“Enrico e Alessandro sono l’ennesimo straziante tributo che la montagna ci chiede. Si percepisce come una crudeltà il fatto che le loro giovani vite si siano interrotte proprio là dove più di tutto desideravano essere: sembra l’accanirsi, già provato purtroppo in tante fatali vicende simili a questa, dell’amata nei confronti di chi l’ama. Ma non è la montagna a essere crudele, la montagna è un luogo dell’anima ma è anche un luogo concreto, dove fascino e pericolo convivono da sempre: una verità che Enrico e Alessandro sapevano, rispettavano, accettavano”.
Il pensiero del Presidente della Regione del Veneto torna ai due giovani volontari del Soccorso alpino bellunese, i domeggini Enrico Frescura e Alessandro Marengon, che ieri hanno perso la vita sull’Antelao.
“Non si riesce mai a dare una spiegazione a queste tragedie – prosegue il Presidente – ed è ancor più difficile quando a morire sono gli uomini che abitualmente mettono a rischio la loro vita per salvare quella degli altri. Si vorrebbe che tanta generosità e altruismo, che tanto coraggio e forza fossero almeno ricompensati da un sorte benevola. Ma non è così… Mi stringo alle famiglie di Enrico e Alessandro e a quella del Soccorso Alpino, esprimendo il mio più profondo e personale sentimento di vicinanza, insieme al cordoglio dell’intera Regione del Veneto”.