“Il PNRR porterà più di 6 miliardi di risorse che avranno ricadute dirette o indirette nel mondo delle disabilità. Non sarà un’azione racchiusa in una sola scheda, ma trasversale a tante missioni. A noi il compito di fare i progetti e portarli a termine”.
Continua il viaggio del ministro per le Disabilità Erika Stefani, attraverso le strutture del nostro Paese che si caratterizzano per efficienza, ed anche creatività, nel recupero delle abilità e delle autonomie per le persone con disabilità. Polis Nova, di Confcooperative Padova, è una delle prime ad aver intrapreso questa mission, avendo maturato un’esperienza quasi quarantennale in un’area strategica di via Due Palazzi. Ad accompagnare l’esponente del governo in questa tappa, l’onorevole Arianna Lazzarini che fa parte della Commissione Affari Sociali ed è responsabile, in seno alla Lega, del dipartimento regionale veneto alla Disabilità.
Il Ministro Stefani ha potuto ammirare i lavori artistici e artigianali creati dalle persone inserite nel percorso educativo e abilitativo, come quadri, bomboniere ed altri oggetti da regalo. Ed ha visitato anche i laboratori nei quali viene fatto un lavoro minuzioso di assemblaggio per conto di aziende del territorio in diversi settori, per una reale inclusione sociale, con percorsi occupazionali di avvicinamento al mondo del lavoro. Una visita anche alla fattoria sociale “Fuori di Campo”, con il negozio dove si vendono i frutti delle coltivazioni biologiche coltivate nei campi intorno alla struttura, ma anche i prodotti lavorati. Inclusione e sostenibilità ambientale è il duplice messaggio che questa realizzazione ha in sè e che porterà anche ad un ampliamento della filiera alla quarta gamma.
Non sono mancati momenti di allegria, quando Giuseppe, un ospite con la passione per il calcio e la musica rap, si è esibito per il Ministro ed ha finito per regalarle una foto con dedica realizzata al momento. Ma soprattutto è stata una visita costruttiva.
“E’ un centro dinamico, aperto, che sa realizzare molte progettualità. Mi ha dato ottimi spunti per lavorare su alcuni temi” – ha dichiarato il ministro Stefani.
Roberto Baldo, presidente di Federsolidarietà Veneto e coordinatore generale di Gruppo Polis, ha chiesto un’interlocuzione più fluida con la politica regionale, sottolineando l’importanza della realtà delle cooperative sociali: il denaro mosso in quest’ambito si aggira attorno ai 2mld, di cui il 40% circa è prodotto dalle attività lavorative e produttive interne. Le famiglie delle persone assistite sono coinvolte direttamente nella realtà della cooperativa: fanno parte dei consigli di amministrazione e sono socie delle cooperative stesse.
Bisogna cercare di capire il ruolo che le cooperative, come privato sociale, possono giocare in questa realtà.
“I temi sollevati da Confcooperative sono proprio quelli all’ordine del giorno dell’attuale Governo – ha ricordato il ministro Stefani – e sono il motivo stesso per cui è stato creato il ruolo, su richiesta della Lega, del Ministro per le Disabilità”.
Le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
“Nel PNRR il tema della disabilità è trasversale e in moltissimi progetti ci sarà un’attenzione particolare all’inclusività” – ha ricordato il ministro. ”I fondi verranno ad esempio impiegati nella costruzione di infrastrutture senza barriere architettoniche, nelle riforme sulla realtà previdenziale e in quelle sulla sanità”. Per questo è difficile quantificarli in maniera precisa. “Tutto il sistema del PNRR dell’assistenza sociale è di competenza del Ministero del Lavoro – ha precisato – Io sto provando ad ottenere una forza contrattuale all’interno e ad essere inserita nei monitoraggi per avere uno spazio di confronto. Il ruolo principale del ministro per le disabilità è proprio quello di rendere presente un’autorità politica che prema su questi temi e che si ponga come monitoraggio e interlocutore delle realtà locali e regionali, rendendo centrale la questione anche a livello nazionale”.
La questione dei LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni)
Per il Ministro è difficile determinarli, per farlo comunque è necessario individuare e capire intanto qual è l’offerta di cura per la persona presente sul territorio; per questo è necessario che ci sia una banca dati aggiornata su tutti i servizi erogati dagli enti territoriali e del terzo settore. Anche gli utenti oggi faticano a trovare una fonte di informazioni sui servizi offerti.
E’ importante sottolineare che il mondo delle disabilità e dei servizi sociali non ha una governance unica, ci sono molti attori diversi e non si può pensare di ricondurre tutto a un unico modello inglobato come unità nel pubblico, ma ogni attore deve essere valorizzato nella sua specificità. La forza di questo settore è proprio quella dell’apertura, che implica anche il rapporto pubblico/privato.
Il “dopo di noi”
Per il ministro si tratta di una splendida legge ma con enormi difficoltà attuative. “Il tema è quello della riforma del diritto di successione – ha specificato – per evitare che gli eredi impugnino le donazioni. Il problema vero, però, è che culturalmente in Italia si fa fatica a capire il trust (rapporto giuridico nel quale una persona amministra dei beni, sui quali ha il controllo, per conto di terzi, che ne sono beneficiari).
Un altro problema è che esiste un fondo per il ‘dopo di noi’, però al Nord è usato per creare strutture, al Sud e Centro invece è utilizzato solo per servizi assistenziali e questa è una deviazione dalle finalità di questo fondo”.
“Anche per quanto riguarda il PNRR – ha concluso il ministro – non sappiamo ancora come nello specifico le regioni dovranno usare i fondi che il governo destinerà loro. La definizione e la risoluzione di queste questioni è lo scopo dell’esistenza del governo Draghi. All’inizio c’erano state delle critiche anche riguardo l’istituzione di un Ministro per le Disabilità – ha ricordato Erika Stefani – perché sembrava quasi di voler ghettizzare il mondo delle disabilità. Il mio compito è quello di fare un monitoraggio e di essere da stimolo, attraverso le altre amministrazioni dello Stato. Spero che un giorno avremo una Società così civile da non aver bisogno di un ministro per le disabilità”.
BREVE SCHEDA SUL GRUPPO POLIS
Gruppo Polis è attivo a Padova dal 1985 e si occupa di disabilità intellettiva, salute mentale, emergenza sociale, donne vittime di violenza e medicina territoriale. È un gruppo paritetico composto di 4 cooperative che attraverso servizi residenziali e diurni puntano a trovare risposte personalizzate ai bisogni della persona: dall’abitazione al lavoro, dal benessere psico-fisico allo sviluppo di competenze personali e relazionali.
www.gruppopolis.it