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“Riflessioni Rossonere: La Sfida di Essere Milan”

RIFLESSIONI IN LIBERTÀ

Riportiamo la seguente analisi, davvero illuminante, a firma di Giorgio Lorenzo, che oltre ad essere un stimatissimo commercialista, dottore commercialista revisore legale, esperto nel settore del Gaming è anche un grandissimo tifoso rossonero, fondatore del MILAN CLUB PIOLI IS ON FIRE a Treviso. Il club è autore di un video emozionale da brividi, col quale ha salutato mister Pioli

Chi mi conosce lo sa che sono sempre attento, anche per deformazione professionale, alla sostenibilità e all’equilibrio economico finanziario, capacità alla base di ogni progetto virtuoso, ma le dichiarazioni, le decisioni e soprattutto i silenzi insieme alle “non scelte” di questa proprietà mi lasciano alquanto perplesso.
Non le elenco tutte per non tediarvi, ma solo quelle che, a mio parere, sono le più evidenti:
1) defenestrare Maldini, bandiera e simbolo UNICO dei nostri colori, solo con due righe;
2) non aver ingaggiato nessuno come direttore sportivo non me ne voglia il signor D’Ottavio…;
3) aver affidato (dato rilevato dal bilancio 2023) l’area sportiva a un consulente esterno Geoffery Moncada, grande scopritore di talenti ma avulso al sistema Milan;
4) aver dato un ruolo, solo di facciata, a Ibra;
5) aver assegnato il ruolo di Amministratore delegato della gloriosa AC MILAN a un Manager che, se pur bocconiano, non ha nessuna esperienza calcistica, lontano anni luce dal “Condor rossonero”;
6) aver rilasciato dichiarazioni imbarazzanti come quella del Presidente Scaroni, “obiettivo Milan 4° posto”, e di Cardinale “non bisogna vincere sempre altrimenti i tifosi gli abituiamo troppo bene”;
7) non aver colmato le evidenti lacune della nostra rosa (centravanti, mediano, terzino dx e difensore centrale), nonostante una campagna acquisti corposa della scorsa estate : nove innesti pagati interamente dalla cessione Tonali… e il tesoretto dell’anno scorso per il centravanti dov’è?
8) i silenzi assordanti dopo ogni torto arbitrale o dopo l’ennesimo derby perso;
9) il non aver “messo la propria faccia”. Dov’era il signor Cardinale domenica, quando noi milanisti ci siamo commossi per l’addio a 3 persone per noi importanti come Stefano, Oliviero e Simon?
10) non aver ingaggiato uno degli allenatori top disponibili sul mercato, come Klopp, Conte, Pochettino, Sarri e De Zerbi per fare qualche nome, ripiegando poi su Fonseca, conosciuto ai più per i sei cambi effettuati durante una partita di calcio e non di Basket.

A tutto questo si aggiungano i freddi numeri:
•⁠ ⁠perché nell’ultimo bilancio approvato dall’AC MILAN trovo l’incremento maggiore (+46,4%) alla voce costi per servizi?
•⁠ ⁠perché spendiamo 159.000.000€ per ingaggi ai giocatori (tetto ingaggi), pressoché invariato negli ultimi tre anni e poi mi trovo tra i costi la voce “servizi” a 85.412.000€ (l’anno prima erano di 57.737.000€) con un incremento di circa 30.000.000 di euro rispetto all’anno precedente?
Poi vai ad approfondire e trovi che, fatalità, in questo macro conto il costo che ha registrato più incremento è quello relativo a costi per consulenze (+6.000.000€) e consulenze sportive (+ 8.200.000€).
È un caso? Per queste tipologie di costi, che pesano per il 25% sul nostro bilancio, non vale la spending review? E il contenimento dei costi? Perché non risparmiare su questa voce e investire su un allenatore top?
Tutti i numeri di bilancio sono stati naturalmente, verificati, ma sono facilmente riscontrabili nel bilancio ufficiale dell’AC Milan, che ricordo essere pubblico.
Quanto scritto è frutto di un tormento da tifoso rossonero, capisco che per chi non è un “fedelissimo” tutto ciò possa apparire normale, ma il MILAN non è solo Business, per noi tifosi è qualcosa di più, è passione, cuore e amore incondizionati.

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