Sono 56 i sindaci (ad ora) della Provincia di Treviso ad aver accolto l’appello lanciato da Marzio Favero per invitare il Governo a concedere l’attivazione del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia a Treviso
Sono già 66 i sindaci della provincia di Treviso ad aver in questi giorni sottoscritto il documento proposto dal sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, contenente l’invito al Governo a rivalutare la propria posizione sospensiva rispetto all’attivazione del Corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia a Treviso.
Un’istanza che nasce a fronte della notizia che il Governo ha impugnato la D.G.R. per l’attivazione del predetto corso di Laurea a Treviso, e a fronte della quale il sindaco Favero ha elaborato un documento sintetico a sostegno dell’accordo siglato tra il Presidente della Regione del Veneto, dott. Luca Zaia, e il Preside della facoltà di Medicina dell’Università di Padova, dott. Stefano Merigliano, al fine di invitare il Governo a sciogliere le riserve nei confronti di un provvedimento che peraltro ha già avuto il parere positivo del Ministero della Università e della Ricerca.
Commenta il sindaco, Marzio Favero : “La partita è talmente importante per il futuro della formazione Universitaria e della Sanità nella nostra Provincia, da superare la logica delle appartenenze politiche o partitiche.
Ringrazio tutti i colleghi Sindaci che lo hanno sottoscritto o che lo vorranno sottoscrivere nelle prossime ore. Di seguito le ragioni della richiesta”.
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MEDICINA E CHIRURGIA A TREVISO
I sottoscritti Sindaci trevigiani esprimono la loro solidarietà al Presidente della Regione Veneto, dott. Luca
Zaia, e al Preside della facoltà di Medicina dell’Università di Padova, dott. Stefano Merigliano, in ordine
all’accordo approvato con D.G.R. per l’attivazione del corso di Laurea magistrale in Medicina e Chirurgia a
Treviso, ove già è attivo il corso triennale in Medicina dell’Ateneo Patavino, poiché valutano come atto
scorretto sia a livello istituzionale, sia sul piano sostanziale l’impugnazione da parte del Governo nazionale
di tale provvedimento.
A quanto è dato di sapere, il Governo ha addotto due motivazioni: (a) il rischio che l’aumento delle
immatricolazioni alla Facoltà di Medicina e Chirurgia non corrisponda al fabbisogno di dirigenti medici
definito a livello statale, (b) la riduzione, a favore della formazione, della spesa che la Regione dovrebbe
riservare invece all’assistenza sanitaria.
A una prima analisi dei fatti, entrambe le contestazioni risultano incongrue e artate. Già prima
dell’emergenza sanitaria indotta dal Covid 19, si poneva a livello regionale il tema della carenza di
professionalità mediche, in particolare specializzate. È evidente che le politiche nazionali di
contingentamento delle iscrizioni a Medicina sono risultate nel loro insieme controproducenti e non
correlate all’andamento dei reali bisogni socio-sanitari. Peraltro, non a caso, il Ministero dell’Università e
della Ricerca ha già espresso il suo parere positivo al corso.
Quanto al tema del presunto dirottamento delle risorse riservate alla sanità, giova sottolineare che a fronte
dei sei milioni richiesti per l’attivazione del corso (di cui un milione e mezzo per i docenti), la Regione
spende nove miliardi e seicento milioni per la Sanità. Senza contare, come giustamente sottolineato dal
direttore dell’Aulss 2 di Treviso, dott. Francesco Benazzi, che anche l’investimento per l’Università
corrisponde ai bisogni di potenziamento e miglioramento dell’offerta sanitaria, appena si consideri il fatto
che alcuni dei docenti che assicurano la formazione a Treviso rivestono ruoli apicali nell’ospedale della città,
assicurando una organicità di rapporto fra Ateneo patavino e l’Aulss 2. Un rapporto che è stato rinforzato
dall’approdo all’ospedale unico di Castelfranco Veneto – Montebelluna, presso la sede di Castelfranco,
dell’Istituto Oncologico Veneto.
Opportuno, in conclusione, è focalizzare che l’apertura del corso di Laurea magistrale in Medicina e
Chirurgia a Treviso non corrisponde a una vaga e incerta attesa locale di promozione territoriale, bensì al
fatto – oggetto di profonda riflessione da parte degli urbanisti – che l’area delle province di Venezia,
Padova, Treviso e Vicenza, risponde ormai alle dinamiche tipiche della metropoli contemporanea. Al suo
interno si concentrano circa tre milioni e mezzo di persone e buona parte delle imprese che compongono la
piattaforma produttiva veneta, che è fra le più importanti d’Europa. I confini fra enti locali non
corrispondono ai processi sociali, culturali, produttivi e formativi che rendono interconnesso tale territorio.
In logica metropolitana, la sezione trevigiana della facoltà di medicina e chirurgia di Padova è una scelta
logistica da leggersi in chiave di rete urbana. E risponde alle esigenze ambientali prima, sanitarie oggi –
dopo l’esperienza della pandemia –, di ridurre gli spostamenti delle persone e la loro eccessiva
concentrazione nei luoghi di studio o di lavoro.
Si invita il Governo a rivedere la propria posizione e a ritirare l’impugnazione della delibera regionale. Le
autonomie dell’Università, della Regione e degli Enti Locali sono una risorsa per il sistema-paese, e per
questo sono tutelate dalla Costituzione, come ha ricordato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,
in occasione dei 50 anni dalla nascita delle Regioni. Esse hanno dimostrato nei mesi del lockdown la loro
efficacia nel concorrere alla tutela generale della salute. Tema che sta a cuore ai primi cittadini che hanno
vissuto il periodo dell’emergenza nelle trincee della protezione civile e dei servizi sociali, sempre in rete con
il sistema socio-sanitario, che abbisogna di un adeguato e ramificato organismo di formazione universitaria.
FIRMATARI (ad ora)
- 1. ARCADE – PRESTI DOMENICO
- 2. CAERANO DI SAN MARCO – PRECOMA GIANNI
- 3. CASIER – CARRARETTO RENZO
- 4. CASTELCUCCO – TORRESAN ADRIANO
- 5. CASTELFRANCO VENETO – MARCON STEFANO
- 6. CAVASO DEL TOMBA – RUGOLO GINO
- 7. CODOGNE’ – TOMMASELLA LISA
- 8. CONEGLIANO – CHIES FABIO
- 9. CORDIGNANO – BIZ ALESSANDRO
- 10. CORNUDA – SARTOR CLAUDIO
- 11. CROCETTA DEL MONTELLO – TORMENA MARIANELLA
- 12. FONTANELLE – DAN EZIO
- 13. FREGONA – CHIES PATRIZIO
- 14. GAIARINE – ZANCHETTA DIEGO
- 15. GIAVERA DEL MONTELLO – CAVALLIN MAURIZIO
- 16. GODEGA DI SANT’URBANO – GUZZO PAOLA
- 17. GORGO AL MONTICANO – COVER GIANNINA
- 18. ISTRANA- GASPARINI MARIA GRAZIA
- 19. LORIA – BAGGIO SIMONE
- 20. MARENO DI PIAVE – CATTAI GIANPIETRO
- 21. MASER – BENEDOS CLAUDIA
- 22. MEDUNA DI LIVENZA – PITTON ARNALDO STEFANO
- 23. MOGLIANO VENETO – BORTOLATO DAVIDE
- 24. MONFUMO – FERRARI LUCIANO
- 25. MORGANO –ROSTIROLLA DANIELE
- 26. MOTTA DI LIVENZA – RIGHI ALESSANDRO
- 27. NERVESA DELLA BATTAGLIA – VETTORI FABIO
- 28. ODERZO – SCARDELLATO MARIA
- 29. ORMELLE – MANENTE ANDREA
- 30. ORSAGO – COLLOT FABIO
- 31. PAESE – UBERTI KATIA
- 32. PEDEROBBA – TURATO MARCO
- 33. PIEVE DEL GRAPPA – RAMPIN ANNALISA
- 34. PIEVE DI SOLIGO – SOLDAN STEFANO
- 35. PONTE DI PIAVE – ROMA PAOLA
- 36. PONZANO VENETO – BASEGGIO ANTONELLO
- 37. QUINTO DI TREVISO – SARTORI STEFANIA
- 38. REFRONTOLO – CANAL MAURO
- 39. RESANA – BOSA STEFANO
- 40. REVINE LAGO – MAGAGNIN MASSIMO
- 41. SALGAREDA – FAVARETTO ANDREA
- 42. SAN FIOR – MASET GIUSEPPE
- 43. SARMEDE – PIZZOL LARRY
- 44. SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA – VILLANOVA MIRCO
- 45. SILEA –CENDRON ROSELLA
- 46. SPRESIANO – DALLA PIETRA MARCO
- 47. TARZO – SACCHET VINCENZO
- 48. TREVIGNANO – FELTRIN RUGGERO
- 49. TREVISO – CONTE MARIO
- 50. VALDOBBIADENE – FREGONESE LUCIANO
- 51. VEDELAGO – ANDRETTA CRISTINA
- 52. VIDOR – CORDIALI ALBINO
- 53. VILLORBA – SERENA MARCO
- 54. VITTORIO VENETO – MIATTO ANTONIO
- 55. VOLPAGO DEL MONTELLO – GUIZZO PAOLO
- 56. ZENSON DI PIAVE – DALLA NESE DANIELE