Quello che sta accadendo in questi giorni è davvero strano.
C’è una società, Smart Connect Research, con sede a Londra, che sta cercando informazioni per capire come i mass media italiani stiano lavorando nell’ambito dell’Ai, crediamo che il loro intento sia quello di ottenere informazioni per vendere dei servizi.
Per farlo però usano una strategia molto particolare: contattano i giornalisti, dicono loro che li pagano per una call di poco più di un’oretta.
Ma in realtà somministrano un questionario che indaga il lavoro del professionista in ogni dettaglio, chiedendo moltissime informazioni, e poi alla fine decidono loro se procedere. Chiedono di tutto, vogliono sapere ogni cosa che fai per la tua redazione, ogni dettaglio. E poi ti salutano, ti dicono che non ti pagano per quella call perché, se non trovano quello che volevano, ti dicono che cercavano altro.
Spiego meglio. Prima ti propongono una call a pagamento, e pagamento certo perché ti hanno identificato come persona di interesse; siamo nell’ambito della consulenza tra professionisti e tutto ciò è normale. Poi ti obbligano a compilare un questionario lunghissimo e alla fine decidono loro se avevi le caratteristiche necessarie per essere pagato per quella call. Ma non chiariscono prima che tu devi prima dare tutte le informazioni, poi loro decidono se pagarti o meno.
Come dire: ti chiamo, ti dico che sono interessato al tuo parere, ti chiedo i tuoi dati, poi ti dico che in realtà il tuo parere non vale niente e dunque non ti pago.
A noi sembra un modo molto intelligente per raccogliere dati.
Vorremmo inoltre capire perché pagano alcuni giornalisti per dare informazioni su come l’Ai viene gestita dalle redazioni. Solo una strategia commerciale? Cosa ne fanno delle informazioni? Perché le raccolgono?
Risposte che non possiamo avere, di certo avvisiamo i colleghi. Se sarete contattati da questa azienda, chiarite bene il perimetro di quello che loro vogliono da voi e magari anche il perché, ma non rispondete prima alle loro domande.
State attenti!
Qui sotto il messaggio che vi mandano. Attenzione! Ve lo scrivono in inglese, forse la persona lavora all’estero, poi non sappiamo come proceda la cosa.
Inoltre non sono chiare le procedure di fatturazione. Arrivano buoni Amazon? Si pagano le tasse su questi buoni? E’ lecito un comportamento di questo genere? Lo stato italiano è informato che le consulenze vengono pagate tramite buoni Amazon?
Tante domande, nessuna risposta.
Ecco a voi la proposta che arriva, attendiamo i vostri commenti.
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Hi NAME,
I hope you are staying safe and well.
My name is XXX, and I work for Smart Connect Research, an independent market research firm based in London. I noticed that your experience is highly relevant to our study.
My client is conducting an online paid interview (£360 for 90 minutes) about the purchasing of AI translation tools for your company. It is important for us to interview participants whose companies are either using AI translation software or actively looking to adopt it. This is a requirement for all participants. Additionally, we are interested in companies that are using writing assistant tools to improve writing or are actively looking to adopt such tools.
This engagement would involve a 90-minute online interview on Zoom, and we offer a payment of £360, which can be provided as PayPal credit or an Amazon voucher for your time. Payment will be processed 4-6 weeks following the project conclusion. We are also offering a bank transfer.
I want to assure you that under GDPR (General Data Protection Regulation), all your personal information will remain confidential. We will only share your insights with the end client without disclosing your name or company.
If you’re interested, I’d be happy to send you a short online form or give you a quick call to confirm your experiences and see how they align with our project requirements.
SEGNALIAMO ANCHE QUESTA PRECISAZIONE CHE CI ARRIVA DALL’AZIENDA DOPO CHE UN LETTORE CI HA FATTO PRESENTE QUELLO CHE STAVA ACCADENDO:
È dunque chiaro che il pagamento sarebbe avvenuto al completamento della chiamata di 90 minuti su Zoom, e che il breve questionario da lei compilato online era necessario per la verifica dei suoi requisiti di partecipazione. Il progetto finirà la settimana prossima, ed è nostra prassi eliminare alla conclusione dello Studio tutte le risposte fornite dai candidati in fase di screening. Se lei desidera, posso facilmente rimuovere qualsiasi traccia dei suoi dati e delle sue risposte dal nostro database in questo momento, senza attendere la conclusione dello Studio. Ciò che le abbiamo chiesto nella fase di screening iniziale non è stato condiviso (e non verrà mai condiviso) con nessuno, né a questo punto è utile al fine della Ricerca. Potrà comprendere che saremmo lieti di pagare un candidato qualora noi avessimo un ritorno economico dai dati forniti… Come spiegatole, non avendo lei passato la fase iniziale, i suoi dati e risposte verranno eliminati senza essere condivisi. Non sarebbe assolutamente legale da parte nostra utilizzare le sue risposte per altro che non sia questo medesimo Studio, che verrà chiuso la prossima settimana. Spero di aver chiarito! È una prassi che esiste in tutte le ricerche di mercato a medio-alto profilo. Sarei lieta di avere l’occasione di approfondire con lei, se ha ulteriori domande in merito. Mi dispiace ci sia stato un evidente fraintendimento in inglese con la collega. Ho collaborato io stessa ottimamente con tanti suoi colleghi italiani, ci dev’essere sicuramente stato un misunderstanding a causa della lingua Inglese utilizzata per comunicare.