ERNESTO JANNINI IN PERFORMANCE
Sabato 1 Giugno – ore 18,00
SERATA UNICA
Corte Androne Bolzicco, via Garibaldi 51 – Portogruaro
EMBRYO
Dalle parole di Ernesto Jannini: “Ho trasfigurato una chitarra classica in forma di un embrione umano, colto nella fase intermedia della morfogenesi, in cui il feto appare come una ‘c’ capovolta o, se si vuole, come una ‘virgola’. Così è ‘nata’ Embryo, il cui occhio coincide esattamente con la rosa: cioè il foro circolare della tavola armonica. Successivamente ho scritto un testo diviso in due parti: da un lato, un omaggio a tutti gli embrioni della presente e futura umanità, alla creatività insita in tutti noi che, consapevoli o meno, ne facciamo quotidiana esperienza; dall’altro, una ‘critica’, quasi una invettiva, al lato perverso e diabolico delle azioni umane, soprusi, guerre, incurie. Ma anche un omaggio alla natura, alla magnificenza del creato, a tutte le forme viventi, oggi sottoposte, haimé, alla pressione di un antropocentrismo senza freni.”
“Spinto dalla mia immaginazione ho voluto, molto arbitrariamente, stabilire una relazione tra gli intervalli armonici delle note musicali e il ‘ritmo’ delle vertebre della spina dorsale. Va notata anche la decorazione stessa della chitarra, con bene in vista i segni delle onde sonore e i trentatre cerchietti, simboli delle vertebre.”
“E dunque parole, suoni, forme e colori, concorrono alla realizzazione di ciò che io definisco ‘piccolo esercizio immaginale per lo sviluppo interiore’; per il quale tutti gli strumenti sono buoni, ancorchè legati alla consapevolezza dei limiti e alla padronanza dei mezzi stessi; una necessità spirituale che incanalo nella pratica dell’arte e nella scrittura evocativa. Interpreto questi scritti con la mia voce recitante e la chitarra.”
“Pertanto, i testi di Embryo nascono dal mio vissuto; da incontri, riflessioni su ciò che accade nel mondo; da paure, dubbi e speranze, da esperienze vissute, da ricordi. Così, alle immagini e ricordi depositati nella mia memoria gli ho dati una struttura; un po’ come la composizione di un collage o, se si vuole, una sequenza di scene.”
Il testo di Embryo si articola in quattro parti:1° Parte: ELOGIO alla VITA, in tutte le sue forme; 2° Parte: il TEMPO; 3° Parte: L’incontro con il TU; 4° Parte: La CONTRADDIZIONE.
BIOGRAFIA
ERNESTO JANNINI (Napoli 1950) ha studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Artista, performer e teorico per alcuni anni è stato attore con la Libera Scena Ensemble di Gennaro Vitiello. Nel 1976 partecipa alla Biennale di Venezia con il gruppo degli Ambulanti. Nel 1990 è nuovamente presente alla Biennale di Venezia con una sala personale. È stato invitato al Festival Texitgestaltung di Linz, alla galleria Flaxman di Londra, alla galleria De Zaal di Delft, al Museum Industrielle Arbeitswet di Steyr, allo Spazio Borsalino di Parigi e di Alessandria, alla Kunsthaus Tacheles di Berlino, all’Istituto di Cultura italiana di Copenaghen, al MAGA di Gallarate, al Castel dell’Ovo di Napoli. Nel 2018 ha esposto a Darsi, Palazzo Lombardia Milano, Theatrum, Galleria La Giarina, Verona, Canti di Eso, di Ernesto Jannini, performance alla Galleria La Giarina, Italia anni Settanta MACROASILO di Roma, Equilibridi, Fondazione Passarè, Milano. Ha vinto il Premio Lissone 2000. Dal 2006 collabora con il Teatro Arsenale e poi col Teatro Pacta di Milano. Le sue opere compaiono in musei e collezioni private. Scrive su Juliet Art Magazine, Exibart, Artestetica, Sdefinizioni. Ha pubblicato: Esperienze di un ambulante, (Laveglia, Salerno 1981); Silos Silenzio.Scritti teorici. (Edizioni Studio Noacco di Chieri, 1991); Gabbie Celesti, (Lalli Editore, Poggibonsi 1997); Ernesto Jannini, Catalogo antologica al MAGA di Gallarate con scritti di E. Di Mauro, R. Barilli, M. Sciaccaluga. (Editore A. Parise, Verona 2004); Equilibridi, (Editore Matteo di Dosson, 2007); “Palestre di vita. Omaggio a Gennaro Vitiello”, editore Ombre Corte 2017. Dionysus’Place. Tra arte e teatro dagli anni Settanta agli anni Duemila, Editore Postmediabooks.
