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L’ARCHITETTURA DI INNSBRUCK È LO SPECCHIO DEI TEMPI

Gli sfarzosi decori dello splendore barocco affiancano i sinuosi tratti puliti che caratterizzano la fine del 20° secolo e l’inizio del 21°. Questa attraente alternanza di edifici storici e di costruzioni contemporanee offre attimi affascinanti a tutti coloro che amano passeggiare per le vie di Innsbruck.

 

Il potere temporale e quello spirituale si rispecchiano nei colori sfarzosi delle costruzioni barocche riccamente decorate, come il palazzo imperiale Hofburg. Oppure nelle splendide sale di gala, come quelle degli appartamenti imperiali, dove l’oro si fonde con il rosso, il bianco, il verde e il rosso rosato, per formare lo sfondo ideale per mobili artistici dal taglio sinuoso, sfarzosi specchi o prestigiosa tappezzeria di seta. E subito accanto, un’altra architettura riporta nuovamente gli ospiti di Innsbruck al presente: basta, ad esempio, entrare nella stazione a valle degli impianti Nordkettenbahnen, che con il suo stile futuristico accompagna elegantemente verso quote alpine più elevate. I tratti precisi e puliti della struttura, magistralmente progettata da Zaha Hadid, si inseriscono armoniosamente nel circostante scenario barocco.

 

Nel centro storico, le facciate di numerosi edifici e i portici che si estendono lungo il pianterreno ricordano i tempi antichi, quando, nel 15° secolo, i principi del Tirolo risiedevano nel palazzo Neuhof, decorato con il bovindo rinascimentale più famoso d’Europa, il Tettuccio d’Oro. Le origini della maggior parte delle case risalgono al 15° e al 16° secolo. Un’attraente eccezione è data dall’edificio Helblinghaus: le sue decorazioni bianche e rosa ricordano un’opera di alta pasticceria, e testimoniano la ristrutturazione dell’edificio nel primo stile rococò.  Anche il duomo di Innsbruck celebra il Barocco, sia con la sua ricca facciata che con i prestigiosi interni, dove dimorano altari sfarzosi e lussuosi dipinti, affreschi opulenti e persino angeli che si librano sulle teste dei fedeli.

 

Facendo qualche appena passo fuori dal centro storico, si inizia una sorta di viaggio nel tempo attraverso i secoli. La zona nord è caratterizzata dal coloratissimo gruppo di case e di campanili di “Anbruggen” (questo il nome della parte più antica di Innsbruck, che comprende i quartieri che oggi si chiamano St. Nikolaus, Mariahilf e Hötting). Queste case, molte delle quali risalgono al 15° secolo, presentano delle caratteristiche cuspidi molto alte: con il fiume Inn in primo piano e la catena montuosa della Nordkette sullo sfondo, rappresentano uno dei motivi più fotografati di Innsbruck. Se invece si lascia la città vecchia in direzione sud, si attraversa subito la prestigiosa via Maria-Theresien-Straße, che esordisce con la splendida facciata barocca dell’edificio Palais Lodron. Poco più avanti si trova il palazzo Fugger-Taxis, oggi sede della Dieta regionale, con la bellissima cappella di San Giorgio nel cortile interno.

 

I palazzi edificati da importanti famiglie nobili raccontano poi della fase di prosperità cortigiana vissuta nel passaggio dal 17° al 18° secolo. Nel mezzo degli edifici barocchi, vi sono però due facciate che colpiscono l’occhio. L’architetto francese Dominique Perrault è stato incaricato della ristrutturazione del palazzo comunale: sono nate così le Rathausgalerien (lett. gallerie del municipio), un passaggio inondato di luce che, oltre agli uffici amministrativi della città, ospita anche allettanti negozi e punti di ritrovo gastronomici. Proprio di fronte, la facciata del centro commerciale Kaufhaus Tyrol, disegnata dal britannico David Chipperfield, si inserisce senza soluzione di continuità nello sfarzo degli antichi edifici.

 

Un passaggio consente di raggiungere il BTV Stadtforum, non solo sede centrale della banca, ma anche interessante area espositiva per arte moderna e fotografia contemporanea. Heinz Tesar, nativo del Tirolo, ha realizzato questo edificio nel 2006 unitamente allo studio di architettura obermoser arch-omo, dotandolo di una facciata plastica e di una significativa torre d’angolo.

 

A sud della città sorge una delle costruzioni barocche più belle della regione, l’abbazia premostratense di Wilten, proprio di fronte alla basilica di Wilten. Da qui si può ammirare, ancora una volta, la straordinaria armonia degli opposti: sul Bergisel, infatti, si innalza sinuoso il trampolino per il salto con gli sci progettato da Zaha Hadid. Con questa imponente opera, l’architetto iracheno ha così creato il simbolo moderno di Innsbruck.

 

Con l’edificio Adambräu, un tempo camera di cottura dell’omonima fabbrica di birra, Innsbruck presenta un esempio imponente di modernità classica. Grazie a interventi sensibili e mirati, l’edificio di Lois Welzenbacher è oggi la “casa dell’architettura” per eccellenza: la costruzione ospita, infatti, sia l’archivio di architettura dell’università di Innsbruck che l’associazione aut. architektur und tirol. Quest’ultima compie un’opera importante, non solo fornendo sul suo sito internet (aut.cc) un eccellente ed esaustivo riepilogo degli edifici del Tirolo, ma anche invitando i visitatori a scoprire la città con interessanti passeggiate di ispirazione architettonica, i cosiddetti “architektouren”, ovvero tour alla scoperta della variopinta architettura di Innsbruck.

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La scrittura è una malattia, che cura da vent’anni con tutto il giornalismo possibile: ha lavorato per due quotidiani, una televisione e mezza dozzina di riviste, guidato da direttore responsabile magazine e siti internet. Autore di un libro storico sul secondo dopoguerra e di un romanzo di narrativa, ama firmare reportage di viaggio ed è membro del Gruppo italiano stampa turistica. Si emoziona per un calice di Prosecco o per una alchimia di gusti nel piatto. Runner per passione, ha vissuto più maratone di quanto potesse sognare ma trova quiete solo correndo tra i monti e nelle note della moonlight sonata di Beethoven. Vive con Ketra, tre gatti e un cane zoppo. È il direttore di Storie di Eccellenza.

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