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SPACE MAZZINI – LUGUGNANA di PORTOGRUARO

SPACE è l’acronimo di Spazio Arte Contemporanea Eventi con l’aggiunta di Mazzini perché occupa l’edificio, già adibito a scuola elementare, dedicato al giovane rivoluzionario risorgimentale Giuseppe Mazzini. In esso sono raccolte circa 130 opere d’arte dedicate in maggioranza al Triveneto e per un 15% ad artisti italiani di altre regioni. La “raccolta” concepita sulla scia dei FRAC (fondo raccolta arte contemporanea)  francesi è formata da una serie di opere lasciate al Comune di Portogruaro dagli artisti che hanno esposto negli spazi comunali dagli anni cinquanta ad oggi; da un’altra parte dovuta alla collezione di artisti veneti fatta dalla Pro Loco di Portogruaro, grazie all’intuito di Marcantonio Bolzicco, ed infine da uno “zoccolo duro” proveniente dalla donazione Giano Petrin. Con questa ultima aggiunta si inizia con i primi anni del Novecento, con autori veneti come Bozzato, Zancanaro, Guidi, Barbaro, Candiani, Borsato, Magnolato, Gina Roma, Carmelo Zotti  e Biagio Pancino, accanto ai friulani Flumiani, Tramontin, Crosà, Anzil, Celiberti Ciussi, Zigaina e Zavagno. Per citarne alcuni.

Il curatore Boris Brolloin una sala dello Space Mazzini

Ma come nasce? L’allora assessore (2017) Ketty Fogliani con il sì del sindaco, Maria Teresa Senatore, conoscendo le mie referenze mi mandò a chiamare dicendomi che c’è una scuola elementare chiusa nella frazione di Lugugnana  che corre il rischio di diventare un ghetto di immigrati stranieri. Allora suggerisco un museo d’arte contemporanea che però non resti una “cattedrale nel deserto”, ma avvii una politica di risanamento della frazione che incrocia sulla “triestina Bassa”, cioè la strada provinciale che costeggia le spiagge da Jesolo sino a Trieste, e si trova all’incrocio con una delle nostre spiagge naturalistiche che è il parco naturale della Brussa.  Quindi zona strategica per il turismo. L’amico Ernesto Jannini, artista che vive in Milano, mi aveva proposto all’epoca una donazione se avessi trovato una sala dove collocare alcune sue opere esposte sia in Olanda che alla Biennale di Venezia  del 1990, a cui aveva partecipato. Colsi l’occasione  aprendo una sala dedicata a lui. Dall’altra ebbi modo di esporre artisti contemporanei come Finzi, Fusi, Bottecchia, Eulisse, Pedrina, Lenci Sartorelli, Renato Guttuso, Lorenzo Viani, Ferruccio Gard, Giorgio Di Venere, Riosa, accanto ai più giovani Mimmo Alfarone, Ale Guzzetti, Melchiorre Napolitano, Andrea Rossi Andrea, Graziano Negri, Pope, Patrone, Lucio Afeltra, Merik, Kico Mion, Clara Brasca, Claudio Polles, Carmine Calvanese, Vinicio Momoli, Elena Ketra, Paolo Del Giudice, Santorossi, Alessandro Zamgrando, Walter Bortolossi, Loris A.Vianello, Giampietro Cavedon, Nelio Sonego, Cesare Serafino, Renato Glerean, Martino Zanetti, Bluer. Marco Lodola e tanti altri che non ricordo a memoria scusandomi per le omissioni.

Un’a fotografia di SOS tra le opere esposte

Nel tempo acquisimmo una decina di opere, eseguite a quattro mani fra Gillo Dorfles e i bambini di una elementare friulana dedicate alla poesia Alba di P.P.Pasolini. E come partenza della raccolta mettemmo un nostro concittadino: Luigi Russolo, fondatore del Futurismo, con un gruppo di incisioni che vanno dal 1906 sino al 1913 con l’ultima sua lastra su una donna dai movimenti futuristi. All’esterno, nel cortile, prende posto un gruppo di sculture fra cui Pino Chimenti, Andrea Vizzini, Giuliano Ferla e un mosaico in titanio del maestro Giulio Candussio, già direttore della scuola di mosaico a Spilimbergo. Infine vi trovano allocazione due opere collettive, progetti della Biennale di Architettura di Venezia del 2016 e 2023, una panchina ed una barca innalzata sui remi, elementi di un “non luogo” permanente che rimandano alle grandi migrazioni di questo inizio di secolo. Il lockdown è stato micidiale ha bloccato l’afflusso di visitatori che, benché pochi, hanno espresso grande apprezzamento per il progetto e per il contenuto. La scelta operata è altresì opportuna in quanto sia Jesolo che Caorle, pur nella corsa a primeggiare, da qualche anno fanno mostre di un certo livello di costi, e l’Azienda Genagricola di Cà Corniani in Caorle ha finanziato un gruppo di opere di Alberto Garutti all’interno della propria Tenuta. Quindi un’attenzione per l’arte complessivamente rivolta al turismo locale e non. Ora con la nuova Amministrazione appena eletta nella figura del sindaco dottor Luigi Toffolo vi è la promessa di rafforzare la struttura, dandogli un regolamento, un comitato di gestione, affinché possa muoversi nella ricerca di contributi e sponsorizzazioni ma soprattutto per avviare una serie di programmi culturali dedicati a corsi sull’arte ed a mostre tematiche.

Avviso ai naviganti occhio alle vele.

Il curatore Boris Brollo

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