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L’artigiano della creta: in mostra fino al 14 gennaio le opere di Enzo Alberton

Iniziò la sua carriera artistica a Bassano del Grappa – L’artigiano della creta: in mostra fino al 14 gennaio le opere di Enzo Alberton

Sarà aperta anche nei pomeriggi di questa settimana la mostra antologica “L’arte di Enzo” ospitata in Villa Marini Rubelli a Sopracastello di San Zenone delgi Ezzelini fino al prossimo 14 gennaio.

In occasione delle festività natalizie, infatti, la mostra dedicata alle opere di Enzo Alberton, l’artista sanzenonese scomparso nel 2014, amplia l’orario di apertura anche nei pomeriggi dei giorni feriali dalle 14.30 alle 19.00 aggiungendosi all’apertura nei giorni festivi dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.00.

La mostra – che raccoglie un centinaio di opere dell’artista – è stata promossa in occasione dell’80mo compleanno di Alberton dai familiari grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale, della Pro Loco, del Gruppo d’arte Noè Bordignon e di alcuni amici artisti.

Nato a San Zenone l’11 novembre del 1937, Enzo Alberto si avvicinò alla creta fin da bambino e a soli 15 anni iniziò la sua professione di modellatore per ceramiche d’arte a Bassano del Grappa. Dall’inizio degli anni ’60 gestì una sua piccola azienda artigianale realizzando prototipi che poi venivano riprodotti a calco su stampi di gesso ed esportati soprattutto negli Stati uniti.

Alberton ebbe una lunga carriera artistica da autodidatta e in un primo periodo preferì il disegno e la pittura ad olio per rappresentare il territorio natio, autoritratti e ritratti, soprattutto di familiari, soggetti religiosi o su commissione.

Dopo il pensionamento, però, Alberton – che amava definirsi “artigiano della creta” piuttosto che artista – concentrò la sua attività prevalentemente nella creazione di terrecotte con opere che rispecchiavano i valori positivi che caratterizzavano la sua personalità: famiglia, maternità, spiritualità, fede autentica, compassione, delicata poesia. In altri casi le opere facevano emergere il suo aspetto più fantasioso, creativo e umoristico, con tratti fiabeschi o relativi s ricordi cari del passato.

La maggior parte delle sue opere è custodita nella propria abitazione, o in quella di tanti sanzenonesi e non, che ne hanno apprezzato il valore e conservano con cura dipinti, terrecotte e ceramiche.

Tra le opere maggiori vi sono la pala raffigurante il martirio di Massimiliano Kolbe custodita nella chiesa di Ca’ Rainati, la pala raffigurante la Madonna della Salute per un santuario di Vittorio Veneto e la pala custodita nella chiesetta del Carmine presso la villa Rubelli di Sopracastello.

Ha realizzato diverse Via Crucis in terracotta, altorilievo o bassorilievo, per il Santuario della Chiesetta Rossa a San Zenone, per chiese a Pavia, La Spezia, Roma e Mussolente.

Forte anche il suo impegno sociale e culturale nella comunità sanzenonese dove fu trai cofondatori del gruppo di artisti “Noè Bordignon” e cofondatore ed ideatore del gruppo “Sentieri Natura”, per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio.

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