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Etichette e trasparenza: come il digitale sta trasformando il mondo del vino

La vendemmia in Veneto è terminata nelle ultime settimane per tutti i tipi di uva ed ha delle rese che come quantità porranno l’annata 2024 tra le più generose degli ultimi anni. A dirlo il report di Veneto Agricoltura, l’agenzia regionale che si occupa di monitorare il settore vitivinicolo e che attesta come le piogge della primavera estate abbiano portato ad un ingrossamento ottimale degli acini delle viti, con di converso una incidenza della peronospora che si attesta mediamente ad un tollerabile 5% sulle coltivazioni regolari, con picchi del 10-15% per quelle bio.

Insomma il vino sarà tanto, ma per conoscerne la qualità occorrerà attendere, a seconda del metodo scelto per la vinificazione, da sei mesi ad anche 3 o 4 anni.

QR code sulle etichette dei vini

E quando il vino passerà dalle botti o dai silos di acciaio, a seconda appunto del tipo di procedimento a cui vanno incontro le preziose sfere care al dio Bacco, ci saranno parecchie sorprese in bottiglia in quanto i produttori di vino debbono tenere conto che l’aspetto legato all’utilizzo dei qr code per bottiglie di vino è argomento di approfondimento tra i tecnici del settore.

Di fatto si tratta di una sorta di carta di identità del prodotto che finisce sulle tavole dei consumatori europei che contiene sigle e indicazioni quali gli ingredienti e i valori nutritivi.

Impiccio burocratico o opportunità?

Come sempre le innovazioni possono costituire un impiccio o una opportunità. Volendo guardare letteralmente il bicchiere mezzo pieno questo tipo di adempimento obbligatorio dall’8 dicembre del 2023 può costituire una opportunità di fidelizzazione del cliente attraverso la blockchain e se ormai è chiaro come utilizzare i codici QR per aderire alle norme dell’UE sulle etichette dei vini rimane tutta aperta la questione dello storytelling intorno a quello che un poeta definiva “un mondo di cultura racchiuso in una bottiglia”

Certo fosse ancora al mondo un poeta come Tonino Guerra che firmò una indimenticabile linea di etichette d’artista per lanciare in Italia e nel mondo il Sangiovese, figlio della terra di cui Tonino ha saputo essere non solo profeta ma anche ambasciatore e testimonial, sarebbe stato difficile integrare il quadratino multimediale.

Diceva Tonino Guerra, ispiratore dell’arte di Michelangelo Antonioni, che “In autunno, il rumore di una foglia che cade è assordante perché con lei precipita un anno.”. Ora di quella foglia e di quell’anno, a parte le indicazioni prescritte dall’Ue possiamo sapere davvero molto. Insomma il contenitore c’è, oltre che a riempire la bottiglia di vetro di contenuti ora le cantine avranno la sfida dello storytelling del prodotto, che fino a ieri si fermava al massimo ad uno slogan ed alla vestizione grafica dell’etichetta adesiva.

Ma per fortuna non è obbligatorio che il qr code compaiano proprio in centro o comunque sul fronte della bottiglia. Insomma la tecnologia sa anche essere oltre che utile, anche discreta. E così estetica ed ergonomia possono andare di pari passo sul binario di tradizione ed innovazione.

Ed oltre a salute, prosit o cin cin chissà se si potrà anche dir QR!

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