«Restiamo sinceramente senza parole davanti a questo ennesimo scivolone dell’Unione Europea nei confronti delle eccellenze della viticoltura italiana» commenta Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, Presidente di Confagricoltura Treviso. «Dopo la tentata legittimazione del Prosek, ora questo nuovo grave errore di superficialità, utile solo a creare confusione, a tutti i livelli. Non scopriamo oggi che l’abuso di una qualsivoglia sostanza – compreso, ovviamente, il vino – può avere gravi conseguenze sulla nostra salute, ma ricorrere a semplificazioni come queste – a cui siamo contrari, senza se e senza ma – non giova a nessuno. Gli effetti di una risoluzione come quella in discussione al Parlamento Europeo potrebbero essere estremamente pesanti per la Marca Trevigiana e tutto il Veneto: pensate il danno economico che potrebbero patire i nostri consorzi del Prosecco, ad esempio, oggi leader nel mondo per export, con risultati anche più importanti dello Champagne. Invitiamo i parlamentari europei italiani a schierarsi con forza – rivedendo eventualmente la propria posizione – contro una misura senza senso, che si rivelerebbe un vero e proprio boomerang per la nostra economia».
