Molto più di un hobby: una forma d’arte, una medicina per i momenti bui e intrattenimento. Questo e molto altro è la musica. Non possiamo negare però che negli ultimi anni sia radicalmente cambiata grazie soprattutto, alle tecnologie più moderne, il web e la diffusione.
Se un tempo le sale di registrazione erano il regno di macchinari dalle dimensioni ingombranti, oggi si “viaggia leggeri”: un laptop e un buon paio di cuffie potrebbero bastare per creare brani che scalano le classifiche.
Ma nel digitale due approcci si contendono il cuore dei produttori musicali: le soluzioni standalone e i computer. Quale scegliere per le proprie esigenze creative? Qual è l’opzione che garantisce più libertà e flessibilità?
Tutto parte dallo standalone
Se si parla di strumentazione standalone per la produzione musicale, ci si riferisce a un dispositivo pensato per funzionare senza l’ausilio di un computer esterno.
Non hanno più nulla a che vedere con quegli strumenti accessori e di nicchia di un tempo: oggi i sistemi standalone per concerti hanno moderne workstation hanno raggiunto una potenza tale da poter competere con i computer, e in alcuni casi addirittura sostituirli del tutto. Perché sceglierli? Offrono un ambiente di produzione completo che integra sintetizzatori, drum machine, effetti e sequencer in un unico strumento.
Ma quali sono i vantaggi di un dispositivo standalone?
- L’indipendenza dal computer: non c’è bisogno di installare software o di aggiornare sistemi operativi. Accendi la macchina e sei subito pronto a creare;
- L’esperienza tattile di un’interfaccia fisica, con manopole, pulsanti e pad, è spesso preferita da chi vuole una connessione diretta con la musica;
- Offrono un ritorno all’essenziale, un contatto più “fisico” con la produzione musicale, e consentono di concentrarsi sulla composizione piuttosto che sui dettagli tecnici.
Computer e DAW
Se dovessimo contrapporre un’opzione quella sarebbe data dal computer e dalle Digital Audio Workstations che gli esperti abbreviano nell’acronimo DAW. Un PC o un Mac dotato di una buona DAW si trasforma agilmente in uno studio di registrazione completo, un laboratorio di sound design e una piattaforma per il mixaggio e il mastering.
Il punto di forza principale? La flessibilità. Con la giusta potenza di calcolo può gestire centinaia di tracce audio, ospitare decine di effetti simultanei e gestire progetti complessi che un dispositivo standalone faticherebbe a supportare.
Si tratta in più di un ecosistema costantemente aggiornato: nuove funzionalità, strumenti e compatibilità spiccano rendendolo un supporto professionale in grado di dare massima libertà alla creatività.
Come scegliere l’opzione migliore
Se siete alla ricerca di una soluzione per la produzione musicale che sia al contempo portatile e versatile, sicuramente dovreste svolgere lo sguardo verso un dispositivo standalone. La maggior parte delle workstation moderne regala l’opportunità di lavorare in totale autonomia, senza necessità di collegarsi a un computer, e molti dispositivi permettono di esportare facilmente i brani per ulteriori lavorazioni in post-produzione.
Un computer richiede una maggiore attenzione iniziale nella configurazione hardware e negli aggiornamenti di software ma soprattutto nella cura della scelta dei plug-in così che risultino compatibili. Una volta superato questo step però si hanno massima flessibilità e risultati professionali.
Non va però trascurato il workflow creativo: la produzione musicale deve avere un giusto approccio in grado di rispondere tanto alla funzionalità e al risultato quanto all’idea dell’artista e rispondere alle esigenze attuali così da diventare virale su TikTok e conquistare un numero elevato di fan.
Lato musicisti possiamo analizzare alcune contrapposizioni: c’è chi trova stimolante lavorare su un dispositivo standalone, dove la semplicità e la focalizzazione sui suoni permettono di eliminare le distrazioni e concentrarsi sul processo creativo puro. Per altri, invece, la possibilità di lavorare su un computer con schermo ampio e flessibilità di editing, anche sui minimi dettagli, è fondamentale per raggiungere risultati più raffinati e complessi.
In che modo cambierà in futuro la produzione musicale?
Gli esperti del settore hanno aperto un dibattito tra standalone e computer nella produzione musicale ma il futuro ci darà modo di scoprire nuove flessibilità e modalità. Forse la scelta migliore non è tra uno dei due estremi, ma nell’adottare una combinazione ibrida, dove si può sfruttare la praticità e la portabilità di una workstation standalone e la potenza di un computer per le fasi finali della produzione.
Fare musica oggi è molto diverso da 10 anni fa: basti pensare che oggi sono TikTok, YouTube e talent musicali come Xfactor a far emergere i nuovi talenti. E il web non è meno rilevante: basti pensare che la musica è sbarcata addirittura nel metaverso!
Nonostante il web guidi la scena, però, è soprattutto il live ad attirare gli interessi più grandi: basti pensare al sold out avuto dopo l’annuncio delle date reunion degli Oasis che ha mandato in tilt il sistema in poche ore. Se siete ancora indecisi e vi state chiedendo quale sia l’opzione migliore da scegliere tutto dipende da voi e dal vostro stile di lavoro sui brani.