Veneto al top in Italia per la svolta ecologica degli elettrodomestici.
In Veneto sempre più famiglie vanno oltre alla questione di un corretto smaltimento dei rifiuti. L’imperativo negli ultimi mesi è la riparazione degli elettrodomestici e la loro rigenerazione, anziché la rottamazione ed un nuovo costoso acquisto.
Se negli anni ‘90 la moda è stata quella dell’usa e getta, in questo secolo la parola d’ordine è il riutilizzo. E infatti a guardare i codici Ateco delle nuove attività che aprono nei quartieri periferici di Padova, Venezia e Verona, sempre di più si scorgono numerose attività di rivendita e riparazione elettrodomestici.
Tra i leader del settore che compiono interventi domiciliari di riparazione elettrodomestici da oltre vent’anni, spicca senz’altro la realtà di assistenza-ael.it, un’azienda di professionisti del settore che evitano il grande dilemma: “mi si rompe la lavatrice, come faccio a portarla ad aggiustare” magari dal terzo piano senza ascensore?
È evidente la comodità di avere un tecnico specializzato in elettrodomestici che fornisce assistenza a domicilio a dare un’occhiata a cosa non va alla lavatrice o al frigo piuttosto che doversi accollare la difficoltà di portare il macchinario direttamente in negozio.
È di certo un bel risparmio in termini di sforzi e tempo, ma anche economico. La spesa di una riparazione, infatti, si aggira intorno ai 150/ 200 euro. I costi di un frigorifero o una lavatrice nuova invece possono tranquillamente superare i 600 euro, e arrivare fino a oltre i 1000 euro.
Le recenti policy dell’Unione Europea vanno proprio nella direzione della riparazione e dell’utilizzo nel lungo periodo e di fatto la Sustainable Product Policy Initiative (Spi), emanata recentemente da Bruxelles, va a stimolare i produttori ma anche i cittadini ad allungare il più possibile il ciclo di vita degli elettrodomestici.
Questo vale sia i cosiddetti “bianchi”, cioè frigorifero, lavatrice, congelatore, lavastoviglie, lavasciuga, aspirapolvere, condizionatore ecc., sia anche quelli più piccoli e a più alto contenuto tecnologico come smartphone e tablet.
Il Parlamento Europeo introduce l’indice di riparabilità per tutti i prodotti elettrici ed elettronici.
Un concetto rivoluzionario che in Francia è già realtà da gennaio per smartphone, computer, laptop e tablet, da sempre all’avanguardia sul fronte green, del riuso e del corretto riciclaggio.
Si tratta dei primi passi verso una categorizzazione obbligatoria a contrasto della cosiddetta obsolescenza programmata degli elettrodomestici.
Secondo un recente sondaggio commissionato proprio dall’Unione Europea più del 77% dei consumatori preferirebbe riparare un elettrodomestico acquistato negli ultimi dieci anni anziché comprarne uno nuovo.
E addirittura il 79% degli intervistati pensa che per legge i produttori dovrebbero essere portati a rendere più facile la pratica della riparazione dei prodotti commercializzati nel nostro continente.
Qualcosa sta cambiando in questo senso con le nuove normative sulla disponibilità dei pezzi di ricambio, sulle agevolazioni sulle riparazioni e sulla sensibilizzazione di un tema caro e importante come quello della protezione dell’ambiente.