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La flora e la fauna sul Monte Grappa

testo di Silvia Forni

Gran parte del Massiccio del Monte Grappa rientra nella Rete Natura 2000 della Regione del Veneto IT3230022 come Zona Speciale di Conservazione (ZSC), istituita sulla base della Direttiva Habitat (32/43/CEE), e Zona di protezione Speciale (ZPS), istituita in base alla Direttiva Uccelli (2009/147/CE), indice di importanza naturalistica sia per la flora che per la fauna.

Studi naturalistici, quali quelli condotti da Giuseppe Busnardo, stimano la presenza di 1300 – 1350 specie vascolari in grappa. Le specie arboree del versante montano sono carpino nero, orniello, roverella, mentre salendo in quota ci si immerge nei boschi di faggio, abeti e pini, fino alle quote maggiori dove si estendono i prati – pascoli, ricchi di specie erbacee. Purtroppo, l’abbandono delle attività agricole in zona di montagna ha portato al degrado degli ambienti aperti con l’avanzata del bosco con specie pionieri quali il nocciolo, ma anche specie alloctone quali robinia e ailanto.

Rilievi floristici svolti nei prati – pascoli confermano la presenza di specie erbacee rilevanti presenti purtroppo nelle liste rosse del veneto, quali Ferulago galbanifera, Moltikia suffruticosa, Lilium carniolicum, Jacobaea vulgaris, Gymnadenia conopsea, Traunsteinera globosa.

 

 

Questo abbandono ha comportato anche il degrado delle pozze di abbeverata, luoghi fondamentali per molti animali, quali ungulati ed anfibi.

Il Massiccio del Grappa, infatti, è popolato da diversi ungulati quali caprioli e camosci. Quest’ultimo, in particolare, popola le aree di alta quota rupestri e rocciose. Lo si può considerare una specie “antica” presente sul massiccio da migliaia di anni, anche se in seguito alla Grande Guerra si era istinto. Per tale motivo la Provincia di Treviso negli anni 2000 ha intrapreso un percorso di reintroduzione della specie, prelevando alcuni capi nella Provincia di Cuneo. Oggigiorno la specie ha ricreato una popolazione stabile.

Tra le specie di animali presenti sul Massiccio, i volatili ne fanno da patrone con moltissime famiglie: rapaci (aquila reale, falco pellegrino, falco pecchiaiolo, nibbio bruno, biancone), rapaci notturni (gufo e civette) tetraonidi (gallo forcello, gallo cedrone, francolino di monte), e passeriformi (averla piccola, scricciolo, cincia, …)

Tra i mammiferi sicuramente i chirotteri sono presenti nelle numerose grotte ed anfratti carsici, ma anche micromammiferi quali moscardino ed arvicole, per poi passare alla lepre e martora, ma anche tasso e volpe e i citati ungulati.

Da alcuni anni vi è la certezza della presenza del lupo, che oramai si è ben stabilito con un piccolo branco.

 

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