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Finché c’è prosecco c’è speranza a Treviso

Lunedì 27 novembre alle ore 18, nell’auditorium degli spazi Bomben di Treviso della Fondazione Benetton Studi Ricerche, lo scrittore Fulvio Ervas e il regista Antonio Padovan presenteranno il film Finché c’è prosecco c’è speranza, da fine ottobre in programmazione nei cinema italiani e tratto dall’omonimo romanzo di Ervas (edito da Marcos y Marcos), autore insieme a Padovan e a Marco Pettenello anche della sceneggiatura. Al centro della storia il celebre ispettore Stucky (interpretato da Giuseppe Battiston), metà veneto e metà persiano, protagonista di una serie di fortunati gialli di Fulvio Ervas. Il conte Desiderio Ancillotto è proprietario di un vasto terreno dedicato alle vigne e di una gran bella villa, ma il suo modo di lavorare la terra, senza pesticidi e facendo “riposare” parte del terreno, è considerato da altri una pessima strategia d’affari. Ancillotto si suicida, però è comunque al centro delle indagini quando iniziano a venire uccise persone legate al cementificio che lui riteneva inquinasse la zona. A investigare sul caso c’è l’ispettore Stucky che con il suo fare placido e pacioso cerca di conquistare la chiusa gente del posto per arrivare alla verità. Nel mentre l’uomo affronta anche una questione privata, quella del lutto della madre e dell’ingombrante presenza del padre morto, la cui stanza in casa non vuole toccare nonostante l’insistenza dello zio Cyrus che sta ospitando. «Credo che il grande amore per la semplicità che aveva Carlo Mazzacurati abbia influenzato molto il mio cinema» afferma Antonio Padovan, qui alla sua opera prima, che scrive nelle note di regia: «Dieci anni a New York. Quasi un terzo della mia vita. Poi un giorno mi capita in mano un libro, una storia. Che mi rapisce, come quelle mattine d’autunno che sembrano briciole dimenticate dall’estate. E mi riporta a casa. Torno a osservare le mie colline, dove ho le mie radici. Dove nasce il vino più trendy del momento. Questa volta però lo faccio con uno sguardo inedito, diverso: quello di un ispettore mezzo veneto e mezzo persiano. Una storia che diventa una lente d’ingrandimento su una realtà poco esplorata dal cinema Italiano. Un’indagine ricca di commedia e di ragionamenti, sul futuro che vogliamo. Un inno all’andare piano, assaporando la vita, capendola e vivendola fino in fondo. Scaltramente, attraverso il genere giallo e il pretesto del prosecco, questo film racconta in modo nuovo e originale un mondo fuori dagli stereotipi, dai luoghi comuni. Location reali, ma romanticizzate, esaltate da una fotografia lusinghiera, cinematografica, innamorata. Una bellezza in contrasto con comportamenti troppo spesso cinici e spietati, ritratti in modo veritiero, onesto, quasi documentaristico. Temi che mi stanno da sempre a cuore: il rapporto tra generazioni, il viaggio, la diversità. L’amore, ma non banale. Il valore del bello, ma senza presunzione. Una lettera d’amore a un territorio ingarbugliato tra progresso e tradizione, tra eccellenze e vergogne. Una lettera sincera. Scritta con il cuore in mano». p. 2 Fulvio Ervas È nato nell’entroterra veneziano, qualche decina d’anni fa. Affascinato dalle particelle elementari, da tutti gli animali e dalle storie, insegna scienze naturali e scrive. Il suo primo romanzo La Lotteria parla di nani e di balene, il secondo apre la serie dell’ispettore Stucky: Commesse di Treviso, Pinguini arrosto, Buffalo Bill a Venezia, Finché c’è prosecco c’è speranza, L’amore è idrosolubile, Si fa presto a dire Adriatico. Succulente parla di Portogallo e di mancanza. Se ti abbraccio non aver paura, che racconta il viaggio in moto per le Americhe di un padre con il figlio autistico, ha vinto molti premi, è stato tradotto in nove lingue e ha dominato a lungo le classifiche dei libri più venduti. Tu non tacere è il romanzo dove interpreta più scopertamente sé stesso, al punto che mentre lo scriveva, d’un tratto, tra narrazione e realtà son caduti i confini: il romanzo è entrato nella vita e la vita nel romanzo, con un travaso inaspettato di emozioni e verità. Marcos y Marcos ha pubblicato anche Follia docente e Pericolo giallo. Antonio Padovan nasce e cresce a Conegliano (Treviso). Nel 2007, a vent’anni, si trasferisce a New York, dove vince due borse di studio che gli permettono di frequentare la New York Film Academy e di iniziare la propria carriera nel mondo del cinema e della pubblicità, dividendo il suo tempo tra Stati Uniti, Europa e Asia. Dirige spot per aziende di tutto il mondo, tra cui eStock Photo, Veneta Cucine, Barilla e Hyundai. Nel 2012, con il video “Japan, Beyond”, realizzato a un anno dal disastro di Fukushima per il colosso pubblicitario giapponese Asatsu-DK, vince il primo premio agli “Stand for Japan Awards”, e viene invitato a Tokyo. Nel 2013 scrive e dirige “Jack Attack”, cortometraggio che viene invitato a più di cento festival di cinema nel mondo, ricevendo decine di premi e riconoscimenti importanti. Nel 2015, con il suo primo cortometraggio di animazione vince il “Premio Speciale Giotto” al Giffoni Film Festival. Lo stesso anno “Eveless”, segmento thriller scritto e diretto per il film “Galaxy of Horror”, vince numerosi festival internazionali e viene invitato a Cannes. Nel 2017 termina le riprese del suo primo film, Finché c’è Prosecco c’è Speranza.

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La scrittura è una malattia, che cura da vent’anni con tutto il giornalismo possibile: ha lavorato per due quotidiani, una televisione e mezza dozzina di riviste, guidato da direttore responsabile magazine e siti internet. Autore di un libro storico sul secondo dopoguerra e di un romanzo di narrativa, ama firmare reportage di viaggio ed è membro del Gruppo italiano stampa turistica. Si emoziona per un calice di Prosecco o per una alchimia di gusti nel piatto. Runner per passione, ha vissuto più maratone di quanto potesse sognare ma trova quiete solo correndo tra i monti e nelle note della moonlight sonata di Beethoven. Vive con Ketra, tre gatti e un cane zoppo. È il direttore di Storie di Eccellenza.

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