Non è uno show. Non è un circo. Non è intrattenimento. E’ pura magia. Siamo in Mexico, al Riviera Maya in Quintana Roo e stiamo per addentrarci in un mondo fantastico, oltre i sogni e l’immaginazione, un paese delle meraviglie nelle meraviglie: il mondo JOYÀ. I suoi abitanti? Gli straordinari artisti del Cirque du Soleil.
Immaginate di sedervi sotto un cielo ricamato di farfalle e palme intrecciate, illuminati da meduse fluorescenti sospese, circondati da dedali di candelabri e fiori arcobalenici, mentre qua e là ingranano misteriose meccaniche steampunk. Di fronte a voi troneggia una gigante libreria universale che all’improvviso inizia a muoversi, volumi che si aprono e chiudono, che raccontano storie fantastiche, viaggi nel tempo, battaglie di pirati e leggende di tesori nascosti. Sembra un sogno, ma tutto sta accadendo davanti ai vostri occhi increduli. Et voilà, il viaggio nel tempo comincia.
JOYÀ racconta le avventure di un vecchio e buffo alchimista e della sua vispa nipotina attraverso il tempo e lo spazio, la trama si sviluppa dalla scoperta di una perla nascosta nelle mangrovie che funge da warmhole per accedere ad altri mondi e situazioni oniriche ad alto impatto sensoriale, popolato da esseri metà umani e metà animali. Ispirato dal favoloso percorso migratorio delle farfalle monarca, il nome Joya deriva dalla parola spagnola che significa gioiello o perla, e allude a una persona o un evento di grande valore, qui rappresentato dall’amore per la vita tramandato da una generazione all’altra, in tutte le sue sfumature.
Il teatro dove la magia accade è stato costruito appositamente per lo spettacolo del Cirque du Soleil e proprio JOYA è il primo show permanente al mondo fuori gli Stati Uniti. Immerso nella giungla messicana, nel 2015 ha vinto il premio “Best Construction of the Year” per l’unicità della sua architettura e gli artisti professionisti che ne fanno parte provengono da oltre 15 diversi paesi, alcuni di loro sono addirittura atleti olimpionici… come dimostrano i loro volteggi impavidi oltre la forza di gravità.
Descriverlo a parole è però riduttivo, perché ogni elemento, dalla coreografia alla scenografia, dai costumi alle performance, è stato progettato per emozionare e catturare tutti i cinque sensi. Anche il gusto infatti è un grande invitato, a lui è dedicata un’esperienza culinaria fatta di Champagne Mercier e pietanze composte da ingredienti molecolari, servite dentro a libri che fungono da piatti. Ma mi devo fermare qui, non posso svelare tutto… la magia è anche mistero.