26 novembre 2024 – “Quello di Coldiretti è un impegno costante per la legalità a tutela di tutti, agricoltori e consumatori. A livello nazionale opera l’Osservatorio Agromafie con una progettualità territoriale che proprio in Veneto ha favorito la programmazione di azioni mirate che continuano a coinvolgere enti ed istituzioni nel comune obiettivo di promuovere la trasparenza lungo tutta la filiera agroalimentare”. Coldiretti di Treviso plaude l’impegno della propria Federazione regionale che da anni sostiene e promuove la massima attenzione nei nostri campi contro le agromafie.
Un percorso ben raccontato oggi a Verona in occasione del convegno organizzato da Unioncamere e Regione del Veneto a Verona dal titolo:”COME STUDIARE LE MAFIE:ANALISI INTERDISCIPLINARE” a cui ha partecipato Alberto Bertin dell’area legislativa di Coldiretti Veneto portando uno spaccato della realtà del settore primario.
L’attività intrapresa con il coordinamento del comitato scientifico dell’Osservatorio stesso insieme all’ex Ispettorato Interregionale del lavoro, ai carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare, al nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Venezia, all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Nord-est ha permesso la realizzazione di studi e ricerche sulla realtà regionale e soprattutto una capillare promozione nelle scuole di ogni grado e ordine di interventi per favorire comportamenti attenti e virtuosi difronte ai segnali della presenza confermata di un sistema malavitoso anche in Veneto.
“Le infiltrazioni mafiose compromettono la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del Made in Italy nel mondo – ha spiegato Bertin riportando il quadro generale raccolto nei dossier. Le mafie nelle campagne operano attraverso furti di attrezzature e mezzi agricoli, pratiche commerciali sleali, caporalato, truffe nei confronti dell’Unione europea fino al controllo di intere catene di supermercati e ristoranti con un business criminale stimato – secondo Coldiretti – in oltre 24,5 miliardi di euro dall’Osservatorio Agromafie”.
“Il cibo – ha ricordato Carlo Salvan presidente di Coldiretti Veneto che recentemente ha partecipato all’audizione in 4^ commissione consiliare – è divenuto una delle aree prioritarie di investimento della malavita che ne comprende la strategicità in tempo di crisi perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana delle persone. È fondamentale conoscere le criticità che possono toccare l’agroalimentare sotto il profilo delle illegalità e della criminalità; altrettanto importante è però prevenire le condizioni che possono esporre le aziende agricole a questi fenomeni. – conclude Salvan – è necessario quindi garantire l’equa distribuzione del valore sugli attori della filiera, a partire dal produttore, e creare politiche attive che consentano alle imprese di non trovarsi in difficoltà ad esempio nel reperimento della manodopera, che spesso è straniera e senza possibilità di trovare banalmente un alloggio dove abitare”.