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L’OSTEOPATIA PER COMBATTERE L’EMICRANIA: LO STUDIO E LE RISPOSTE DI ASOMI

Il Dottor Ugo Demaria compara le ricerche internazionali avviate nel settore e le
evidenze scientifiche a favore di questa terapia

L’osteopatia come cura efficace e sicura per l’emicrania. Una soluzione per tutte le
persone che soffrono di questo disturbo molto diffuso (ne soffre circa il 15% della
popolazione mondiale), che ha importanti indici di disabilità e notevoli costi sociali, e
che l’approccio medico classico spesso non consente di curare in modo
soddisfacente, limitandosi alla gestione prettamente sintomatologica della patologia e
usando molti farmaci con possibili effetti collaterali. Tutti coloro che soffrono di
emicrania lo sanno bene: la qualità della vita ne risente sempre, anche nei momenti di
benessere, perché un attacco può arrivare in ogni momento e senza segni prodromici,
con varie intensità che possono arrivare ad annullare la possibilità di svolgere
qualsiasi attività. Da una ricerca condotta dal Dott. Ugo Demaria, D.O. BSc
Osteopathy, specializzato in Osteopatia dello Sport e docente della Scuola di
Osteopatia ASOMI di Torino, emerge chiaramente come le terapie complementari e
l’osteopatia siano efficaci nel limitare la gravità di questa patologia e nel limitarne i
costi gestionali.

UNA ALTERNATIVA ALL’USO ECCESSIVO DI FARMACI.
Il lavoro di Demaria parte da un dato di fatto: le teorie eziologiche sull’origine
dell’emicrania sono molte, ma non esistono prove sicure. Visto che l’approccio
tradizionale comprende quasi solo la terapia farmacologica, una ricerca (Posadzki et
al, 2015) dimostra che parecchi pazienti emicranici ricorrono a terapie
complementari. La maggior parte dei soggetti inclusi nello studio (60,6%)
dichiaravano di aver avuto un buon beneficio dai trattamenti complementari, il 33,3%
non avevano opinioni precise e solo il 6% esprimevano conclusioni negative. In
generale si evince da questo lavoro che la maggior parte dei pazienti hanno avuto
buoni risultati da terapie complementari, soprattutto per i trattamenti di agopuntura e
biofeedback. Mentre hanno espresso pareri non unanimi sull’efficacia di omeopatia,
fitoterapia e terapia manipolativa spinale. In questo articolo però non si prende in
considerazione un vero e proprio trattamento osteopatico. Un lavoro improntato su
concetti osteopatici più moderni (Cerritelli, et al., 2015) valuta l’efficacia del
trattamento manipolativo osteopatico (Omt) sull’evoluzione dell’emicrania
utilizzando vari parametri: giorni di emicrania, consumo di farmaci, intensità del
dolore grazie alla compilazione di un questionario HIT-6. In questo casi si sono messi
a confronto i risultati ottenuti su gruppi di pazienti sottoposti a Omt e terapia
farmacologica; a terapia Sham e terapia farmacologica; solo a terapia farmacologica.
Il trattamento osteopatico comprendeva tecniche di release miofasciale, di
bilanciamento legamentoso, tecniche cranio sacrale e di equilibrio tensionale durale
utilizzando un protocollo personalizzato in base alle caratteristiche di ogni paziente. I
risultati sono stati statisticamente significativi: alla fine del trattamento il
cambiamento il gruppo sottoposto a Omt ha avuto un importante miglioramento di
tutti i parametri presi in considerazione rispetto agli altri due gruppi. Il lavoro di
Cerritelli utilizza tecniche indirette molto leggere che risultano essere efficaci in base
ai concetti dell’interocezione e della stimolazione di centri sovra spinali come
l’insula, il talamo e il giro prefrontale. Mentre uno studio spagnolo compara
l’efficacia di tecniche di inibizione sub-occipitale rispetto a quelle di trattamento
miofasciale sui trigger point in pazienti con diagnosi di emicrania cronica ed
entrambe le tecniche hanno dimostrato un impatto positivo su vari aspetti sintomatici
dell’emicrania ma il limite è che non viene rispettata una delle caratteristiche
dell’osteopatia fondamentali: la personalizzazione del trattamento. Nonostante questi
studi dimostrino una buona efficacia dell’osteopatia e delle terapie manuali nella cura
dell’emicrania sicuramente il trattamento d’elezione rimane quello farmacologico,
quindi il dottor Demaria ha comparato altre ricerche che mirano a verificare se i
trattamenti manuali possono aiutare i pazienti a limitarne l’assunzione. Un esempio è
il lavoro di Gandolfi (2018) che associa l’assunzione di onabutulinumtoxina a scopo
preventivo con trattamento dei trigger point miofasciali cervico dorsali e che ha
certificato che il consumo totale di farmaci analgesici ed antinfiammatori migliora se
ci si affida anche a trattamenti manipolativi.

LA RIDUZIONE DELLA SPESA SANITARIA
A certificare una diminuzione del costo sanitario, oltre alla riduzione di rischi per
l’assunzione di farmaci, ci hanno pensato due americani, Schabert & Crow (2009),
che hanno verificato che il costo medio nella gestione dei pazienti ricoverati in
clinica osteopatica è il 50% inferiore rispetto a quella tradizionale (195,63$ rispetto a
363,84$). Differenza dovuta esclusivamente all’uso minore di farmaci a parità di
condizioni dei pazienti. Un altro aspetto da non sottovalutare è che l’emicrania
colpisce statisticamente di più il sesso femminile e influenza in modo grave la qualità
della vita di molte donne e anche in uno studio clinico a loro dedicato è emerso come
il gruppo di pazienti che si è sottoposto a trattamento osteopatico ha ricevuto un
trattamento Omt di 50 minuti personalizzato a cadenza bisettimanale per 10 settimane
ha avuto un miglioramento statisticamente significativo riguardo all’intensità del
dolore, nella qualità della vita nonché nel numero di giorni di invalidità. Il dibattito su
quale tecnica sia più efficace per curare questa patologia così diffusa ma oscura è
totalmente aperto. Un altro protocollo di studio, attualmente ancora in corso, è quello
di Odell (Odell, Clark, Hunnisett, Ahmed, & Branney, 2019). In questo lavoro
vengono prese in considerazione pazienti di sesso femminile portatrici di emicrania
cronica (almeno 8 giorni al mese), sintomatologia spesso refrattaria a trattamento
farmacologico standard. I soggetti coinvolti son 64, divisi in due gruppi: un gruppo
sottoposto a trattamento farmacologico più protocollo Omt (5 sedute in 3 mesi da 30
minuti) composto da manipolazioni vertebrali cervico dorsali e trattamento dei tessuti
molli ed un gruppo di controllo sottoposto a trattamento farmacologico standard.
“Sarà importante vedere i risultati di questo lavoro – commenta il Dott. Demaria
– che speriamo possano fare ancora maggior chiarezza”. Limitato, ma interessante,
uno studio italiano (Adragna V. et al, 2015) eseguito su otto persone in cui si
evidenzia la presenza in tutti i pazienti di una disfunzione della prima vertebra
cervicale. “Sicuramente nell’approccio all’emicrania diventa importante considerare
anche l’approccio osteopatico cranio-sacrale, argomento controverso e le cui basi
scientifiche sono ancora abbastanza controverse”, aggiunge Demaria. Esiste però in
letteratura un lavoro di Arnadottir & Sigurdardottir (2013) che si è prefissato lo scopo
di valutare se e quanto la terapia cranio-sacrale è efficace per l’emicrania e ha
valutato come incoraggiante un trattamento che considerava la zona pelvica, il
diaframma, i muscoli ioidei, i muscoli sottoccipitali, le suture craniali e faciali, con
un rilascio di guaine spinali e meningi. Ma il limite di questo lavoro è che gli
operatori non erano osteopati esperti, mancava un vero e proprio gruppo di controllo
e non si tiene in conto l’effetto placebo.

LE QUESTIONI ANCORA IRRISOLTE
“Comparando questi vari studi emerge con chiarezza che le terapie complementari e
l’osteopatia sono efficaci nel limitare la gravità di questa patologia e nel limitarne i
costi gestionali. Non si ha naturalmente la presunzione di risolverla completamente in
quanto l’eziologia non è ancora del tutto chiara, ma è dimostrato che il trattamento
Omt contribuisce a rendere questa patologia meno invalidante”, sottolinea il docente
della Scuola di Osteopatia ASOMI. Quindi, per Demaria, l’osteopatia potrebbe avere
“un ruolo riequilibratore sul sistema nervoso centrale e a livello dell’interocezione,
sia a livello sovra spinale sia a livello spinale e neurovegetativo”. Un
approfondimento che sta portando avanti la Scuola di Osteopatia ASOMI, con i suoi
docenti specializzati che offrono una esperienza formativa intensa e all’avanguardia
su tutti i fronti.

Per maggiori informazioni: https://accademia-osteopatia.com/osteopatia-e-emicraniaugo-demaria/

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