PR & Influencer

PREMIATI GLI STUDENTI REPORTER DI ALPILINK SUL CAMPO PER RACCOGLIERE AUDIO IN DIALETTO E MAPPARE VOCI IN 18 LINGUE MINORITARIE DEL NORD

Il riconoscimento questa mattina all’Università di Verona, ente capofila del progetto che prevede la realizzazione della più grande audio-mappa digitale italiana anche con il coinvolgimento delle scuole. Tredici i premiati da Verona, Belluno, Castelfranco e Tolmezzo, 620 in totale gli studenti che hanno partecipato al progetto

Verona, 30 aprile 2024 – Hanno raccolto migliaia di file audio, spesso incontrando gli anziani – e non solo – nelle loro case, contribuendo alla realizzazione del più grande  database digitale italiano dedicato allo studio, alla documentazione e alla ricerca sui dialetti e le varietà linguistiche con status di lingua minoritaria parlate nelle regioni del Nord Italia: 13 gli studenti e studentesse, veneti e friulani, delle scuole secondarie di secondo grado premiati questa mattina a Verona dal progetto VinKiamo, iniziativa che rientra nel macroprogetto AlpiLinK – Lingue Alpine in contatto, sviluppato dalle Università di Verona, Trento, Bolzano, Torino e Valle d’Aosta e finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca come progetto di ricerca di rilevante interesse nazionale.

La premiazione degli studenti e studentesse che si sono distinti nell’ambito di questo percorso si è svolta presso il Polo Universitario Santa Marta nell’ambito dell’evento “Il Multilinguismo fa scuola!”, un appuntamento tutto dedicato al valore della diversità linguistica.

Ventisei le scuole che a partire dal 2021 hanno partecipato al progetto, 620 gli studenti e studentesse coinvolti. In Veneto, dove gli istituti interessati sono stati 14 per quasi 300 studenti, l’attività è stata realizzata in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale: «Un’iniziativa che si propone di mettere in connessione la ricerca linguistica e la scuola, promuovendo l’impiego di metodologie didattiche innovative», spiega Stefan Rabanus, coordinatore di AlpiLinK e professore ordinario di Linguistica tedesca dell’Università di Verona. All’attività “sul campo” si affiancano laboratori in aula con i ricercatori per riflettere insieme sul valore del multilinguismo e scoprire meglio il funzionamento delle lingue, utilizzando il metodo scientifico per l’analisi dei dati raccolti. Un lavoro nel territorio che ha contribuito al riconoscimento, da parte dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’ateneo veronese come Dipartimento di eccellenza per la capacità di innovazione e l’impegno sul fronte dell’inclusione. 

La mattinata è stata anche occasione per fare il punto sul progetto AlpiLinK: oltre 220mila i file raccolti – anche grazie al precedente progetto VinKo – nell’audio-mappa digitale che censisce 18 fra dialetti e lingue minoritarie del Nord Italia, 2302 i partecipanti di cui 1147 in Veneto e 325 nel territorio della Provincia di Verona. 

Veneto e cimbro le lingue mappate in Veneto, mentre in Friuli sono stati censiti furlan, sappadino, timavese, resiano e saurano.

Tutte le persone che parlano un dialetto possono  contribuire direttamente alla ricerca attraverso il sito di AlpiLinK – alpilink.it – compilando in pochi minuti l’audio-sondaggio dedicato in cui viene proposto all’utente di utilizzare il proprio dialetto o la propria lingua locale per descrivere cosa accade in una scena o per tradurre le frasi o parole indicate. Un modello di ricerca partecipativo, che punta sul coinvolgimento “dal basso” e che sta raccogliendo un notevole interesse.

Gli studenti premiati

Otto gli studenti veneti premiati nelle diverse categorie: per la categoria esploratore, il premio è andato a Matilde Lughezzani e Annachiara Padovani del Liceo Fracastoro di Verona, che hanno “mappato” parlanti di sette località diverse, per la sezione minoranze linguistiche Giulia Cervati e Giovanni De Martin Polo del liceo Renier di Belluno, che hanno raccolto audio in veneto, fodom, sappadino e saurano. A De Martin Polo è andato anche il premio giornalista per la qualità del report finale, mentre Elisabetta Perozzo e Angelica Giannoccaro dell’istituto Florence Nightingale di Castelfranco Veneto hanno conquistato il premio sociolinguista per la capacità di coinvolgere parlanti di diverse generazioni. Ad altre due studentesse dell’istituto di Castelfranco, Beatrice Zanon e Cristal Busolin, è invece stato assegnato il premio resilienza per aver superato le difficoltà specifiche incontrate nella raccolta dei dati.

Premio tutto al femmile per l’attività svolta in Friuli Venezia-Giulia, dove il riconoscimento è andato a cinque studentesse dell’istituto Paschini-Linussio di Tolmezzo: Vanessa Capra per la categoria sociolinguistica, Emma Mentil per minoranze linguistiche, Martina Fazio per la categoria resilienza, Francesca Monai per il premio esploratore, Rebecca Forgiarini per il premio giornalista.

I nomi dei vincitori saranno inseriti nella “Hall of fame” nel sito del progetto.

Fra le vincitrici premiate, le studentesse veronesi del Liceo Fracastoro Annachiara

Padovani e Matilde Lughezzani: «Abbiamo raccolto e messo a confronto la voce dei miei nonni paterni, che parlano il dialetto veronese, e dei miei nonni materni che vivono nel vicentino – racconta Padovani -. Abbiamo poi incontrato parenti che vivono in diverse località, spingendoci fino a Erbezzo, piccolo comune della Lessinia». «È stata un’esperienza impegnativa, ma molto coinvolgente», aggiunge Lughezzani. Tra i contributi da segnalare, anche quello di Emma Mentil, una ragazza di Timau, frazione del comune udinese di Paluzza, isola linguistica in cui si parla fin dal medioevo un particolare dialetto germanico, il Timavese: la studentessa, che ogni mattina percorre un lungo tragitto per raggiungere la scuola a Tolmezzo, ha intervistato alcuni parlanti del suo Paese. 

Il programma della giornata

La mattinata, che si è aperta con i saluti di Alessandra Tomaselli, già direttrice del dipartimento, ha visto gli interventi di Rabanus e di Sabrina Bertollo, ricercatrice di Linguistica tedesca, che hanno fatto il punto sul progetto. Patrizia Cordin e Maria Vender, ricercatrici dell’associazione Bilinguismo conta, hanno condotto un intervento sul valore del bilinguismo, competenza da valorizzare come una risorsa. Nel pomeriggio gli studenti presenti hanno partecipato a cinque diversi laboratori interattivi proposti dal dipartimento per sperimentare in modo innovativo la conoscenza delle lingue, attraverso metodologie che spaziano dall’autobiografia linguistica al “puzzle del linguaggio”, dal gioco di carte dedicato alle lingue indoeuropee al gioco delle differenze acustiche, fino alle applicazioni tecnologiche per lo studio delle lingue.

L’invito a contribuire al progetto attraverso il sito alpilink.it è aperto.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *