Si terrà giovedì 20 giugno alle ore 18:30 presso Villa Memo Giordani in Piazza Roma, 1 a Quinto di Treviso l’evento conclusivo del concorso di idee complesso residenziale “Cervara”, bandito a giugno del 2018 dall’immobiliare Cervara, con il supporto tecnico ed organizzativo della Fondazione Architetti di Treviso presieduta da quest’anno dall’architetto Giuseppe Cangialosi. Obiettivo riqualificare l’area in via Mons. L. Tognana, posta al centro della frazione di S. Cristina di Quinto, nei pressi della ciclo-pedonale “Treviso-Ostiglia”, ex sede di Carretta Arredamenti ora trasferita nella nuova sede in zona industriale di Quinto di Treviso, attualmente occupata dall’ immobile commerciale parzialmente inutilizzato, per dare vita a uno o più complessi residenziali.
Conclusi i lavori, la giuria presieduta dal Prof. Architetto Tobia Scarpa e composta dagli architetti Orietta Carretta, nominata della società banditrice, Paolo Ceccon (nominato dalla Fondazine ATV), Andrea Sancassani (nominato dal Comune di Quinto di Treviso) e Federica Fontanin (nominato da Assindustria Veneto Centro) è pronta a proclamare i primi tre progetti classificati (oltre a due segnalazioni speciali) che verranno illustrati nel corso dell’evento.
Il bando assegnerà tre premi rispettivamente di 3000 euro per il primo, 1500 per il secondo e 1000 per il terzo. Verranno inoltre segnalati due progetti meritevoli a cui andrà un rimborso spese di 500 euro. È inoltre previsto un premio aggiuntivo, nel caso in cui entro 24 mesi dalla conclusione del concorso (ossia dalla data di premiazione) il banditore concluda la vendita dell’area oggetto di intervento. Il premio aggiuntivo è stabilito in 6mila euro complessivi che verranno assegnati ai primi 5 classificati (tre premiati e due segnalati).
Tra i requisiti progettuali, come si legge nel bando, la possibilità di demolire totalmente o parzialmente l’edificio esistente; l’ideazione di una tipologia di alloggi che valorizzino e incentivino l’utilizzo delle aree esterne; la creazione di varie tipologie e metrature di alloggi adatti a soddisfare le esigenze di diverse tipologie di utenti (per esempio famiglie con e senza figli, anziani). Privilegiate poi le soluzioni progettuali che prevedevano l’utilizzo di tecnologie sostenibili e per l’auto-produzione dell’energia. Nei progetti dovevano essere previste opere di difesa e protezione dalle eventuali esondazioni del Sile, in grado di integrarsi compiutamente nel disegno delle sistemazioni esterne.