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PICASSO, il pittore e la modella in mostra alla Corte d’Arte di Thiene (VI)

Dal 13 al 28 Aprile 2024

Inaugurazione: sabato 13 Aprile ore 18.30

Presentazione di Boris Brollo

In mostra un disegno originale di Picasso donato e dedicato all’artista Tono Zancanaro di Padova nel 1967, di cm 70 X 100. Firmato: Picasso 1963. 

Accompagna la mostra il film del regista Henri George Clouzot: ” Il mistero Picasso” del 1956, dove si vede il pittore dipingere difronte ad una lastra di vetro speciale, appositamente costruita, per poterlo riprendere nel mentre lavora.

IL PITTORE E LA MODELLA in Picasso

Il rapporto fra Pittore e Modella è noto sin dall’antichità. Ed è essenzialmente legato ad un presupposto rapporto intimo che, come vedremo, può diventare amoroso spiritualmente. Nello studiare il soggetto, nello scrutarlo per carpirne la psicologia, da far trasparire nel quadro, risulta chiaro che vi deve essere della complicità, anche muta, ma non per questo meno esplicita. La novità, qui, è stata nel raffigurarsi come pittore assieme alla modella all’interno dello stesso quadro. Non come spettatore esterno, bensì come partecipe all’atto voyeuristico. Tra i primi inizi vi sta Jan Vermeer nel ‘600, come Ignatius van Regemorter nel ‘700/‘800, entrambi olandesi, i quali si sono rappresentati in un interno con una donna come modello di coppia legata da familiarità. Diversamente da Las Meninas (1656 circa) di Velasquez dove, benché all’interno, il pittore si dipinge con un gruppo di damigelle reali. Qui l’inserimento dello stesso pittore diviene onore e dimostrazione dello status di pittore di corte, che si guarda e fa vedere agli altri il suo rango sociale. Si ricorda che l’organizzazione sociale dell’Ottocento delle Accademie d’arte assume, all’interno della Cattedra di Pittura per studenti, il corpo umano, sia maschile che femminile, per gli studi di anatomia. E solo dopo lo scandalo della modella nuda di Eduard Manet, l‘Olympia (1863), prostituta e pittrice dilettante, tutto diventa più facile per i pittori. L’idea sulla Modella viene sganciata dalla sua funzione anatomica per assumere quella di fonte di bellezza in sé e di erotismo.  Qualche anno prima il nudo “studiato” e lisciato eseguito da Jean-Auguste Dominique Ingres, nel suo Bagno Turco (1859), diventa un momento per esibire corpi levigati colti in pose di funzioni corporali collettive e gioiose. Il pittore aveva 82 anni all’epoca del dipinto e si sentiva ancora il fuoco in corpo come un trentenne. Noti sono i nudi delle modelle di Modigliani. Ma è soprattutto con Picasso che il modulo del Pittore e la Modella assume una significazione di chiara intimità erotica. Picasso sviluppa nei suoi quadri, come nelle incisioni, il rapporto di coppia. Quindi non si guarda da fuori, ma è partecipe dell’opera in figura, in presenza, non solo come autore esterno, cioè di colui che la fa e guarda alla modella, bensì come partecipante al quadro in un rapporto di gioco erotico fra lui e la modella. Nessuno come lui ne ha fatte tante di versioni. Personalmente ne ho contate una ventina in internet di sue pitture su questo soggetto. Senza contare le incisioni. Questo mostro sacro nella sua manipolazione delle figure riesce a darci il sentimento che lo domina nel mentre esegue il quadro. A volte disprezza la donna e le mette artigli, frecce e triangoli; a volte ella è fatta di cerchi e curve in un’intenzione di dolcezza. Spesso si dissolve amorosamente dentro pennellate grasse e sfatte come dopo aver avuto un rapporto amoroso e blandisce quel corpo. Insomma, per lui è un incontro da spadaccino con un avversario importante. Picasso ci dà, inoltre, l’idea di uno spazio ristretto, intimo, dove al massimo fra la coppia del Pittore e la Modella ci sta solo e appena il cavalletto, tanto è ricercata l’intimità. Di rado qualche figura, fra i due, funziona da terzo incomodo. Angelo o Demone. Oppure aiutante, o voyeur che partecipa passivamente al gioco amoroso come nella pittura cinese antica. Lo sguardo fra il Pittore e la modella è intenso non richiede altre distrazioni. Era Dalì, conterraneo di Picasso, a spiegare questa intensità dello sguardo che in spagnolo si definisce con la parola Mirada. Cioè uno sguardo con cui l’amante concupisce l’oggetto amoroso, l’amata, o modella che sia e che si presuppone complice.

IL PITTORE E LA MODELLA di TONO ZANCANARO

Picasso conobbe Tono Zancanaro nel 1937 a Parigi in occasione dell’Esposizione Universale, e sono noti almeno altri due incontri, di cui uno a Vallauris, dove Picasso viveva, e dove Tono si era recato per la ceramica. Dovrebbe corrispondere al periodo in cui, sempre Tono, riceve in regalo l’opera qui presente: il Pittore e la Modella che reca la data di esecuzione del 1963, ma che gli viene dedicata in quell’anno, cioè nel 1967. Un ulteriore incontro lo ebbero nel 1971 in una località non nota. La condivisione amicale fra loro era probabilmente l’essere entrambi militanti comunisti.

L’opera qui esposta è di un periodo in cui Picasso era maturo, muore nel 1973, quindi di dieci anni prima, e dominava perfettamente la forma fondendo in essa esperienze figurative e cubiste. Era in grado, pertanto, di darci la vista davanti, di fianco e del retro di un soggetto nello stesso dipinto, o disegno che fosse.

Qui l’immagine dei due (pittore e modella) si vedono di fronte e allo stesso tempo di fianco. La sedia viene incorporata e crea la divisione con le linee del cavalletto. Infine, è da notare a fianco del pittore una figura femminile (si deduce dai capelli che gli circondano la testa, e i due seni sospesi) che si incorpora nella gamba e sembra un angelo oppure un guardone che si fonde nel disegno.

Quindi creava un “ibrido” multi-visivo. Picasso fu un grande interprete dell’ibrido, pure nella sua scultura, dove inseriva ceste o automobiline giocattolo all’interno delle sue figure.

A cura di Boris Brollo

PICASSO

La metamorfosi della figura

22 febbraio 2024 – 30 giugno 2024
A cura di Malén Gual e Ricardo Ostalé

Picasso inventa trasposizioni, rimodella figure dai volumi sproporzionati, in una costante metamorfosi delle figure che spesso hanno una forte connotazione erotica, e che governeranno l’evoluzione della sua pittura e della sua scultura, soprattutto nei momenti di crisi personale o sociale.

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