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Musah: chi è il calciatore castellano che vuole il Milan

Riprendiamo un articolo pubblicato tre anni fa che racconta la storia di Musah, in queste ore al centro del calciomercato

CASTELFRANCO VENETO “Quando era bambino spesso lo mettevamo in porta. Era talmente forte che prima parava, poi buttava la palla a terra, scartava tutti e se non faceva gol aveva ancora il tempo di tornare indietro prima degli altri, pronto a parare di nuovo”. Umberto Beraldo, allenatore delle giovanili del Giorgione Calcio 2000, ricorda con affetto la magica annata del 2002 (poi divenuta Campione Regionale sia nell’annata Giovanissimi U15 che Allievi U17 caso unico nel palmares Veneto). “Ancora oggi, quando incontro gli allenatori di quel gruppo, tutti ricordano un Grande gruppo ma un solo un nome ricorre: Yunus”, dice Fabio Dalla Costa, direttore del settore giovanile, una “cantera” capace di sfornare ogni anno 5/6 professionisti. “Lo abbiamo allenato fino ai suoi dieci anni, ma già allora era impressionante, incredibile, pazzesco il classico “crack calcistico”.  

Raccontato otto anni dopo, è questo l’inizio della fiaba Yunus Musah che dopo gli esordi nel Giorgione Calcio 2000 ha militato in tutte le nazionali giovanili inglesi dall’Under 15 fino all’Under 18 (peraltro sempre da capitano), giocato nell’Arsenal prima di finire, questa estate, al Valencia: il “The Guardian” lo ha collocato nella lista dei migliori 60 talenti mondiali classe 2002. Nato da genitori ghanesi a New York (USA), già da bambino si trasferì a vivere in provincia di Treviso. Il papà lavorava alla presso un’azienda leader di Castelfranco Veneto nota in tutto il mondo per i suoi rasaerba, e Yunus fu tesserato subito dal Giorgione dopo il city camp che ogni anno a fine stagione organizza allo stadio di via Rizzetti.

Quelle stagioni tornano oggi alla memoria perché Yunus, che compirà 18 anni il prossimo 29 novembre, ha già coronato il suo sogno. Sabato ha esordito in prima squadra col Valencia. Un tempo intero giocato, tutti gli occhi della “Academia” (la formazione dove giocano le promesse del Valencia) su di lui. “Non passerà un giorno della mia carriera senza ricordare coloro che mi hanno aiutato a raggiungere questo obiettivo”, ha scritto Musah su Instagram. E a Castelfranco il suo cuore va di sicuro: alcuni tra i suoi coetanei e tutti gli allenatori lo sentono ancora sui social network e via WhatsApp.

“L’altro giorno gli ho fatto i complimenti, lui mi ha risposto “grazie mister”: è rimasto il ragazzo gentile e sorridente di un tempo”, dice oggi Mister Beraldo ripensando a quell’estate del 2012, quando lasciò la squadra. Il padre aveva perso il lavoro, la famiglia fu costretta ad emigrare a Londra. “Al tempo era già fortissimo”, così lo ricordano i mister che lo hanno allenato: Federico Pesce, Giulio Rinaldi, Alberto Pettenon, Marco Mognon e Fabio Piazza. “Tecnica perfetta, uno scatto impressionante, una resistenza senza fine. Ma soprattutto incoraggiava i compagni e li aiutava, era sempre sorridente. I genitori volevano andarlo a prendere a scuola perché faceva fare i compiti agli amici velocemente per iniziare ad allenarsi il prima possibile”. Anche il presidente dei rossostellati, Orfeo Antonello, esulta: “Quando ho letto del suo debutto ero felice come un bambino, un po’ come in quel ragazzino sempre sorridente, sempre davanti al gruppo e sempre a rincorrere la palla come unico sogno”.

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