Passione per l’arte, un catalogo prodotti vastissimo e spiccate competenze digitali: sono queste le basi del successo di Momarte.com, la piattaforma e-commerce che dai primi passi, mossi in provincia di Milano, ha saputo diventare una delle realtà più importanti in Italia per il settore delle belle arti.
Un’azienda giovane che lanciava nel 2018 una piattaforma di acquisto nuova in un settore verticale e fortemente tradizionale, con l’ambizione di innovare il mondo dell’arte e della vendita di prodotti dedicati a chi per passione o professione si occupa di belle arti.
Oggi Momarte presenta un catalogo di oltre 35mila articoli dedicati a professionistə e hobbistə che si misurano con il mondo di pittura, disegno artistico o tecnico, fumetto, calligrafia, acquerello e chiude il quarto anno di attività segnando un percorso di netta crescita e il raggiungimento di importanti traguardi.
Ne abbiamo parlato con Stefano e Alessio, i due founder under 35.
Che tipo di azienda è Momarte oggi?
Momarte è una piccola azienda che ha già percorso tanta strada, senza rendersene conto. Il contesto è quello dei prodotti per le Belle Arti, un settore con un forte bisogno di novità.
Noi abbiamo portato questa novità, in maniera molto naturale. È così che comunichiamo e che abbiamo sempre utilizzato internet e i canali social.
Momarte vuole trasmettere dei valori, creare occasioni per chi gravita intorno al progetto e offrire un ambiente sano a chi ci lavora.
Abbiamo creato un piccolo ecosistema. Molte delle nostre collaboratrici erano (e sono) nostre clienti. Vogliamo dimostrare che anche in questo ambiente creativo c’è la possibilità di fare business e di creare opportunità.
Cosa è cambiato rispetto a quando siete partiti?
Il progetto è partito un po’ per gioco.
Ci piaceva il mondo dell’arte e degli strumenti per fare arte.
Ma ognuno di noi, i fondatori, aveva un altro lavoro e altri interessi.
Era quello che viene definito un “side project”. Questo però non vuol dire che ci mettevamo meno impegno del nostro lavoro principale.
Poi, le cose sono cresciute al punto da rendere Momarte la nostra occupazione full time.
Cosa è cambiato? Che ora le cose si fanno davvero serie. Pianificazione annuale, budget, grande attenzione agli acquisti e alle attività marketing da portare avanti. Meno decisioni prese di pancia, più analisi e strategia.
Le aziende produttrici si sono accorte di noi, non siamo più un semplice retailer. Ci siamo ritagliati uno spazio, creati un nome e una reputazione in quella che consideriamo una fantastica nicchia.
Qualche numero: dipendenti, crescita, sviluppo.
Ad oggi Momarte conta 6 dipendenti più vari collaboratori, ma soprattutto collaboratrici, che ci aiutano a sviluppare i contenuti che divulghiamo poi sui canali social. Parlo di guide, video, articoli, immagini e molto altro.
Durante l’anno 2020 abbiamo vissuto un forte periodo di crescita. Molte persone, da un giorno all’altro chiuse in casa, hanno scoperto o riscoperto la passione per il disegno e la pittura. Grazie a questo siamo riusciti praticamente a triplicare il fatturato.
Il 2021 non è stato semplice, dopo una crescita così forte e “innaturale”, dovevamo mantenere le aspettative. Ci siamo riusciti, ottenendo lo stesso una crescita del 20%.
Tendenza e-commerce: cosa è cambiato nel settore arte e belle arti in questi ultimi due anni? Come avete reagito al cambiamento?
Quello dei prodotti per le Belle Arti è un settore “vecchio”: sia per l’approccio delle aziende che ci lavorano (a parte qualche caso) sia (spesso) come clientela. Ma se parliamo di Italia, negli ultimi due anni si è accelerato un processo già in atto, ormai inarrestabile.
Se hai un negozio, oggi devi avere una vetrina online. Ma anche così non è più sufficiente.
Sapersi creare un’identità, un brand, è tutto.
Dal punto di vista dei clienti, i canali social e in particolare Instagram (parliamo di arte visuale) permettono di trovare nuovi prodotti, tenere d’occhio le novità del mercato, scoprire prodotti prima sconosciuti e seguire le mode del momento… che magari provengono da oltre oceano.
Un rivenditore deve seguire questi trend, deve conoscerli. E deve essere in grado di cavalcare queste mode, facendosi aiutare dalla propria community.
Quali aspetti sono stati più determinanti per la vostra crescita? Su cosa avete puntato e su cosa punterete in futuro?
Creazione di un brand riconoscibile, trasparenza e onestà verso il cliente, creazione di una community e investimento nei contenuti.
Partiamo dalla creazione di un brand riconoscibile: siamo una nicchia, ci sono tanti shop e ci assomigliamo un po’ tutti… soprattutto per chi non conosce questo mondo. Ma chi invece lo conosce sa che differenza c’è tra uno e l’altro.
Questo si fa costruendo un’identità di brand, dandogli una voce, mantenendo un contatto stretto con le persone che si rivolgono a te.
Poi, trasparenza, onestà e disponibilità verso il cliente: niente giri strani, se si sbaglia si sbaglia. Se il cliente ha delle richieste particolari si ascoltano e si discutono. Le persone devono capire chi c’è dall’altra parte dello schermo. I legami si possono creare anche attraverso internet.
C’è la creazione di una community: devi mettere insieme i tuoi clienti, creare loro un “contenitore”, “un’etichetta” in cui si riconoscano. Ci deve essere un “noi”.
E oltre a questo devi dare loro delle opportunità, soprattutto nel nostro settore dipingendo o disegnando ti esponi al giudizio degli altri.
Infine: investimento nei contenuti. è fondamentale, questa è la vera differenza. A parer nostro questo investimento può aiutarti a giustificare anche un prezzo medio più alto dei prodotti. Naturalmente devi spiegarlo a chi compra da te. E così facendo aiuti anche il punto 1, cioè la creazione del brand.
Su cosa punteremo in futuro? A portare avanti lo stesso modello e vedere se siamo capaci di replicarlo anche all’estero.
Vi definite una community di artistə per artistə: quali progetti state sviluppando?
Stiamo lavorando per proporre contenuti regolari sul nostro canale Youtube.
E stiamo avviando una collaborazione con una scuola di Milano, sempre per la creazione di contenuti nuovi e originali che mettano in luce e in valore le competenze dei loro insegnanti.
Insieme alla community stiamo invece sviluppando delle “challenge” creative e altre attività per rafforzare i legami tra le persone.
Dietro le quinte, invece, stiamo lavorando a un posto fisico che possa essere un punto di incontro fisso offline con il nostro pubblico, magari sviluppando un modello facilmente replicabile in più città.