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INCONTRI FORMATIVI, SPORTELLO DI ASCOLTO E SENSIBILIZZAZIONE NELLE SCUOLE SUPERIORI: ECCO IL PROGETTO «UNIVERSITÀ RESPONSABILE» PER COMBATTERE MOLESTIE E DISCRIMINAZIONI

12 marzo 2024. Incontri formativi e informativi per l’intera comunità accademica, con l’obiettivo di fare dell’Università di Padova, sempre più, un luogo di studio e di lavoro privo di discriminazioni e impegnato contro molestie e violenze di genere. L’apertura di un punto di ascolto e di supporto antimolestie e la promozione di un crowdfunding per finanziare assegni per ricerche destinate ad affrontare i temi in questione, attività di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza e, soprattutto, destinata a docenti e a dirigenti scolastici degli istituti scolastici secondari di secondo grado, dato che si tratta di problematiche generalizzate e radicate nella società. Sono questi i cardini del progetto UniRe (Università Responsabile), fortemente voluto e messo a punto dalla governance dell’ateneo patavino e approvato dal Senato Accademico. Un progetto biennale che vede un investimento, da parte dell’Università di Padova, di 250mila euro.

«Nel nostro ateneo c’è, negli ultimi anni, una crescente attenzione e sensibilità verso ogni tipo di discriminazione e molestia – ricorda Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova –. Un’attenzione che va di pari passo con l’impegno e le azioni messe in campo per contrastare ogni forma di discriminazione. Il progetto Università Responsabile si innesta sulla strada che abbiamo intrapreso: è un piano strutturato e unitario, che abbiamo messo a punto ascoltando la comunità accademica che ha, al suo interno, specifiche ed elevate conoscenze e competenze sui temi trattati. Come ogni grande struttura, anche noi non siamo estranei, seppur raramente, a episodi di violenza e stereotipi legati al genere e alle minoranze. Episodi che, grazie all’ampia rete di organi di tutela, vengono tutti affrontati e analizzati. C’è quindi consapevolezza di quanto accade, così come c’è, allo stesso tempo, la sicurezza per tutte e tutti che non esistano angoli bui capaci di sfuggire all’attenzione del nostro ateneo. Vogliamo ora, con questo ambizioso e articolato progetto, continuare a promuovere un’attenzione diffusa sui temi in questione, cercando di coinvolgere più persone possibili. La differenza, infatti, per la parte che ci compete, la possiamo e dobbiamo fare noi, donne e uomini che fanno parte dell’ateneo patavino, con la nostra sensibilità e le nostre azioni».

LE AZIONI

Il progetto prevede UniRe prevede molteplici azioni, di seguito riassunte.

  1. Incontri formativi e informativi. Puntano a coinvolgere l’intera comunità accademica nel corso del biennio. Il format prevede incontri articolati in contenuti formativi (quali stereotipi e pregiudizi di genere, linguaggio, comportamenti discriminatori, dinamiche relazionali di potere e di pericolo etc.), aspetti informativi (descrizione del nuovo sito, organi di tutela etc.) e monitoraggio della formazione. Gli incontri saranno affiancati da iniziative di comunicazione interna, finalizzate a dare informazioni chiare e capillari alla comunità accademica sui presidi e gli organi di tutela dell’Ateneo.

È previsto un modello di formazione «a cascata» che, a partire dalle figure apicali (membri della governance, direttrici e direttori di Dipartimenti e di Centri, presidenti delle Scuole e dei Corsi di studio, coordinatrici e coordinatori dei Corsi di Dottorato, Consiglio degli Studenti, dirigenti, direttrici e direttori d’Ufficio e segretarie e segretari di Dipartimento etc.), sarà esteso a tutti i docenti, agli studenti e alle studentesse e al personale tecnico amministrativo.

  • Punto di ascolto e supporto antimolestie. Sarà aperto, un pomeriggio alla settimana e con possibilità di estensione, al personale docente e tecnico amministrativo e alla componente studentesca, per supporto ed intervento nei casi di discriminazioni, molestie, abusi, violenza contro le donne e verso gruppi di minoranza di genere e sessuale che possano verificarsi all’interno dell’Ateneo stesso e/o nei contesti di riferimento delle persone. Opererà in sinergia non solo con gli organismi e i servizi di tutela e garanzia dell’Ateneo, ma anche con le istituzioni e la rete di servizi presenti e operanti a livello territoriale.
  • Promozione di una campagna di crowdfunding per finanziare assegni di ricerca destinati ad affrontare con un approccio multidisciplinare il tema delle discriminazioni e della violenza di genere. L’obiettivo è di raccogliere almeno 75.000 euro, sufficienti all’attivazione di quattro assegni annuali, con un cofinanziamento da parte dell’Ateneo pari al 25% (25.000 euro l’anno). I risultati delle ricerche saranno messi a disposizione della comunità accademica, del territorio e della cittadinanza.
  • Incontri aperti alla cittadinanza e destinati principalmente a dirigenti scolastici e docenti delle scuole secondarie di secondo grado. In particolare, gli incontri saranno divisi in due distinti percorsi formativi, da organizzare in coordinamento con l’Ufficio Scolastico provinciale, l’uno dedicato a studenti e studentesse in ottica preventiva, l’altro a dirigenti scolastici e docenti.

Sarà costituito un gruppo di lavoro interno all’Ateneo, nominato dalla Rettrice, con il compito di coordinare le singole iniziative presentando un resoconto periodico dello stato di avanzamento delle attività alla governance.

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