Entro la giornata di lunedì 6 dicembre l’alveo del canale sarà ripulito e cominceranno le opere di
fondazione del nuovo ponte. Con l’abbattimento del ponte e la pulizia dell’alveo abbiamo risolto il
problema idraulico ma i lavori per il ripristino della viabilità stanno procedendo senza intoppi e
occuperanno ancora un mese e mezzo sperando che il meteo non si metta di traverso. I residenti
dovranno pazientare ancora un po’ per i disagi creati alla viabilità.
Nell’ambito delle risorse che si sono rese disponibili a seguito dell’emergenza determinata dalla
tempesta Vaia dell’ottobre 2018, il Commissario Delegato all’Emergenza, nella persona del
presidente della Regione Veneto, ha finanziato un ampio programma di interventi di mitigazione
del rischio idraulico in tutto il territorio regionale. Questo intervento rientra nell’ambito delle
risorse che si sono rese disponibili a seguito dell’emergenza determinata dalla tempesta Vaia
dell’ottobre 2018 a seguito della quale la Regione del Veneto ha finanziato un ampio programma
di interventi di mitigazione del rischio idraulico in tutto il territorio regionale. Il Consorzio di
bonifica Piave, in qualità di Soggetto Attuatore degli interventi emergenziali, ha proposto,
progettato e sta realizzando diverse sistemazioni idrauliche nella zona collinare della provincia di
Treviso, volte a contenere le criticità idrauliche determinate da alcuni insidiosi corsi d’acqua a
regime torrentizio che la percorrono.
A fine 2019, abbiamo proposto questo importante progetto che riduce il rischio idraulico in
prossimità dei centri urbani di San Fior e Codognè, recentemente interessati da fenomeni
alluvionali provocati dalle piene brevi ma intense del torrente Codolo o Ghebo, affluente in sinistra
idraulica del fiume Monticano. Tali problematiche idrauliche che interessano il torrente Codolo
sono da tempo segnalate anche nel Piano generale di bonifica e tutela del territorio redatto dal
Consorzio di Bonifica Piave oltre che ben note ai cittadini dell’area spesso in apprensione durante
l’evoluzione dei fenomeni meteorici intensi.
Stanno proseguendo anche gli altri due progetti collegati a tutta la messa in sicurezza del “Bacino
del Codolo”: la realizzazione di una cassa d’espansione poco a nord della linea ferroviaria VeneziaUdine, a San Fior di Sotto in fregio a via Santo Stefano, di capacità di circa 70.000 m³, in grado di
ridurre la portata massima di piena del torrente Codolo nel tratto di valle e fino alla confluenza con
il fiume Monticano e di una seconda cassa d’espansione, di dimensioni minori, nella parte alta del
territorio comunale di San Fior con una capienza di 20.000 mc, con finalità di riduzione delle
portate generale dagli apporti meteorici di origine temporalesca nella rete urbana di San Fior di
Sopra.