Due teli rossi, avviluppati come fossero due corde, pendevano dal soffitto del Teatro Accademico. È la performance “Tessuti Aerei”, pensata dai geni innovativi del TEDx di Castelfranco Veneto come parentesi artistica tra gli speaker. A danzare in aria, ad almeno cinque, sei metri di altezza c’era un’atleta dello Spartan Movement Academy Asd, associazione sportiva di Campodarsego, nel Padovano. Sono quelle esperienze che vanno viste, raccontare di come si possa volteggiare al ritmo della bellezza a mezz’aria, sostenuti solo da muscoli e da due teli rosi è impossibile.
Più facile descrivere l’emozione che il pubblico ha provato quando la ballerina dell’aria si è lasciata cadere nel vuoto per due, tre metri, prima che l’incrocio di teli che si era costruito addosso ne fermasse il risucchio gravitazionale. Tutti temevano cadesse a terra, che fosse un errore: invece era l’attimo prima della svolta. La chiave di svolta della sua performance.
Ecco, partiamo da qui per raccontare l’incredibile successo di pubblico e di qualità di questa seconda edizione del format statunitense portato nella città di Giorgione da Andrea Vial, licensee and curator dell’evento, aiutato da uno staff di decine di giovani dell’età compresa tra i 20 e i 27 anni, la nostra miglior gioventù. Dentro la #chiavedisvolta ci sono state le visioni del mondo degli speaker – a questo link tutta la programmazione – che tra asteroidi che rischiano di colpire la terra, studi su modelli che imitano i terremoti, visioni sulla logistica del futuro e ricerca tra musica e anima su cosa sia la felicità hanno raccontato di cosa ha bisogno, secondo loro, il mondo, adesso.
Tra tutti però citiamo gli otto minuti e mezzo di Paolo Pellizzari, professore ordinario di Matematica per l’Economia e le Scienze Sociali all’Università Ca’ Foscari che dentro un curriculum impressionante ha trovato il tempo per dedicarsi alla didattica 2.0: “La matematica ai tempi di Facebook”, questo il tema del suo speech. Un racconto, il suo, basato su una esperienza reale. Nel 2011 ha infatti aperto un gruppo sul social network dove in sostanza interagiva, aiutato da due studentesse, con un gruppo di 400 studenti ai quali doveva insegnare le leggi eterne della matematica.
Il tema era questo: internet aiuta? All’inizio, sembrava di sì, con una media di tre punti superiore tra gli allievi che “studiavano” anche on line nel gruppo di Facebook. Ma il piglio del docente con la colonna vertebrale scientifica non si è adagiato sul risultato, e ha iniziato, per anni, a confrontare medie e capacità, voti e storia didattica di ogni allievo.
Alla fine, la morale è la stessa che Pellizzari insegnava venticinque anni fa agli altri allievi, quelli che aveva quando ancora doveva finire i master, quelli del minibasket a Riese Pio X. Impegnatevi, lottate, faticate, sudate, lavorate, insistete, concentratevi, studiate.
“Alla fine, dopo anni, abbiamo dimostrato che internet il media vale una differenza di 0,5 punti”, ha detto Pelizzari. “Va bene che ci sia, serve. Ma alla fine vale 0,5 punti e basta”.
Ecco, se abbiamo portato a casa una lezione dal TEDx è stata questa. Se vogliamo davvero trovare la #chiavedisvolta la soluzione non sarà ovvia, e probabilmente non sarà neppure online. Servirà dedizione e fatica. Ma arriverà.