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CONVEGNO CALEIDOSCOPIO TRANSGENDER A PADOVA: Dal significato alla comprensione del fenomeno

L’aggettivo “transgender” si riferisce alla condizione in cui una persona non si riconosce nel proprio sesso fenotipico: è il caso per esempio di un individuo con caratteristiche fisiche maschili (barba, baffi, pene), che sente di appartenere al genere femminile, e viceversa. Questa condizione è indipendente dal fatto che la persona possa essere attratta da persone dello stesso sesso o del sesso opposto. Nella maggior parte dei casi, tale condizione si associa a malessere soggettivo e pertanto questa condizione è definita come “disforia di genere”, per sottolineare il disagio psicologico connesso.

A lungo annoverata dall’Organizzazione Mondiale di Sanità nell’elenco delle “malattie mentali”, la “disforia di genere” è stata recentemente derubricata da tale categoria e assegnata ai “disturbi della salute sessuale”, per la consapevolezza delle importanti implicazioni negative che la vecchia classificazione poteva causare.

Di questi temi si parlerà a Padova giovedì 20 giugno presso il Teatro Ruzante nel Convegno “Caleidoscopio transgender – Dal significato alla comprensione del fenomeno”, organizzato dalla Fondazione Foresta Onlus, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, l’Ordine degli Psicologi del Veneto, la Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità e il Servizio Accoglienza Trans (SAT-Pink Verona-Padova). Il Convegno sarà presieduto dal prof. Carlo Foresta, endocrinologo e membro del Consiglio Superiore di Sanità, con la segreteria scientifica del prof. Andrea Garolla, endocrinologo-andrologo, e del dott. Luca Flesia, psicoterapeuta.

La salute delle persone transgender è un tema sempre più attuale ed emergente all’interno della programmazione sanitaria. Va sottolineato che la dimensione del fenomeno è ancora poco nota e le stime internazionali suggeriscono una prevalenza mondiale intorno allo 0,4-1,3%. Recenti dati del Centro di Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di Sanità riportano che in Italia il numero delle persone che accede ai centri per la riassegnazione di genere è in costante aumento e stimano che le persone transgender in Italia siano circa 400mila. Questi numeri, tuttavia, rappresentano probabilmente un dato ampiamente sottostimato, a causa della grande mancanza, anche in ambito sanitario, di attività condivise volte a garantire il mantenimento della salute e l’equità dell’accesso alle cure e a causa della paura delle persone transgender di manifestare la loro condizione. Secondo un recente studio europeo (Transgender EuroStudy 2008) molte persone transgender non trovano una risposta adeguata da parte di medici e psichiatri riguardo la loro transizione di genere e trovano invece situazioni negative di pregiudizio nell’accesso alle cure sanitarie dovuto alla loro identità trans. Un altro studio statunitense riporta che più del 50% deve insegnare al proprio curante qualche aspetto dei propri bisogni.

Anche le cause di tale condizione non sono ancora ben definite ed in ambito medico-scientifico sono ancora molte le ipotesi sull’origine di questa condizione, ma ad oggi nessuna ha ancora trovato conferme definitive. Per questo motivo, troppo spesso si parla di transgender partendo da posizioni ideologiche, politiche o basate su visioni stereotipate, piuttosto che utilizzando effettivi dati e riscontri clinico-scientifici.

A livello istituzionale l’U.O.C. di Andrologia e Medicina della Riproduzione dell’Azienda Ospedale-Università di Padova, diretta dal prof. Carlo Foresta, ha attualmente in carico oltre 30 pazienti transgender, che segue dal punto di vista della diagnosi psicologica, della valutazione endocrinologica, della terapia medica e del suo follow-up. Inoltre, per rispondere ai bisogni emergenti dal territorio, la Fondazione Foresta Onlus ha attivato uno sportello di ascolto per la presa in carico psicologica delle persone transgender e dei loro familiari.

Il convegno “Caleidoscopio transgender”, a cui prenderanno parte esperti nazionali del settore, si pone l’obiettivo di approfondire dal punto di vista genetico, endocrinologico, chirurgico, psicologico, sociale, sessuale e giuridico tali tematiche al fine di avviare una condivisione tra i professionisti attivi sul territorio. La salute delle persone transgender, infatti, passa attraverso un percorso multidisciplinare e non può prescindere dal un lavoro di informazione a livello sociale e di collaborazione con le associazioni territoriali al fine di creare una rete di servizi e percorsi di assistenza dedicati.

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La scrittura è una malattia, che cura da vent’anni con tutto il giornalismo possibile: ha lavorato per due quotidiani, una televisione e mezza dozzina di riviste, guidato da direttore responsabile magazine e siti internet. Autore di un libro storico sul secondo dopoguerra e di un romanzo di narrativa, ama firmare reportage di viaggio ed è membro del Gruppo italiano stampa turistica. Si emoziona per un calice di Prosecco o per una alchimia di gusti nel piatto. Runner per passione, ha vissuto più maratone di quanto potesse sognare ma trova quiete solo correndo tra i monti e nelle note della moonlight sonata di Beethoven. Vive con Ketra, tre gatti e un cane zoppo. È il direttore di Storie di Eccellenza.

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