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GENITORE PICCHIA UN BAMBINO A UNA PARTITA DI CALCIO. ASSESSORE REGIONALE ALLO SPORT: “FAREBBE BENE A LEGGERE E A IMPARARE A MEMORIA LA CARTA ETICA SPORTIVA DEL VENETO”

“Un genitore che invade un campo da gioco durante una partita di calcio tra ‘pulcini’ per picchiare un bambino, i carabinieri costretti a intervenire per sedare gli animi inevitabilmente accesisi tra gli adulti, la gara sospesa… ma è questo il valore sociale, formativo ed educativo dell’attività sportiva? Questi e altri gesti vergognosi e incivili che si registrano, purtroppo con frequenza, sui campi di gioco, persino in occasione di tornei giovanili, sono inaccettabili, minano il prezioso e generoso lavoro di tante società e volontari e pertanto vanno non solo stigmatizzati, anche adeguatamente puniti”.

Parole amare quelle con cui l’assessore regionale allo sport della Regione del Veneto commenta il grave fatto accaduto in Polesine e che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

“Nella Carta Etica dello Sport, approvata dal Consiglio regionale lo scorso settembre – conclude l’assessore –, di cui verrà presto richiesta la sottoscrizione da parte di tutte le associazioni sportive del Veneto, è scritto esplicitamente: ‘Nella loro funzione di spettatori, i genitori e gli accompagnatori in genere dovranno mantenere un comportamento improntato al massimo rispetto degli atleti, degli arbitri e giudici di gara, nonché degli altri spettatori, evitando di esasperare le varie situazioni agonistiche e di trasmetterle ai propri figli impegnati sul terreno di gioco’. Parole che quel genitore farebbe bene a leggere, o meglio, a imparare a memoria”.

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La scrittura è una malattia, che cura da vent’anni con tutto il giornalismo possibile: ha lavorato per due quotidiani, una televisione e mezza dozzina di riviste, guidato da direttore responsabile magazine e siti internet. Autore di un libro storico sul secondo dopoguerra e di un romanzo di narrativa, ama firmare reportage di viaggio ed è membro del Gruppo italiano stampa turistica. Si emoziona per un calice di Prosecco o per una alchimia di gusti nel piatto. Runner per passione, ha vissuto più maratone di quanto potesse sognare ma trova quiete solo correndo tra i monti e nelle note della moonlight sonata di Beethoven. Vive con Ketra, tre gatti e un cane zoppo. È il direttore di Storie di Eccellenza.

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