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DALLE ORIGINI DEL PROSECCO AL RICONOSCIMENTO UNESCO IL PLAUSO E L’ORGOGLIO DI ROSANNA CARPENE’ IN ONDA AL TG1

Il paesaggio delle Colline del Conegliano Valdobbiadene, con i suoi 8.000 ettari vitati, è ufficialmente il 55° sito italiano ad entrare nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.

La conferma, giunta ieri da Baku in Azerbaijaan, ha dato a tutto il Territorio una straordinaria occasione per accrescere la propria notorietà e per far percepire quel valore aggiunto che da oggi in poi sarà sempre più valorizzato.

Ma in particolare ha dato alla Carpenè Malvolti – la cui quinta Generazione, Rosanna Carpenè è stata intervistata ai microfoni del TG1 –  una motivazione in più per essere orgogliosa delle proprie radici.

“Con il riconoscimento dell’Unesco – ha spiegato Rosanna Carpenè nella dichiarazione trasmessa all’interno del TG1  – si avvera il sogno del mio trisavolo Antonio Carpenè, che per primo ha creduto nel potenziale dell’area vitivinicola – allora limitata solo ad un ettaro – e nella necessità di fare sistema per valorizzare il Territorio del Conegliano Valdobbiadene. Quella lungimirante visione ha permesso a quest’Area di raggiungere – dopo 150 anni – tale straordinario traguardo”.

Un personale ringraziamento, Rosanna Carpenè lo ha poi rivolto al Governatore della Regione Veneto Luca Zaia, che da oltre dieci anni, ovvero fin dall’inizio dell’iter conclusosi con l’inserimento del sito nella Lista Unesco, si è speso in prima persona affinché ciò potesse divenire realtà, nella veste di Ministro delle Politiche Agricole prima e poi in quella attuale di Presidente della Regione Veneto.

L’ambito riconoscimento apre infine le porte ad un potenziale innalzamento del flusso turistico enogastronomico ed è particolarmente significativo che esso sia stato conseguito proprio nel 95° Anniversario dalla prima iscrizione in etichetta della terminologia Prosecco, per indicare una specifica collocazione geografica ed una precisa identità di un vino destinato a diventare un simbolo dell’Enologia Italiana in tutto il mondo.

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La scrittura è una malattia, che cura da vent’anni con tutto il giornalismo possibile: ha lavorato per due quotidiani, una televisione e mezza dozzina di riviste, guidato da direttore responsabile magazine e siti internet. Autore di un libro storico sul secondo dopoguerra e di un romanzo di narrativa, ama firmare reportage di viaggio ed è membro del Gruppo italiano stampa turistica. Si emoziona per un calice di Prosecco o per una alchimia di gusti nel piatto. Runner per passione, ha vissuto più maratone di quanto potesse sognare ma trova quiete solo correndo tra i monti e nelle note della moonlight sonata di Beethoven. Vive con Ketra, tre gatti e un cane zoppo. È il direttore di Storie di Eccellenza.

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