione.

L’anno scorso eri tra gli speakers, mentre quest’anno hai rivestito il ruolo di presentatore. La differenza che hai vissuto? In verità per come sono io, per il mio carattere “scanzonato”, per me è stato naturale rivestire anche questo ruolo. Il segreto? La naturalezza, mettere a loro agio le persone e creare un’atmosfera informale.

Il pubblico come ha reagito? Era molto coinvolto, interagiva con gli speakers e si è creata la sintonia giusta. Sono stato molto contento di tutto, soprattutto dei giovani del team così entusiasti e intraprendenti.

Dove ti incontreremo prossimamente? Tornerai a Castelfranco? Certo. Soprattutto perché – confida – nella vostra città ho stretto un patto di ferro col vicesindaco Giovine che mi ha investito del suo ruolo: mi ha apposto lo stemma ufficiale del comune al bavero della mia giacca. Per cui, a questo punto, sarò il vicesindaco di Castelfranco!  Giovine mi è simpatico e – sorride sornione –  gli perdono persino di essere con Forza Italia.

Per quanto concerne l’arte contemporanea, tua materia prediletta, come la interpreti, qual è la tua visione? La chiave di lettura  è mai arrendersi. Come dice Achille Bonita Oliva, il più grande dei critici, “Non credo nella morte dell’arte, credo nella morte del pubblico”. L’arte è la più alta formazione che si possa avere, ti fa pensare, solletica la mente.

Un’ultima domanda Nicolas, quale sarà il tuo prossimo obiettivo? Durante il TEDx è nata un’amicizia con Daniele Cassioli, uno degli speaker, campione paraolimpico e detentore di record mondiali. Il mio obiettivo legato alla città castellana è proprio quello di realizzare il progetto di cui abbiamo parlato. Ma non posso svelare altro…

Nicolas ci saluta esibendo orgoglioso il bavero della giacca. Galeotta fu la spilletta…

 

 

 

 

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Amo l'Arte in tutte le sue declinazioni e follie. Cuore bassanese e castellana d'adozione, rincorro mostre, musei e gallerie sparsi nel mondo che poi recensisco su Storie di Eccellenza. Come artista visiva mi firmo Ketra da quando ho preso in mano la china per poi traghettarmi verso altri media più sperimentali. Agatha Christie, Bauhaus e Siouxsie&The Banshees i miei compagni di viaggio.

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