Del ferroviere BARIZZA Romeo “Steno” è inutile cercarne traccia nei “Centri” partitici e sindacali che elencano i nomi dei “funzionari”: “Steno” vive nella memoria dei ferrovieri di un area che da Camposampiero giungeva a Cismon e da Lisiera a Castelfranco: li dove aveva percorso in bicicletta le linee per porre in sicurezza i Passaggi a Livello nella tratta da Fontaniva a Lisiera dopo l’incidente di Fontaniva del 15 agosto 1974, per sei lunghi anni, sino alla conclusione della prima e più importante vertenza che comportò da costruzione di tre cavalcavie e cinque sottopassi.
Una vertenza, chiusa nel dicembre 1980, che doveva essere seguita da una piano compartimentale – regionale che appariva scontato dopo la conquista del Piano Poliennale di Investimenti FS di 12.500 miliardi di lire. E, invece, con la sostituzione del Segretario SFI (in servizio come capotreno) con ben quattro funzionari di professione la cronaca quotidiana, a distanza di 41 anni, pubblica a iosa articoli ripetitivi su incidenti, guasti, ritardi, soppressioni causati da un “limbo” sindacale che chiamasti concertazione e che, dal 1992, ha sostituito la contrattazione.
“Steno” aveva dato tutto sé stesso perché quei sei morti e ventun feriti di Fontaniva non fossero morti invano e per far uscire dal carcere, assolto, il “guardiano al Passaggio a Livello” Fiorito Rino. Quando, tornando dal lavoro, fu colto da malore e gli fu riconosciuto il prepensionamento per un infortunio in itinere, lui donò una incisione in legno che abbinava l’ ISKRA di Babuskin con LA SCINTILLA, foglio della Sezione dei Ferrovieri Padovani: si perché. “STENO”, era un artista naif come attesta il suo quadro che descrive gli “scarriolanti” nell’alveo del fiume Muson che spicca nel suo salotto.
Romeo raccolse decine di firme contro auto e le pubblicò in un articolo il 10.XI.1985 durante il processo “7 aprile” in difesa della figura del suo Segretario. E fu, anche, consigliere comunale in Castelfranco dove tentò di estendere l’esperienza maturata sulla linea Vicenza Treviso inerente la eliminazione dei passaggi a livello e dove mi presentò il partigiano Guido Battocchio. In “Esperienze Castellane”, del dicembre 1985, compare il Suo articolo “Problemi delle Ferrovie a Castelfranco: quali prospettive” il cui contenuto è attuale anche oggi.
A causa di una grave invalidità, provocata da un incidente mentre era in bicicletta chiese, alla la moglie Gemma, di rappresentarlo, ai funerali della staffetta partigiana Tina Anselmi per l’estremo saluto. Ed ora, che non c’è più lascia un vuoto che, una poesia di un poeta operaio tedesco, riportata nello SFI-notizie di novembre/dicembre 1979, così declinava: “Non dire: uno solo…quasi fosse poco, se ne cade uno solo, (…) era un eroe anche lui e ha donato tutta la sua esistenza (…) e con lui cade un mondo. Quel mondo cade che per altri era sacro; e – in qualche luogo – per lui qualcuno piange”. La terra Ti sia lieve Caro Compagno e amico Romeo Barizza “Steno” mentre invio a nome dei ferrovieri un abbraccio fraterno alla moglie Gemma, ai figli Siro e Silvio, alla nuora Elena e alle amatissime nipotine.
testo di Cecchinato Silvio, ultimo Segr, SFI cgil del Padovano / Cadoneghe 21 giugno 2021
I funerali si celebreranno nella chiesa di Treville alle ore 10 del 24 giugno.