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Momo, il rifugiato di 19 anni del Senegal premiato come miglior giocatore del Torneo Villa del Conte

Momo, giovane attaccante Juniores dell’ASD Calcio Asolo.
Premiato ieri sera, sabato 26 maggio, come miglio giocatore del Torneo calcistico di Villa del Conte, Padova.
Chi è Momo?
Un ragazzo di 19 anni, proveniente da una regione del sud Senegal, giunto in Italia attraverso la rotta Libica per fuggire a persecuzioni a causa della sua etnia, ospitato dallo SPRAR di Asolo (Servizio Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), assieme ad altri 9 rifugiati.
Un ragazzo che non sapeva giocare a calcio, ma prontamente accolto dalla società sportiva, senza se e senza ma!
Un ragazzo che frequenta il CPIA (Centro per l’Istruzione degli adulti) di Asolo, con ottimi risultati, pronto a sostenere gli esami di licenza media.
Un ragazzo che, anche grazie alla Dirigenza Sportiva, allenatori e compagni di gioco, sta seguendo un percorso di “cittadinanza e integrazione”, seguito passo a passo dai Servizi Sociali del Comune e dalla Cooperativa “Una Casa per l’Uomo”, gestrice dello SPRAR. 
Un po’ della sua storia, tratta dal decreto di attribuzione dello Status di Protezione Internazionale Sussidiaria:
“ … fuggito dal suo paese a causa delle persecuzioni subite … tutte le fonti internazionali indicano che nella zona di provenienza, ossia quella dell’area del sud Senegal esiste un conflitto, risalente nel tempo, ma tuttora in corso, tanto da aver causato la fuga di centinaia di civili nei paesi vicini. Nella zona, sono attivi movimenti indipendentisti che fanno riferimento, dagli inizi degli anni ottanta, al Movimento delle Forze Democratiche (MFDC), che perora la costituzione della regione in uno stato autonomo contro il governo centrale” (…) “Trattandosi di una guerra a bassa intensità”, si inserisce nell’elenco dei conflitti dimenticati, come tanti altri soprattutto in Africa. Che ha causato però finora 4 mila morti e quasi 11 mila sfollati” (…)” La nozione di “conflitto locale”, di cui all’art. 14 del d.lgs. 19 novembre 2007 n. 251, non può essere inteso solo nel senso di guerra civile, secondo i connotati consueti della storiografia, ma ricomprendendo, piuttosto, ogni scontro o manifestazione di violenza, anche non omogenee nel loro radicamento e ciclo, tra opposti gruppi di potere o di fazioni che manifestino caratteri di persistenza e di stabilità e livelli significativi di diffusione, sfuggendo al controllo degli apparati statali o interagendo o giovandosi della contiguità culturale e politica di questi”(…) “In base alle considerazioni sopra esposte, esistono, pertanto, fondati elementi che inducono a ritenere che la regione di origine del richiedente viva situazioni d’ordine generale che si traducono necessariamente in potenziali gravi rischi all’incolumità dei cittadini od alla loro esposizione a comportamenti gravemente degradanti, stante il perdurare del conflitto locale e di un clima generale di violenza, in un contesto di assoluta carenza delle condizioni minime di sicurezza

Mauro Migliorini – Sindaco di Asolo: Da parte mia un GRANDE plauso a MOMO e al Calcio Asolo!
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La scrittura è una malattia, che cura da vent’anni con tutto il giornalismo possibile: ha lavorato per due quotidiani, una televisione e mezza dozzina di riviste, guidato da direttore responsabile magazine e siti internet. Autore di un libro storico sul secondo dopoguerra e di un romanzo di narrativa, ama firmare reportage di viaggio ed è membro del Gruppo italiano stampa turistica. Si emoziona per un calice di Prosecco o per una alchimia di gusti nel piatto. Runner per passione, ha vissuto più maratone di quanto potesse sognare ma trova quiete solo correndo tra i monti e nelle note della moonlight sonata di Beethoven. Vive con Ketra, tre gatti e un cane zoppo. È il direttore di Storie di Eccellenza.

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