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Allevatori veneti domani a Roma per celebrare Sant’Antonio Abate

 

Appuntamento alle ore 9.00 per la benedizione in Piazza San Pietro con mucche, cavalli, asini, pecore, capre, cani e gatti.

16 gennaio 2023 – Mucche, asini, pecore, capre, cavalli, galline e conigli delle razze più rare e curiose salvate dal rischio di estinzione dagli agricoltori saranno domani i protagonisti dell’evento organizzato da Coldiretti insieme all’Aia (Associazione italiana allevatori) in Piazza San Pietro a Roma per celebrare il patrono degli animali Sant’Antonio Abate.

In arrivo da tutta la Penisola gli esempi del patrimonio zootecnico nazionale dalla mucca Frisona Italiana alla Chianina, dalla Marchigiana alla Pezzata Rossa, dalla Pecora Sarda alla Sopravvissana, dalla capra Girgentana alla Monticellana, dal Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante Rapido fino all’asino dell’Amiata il “Miccio” amiatino. Con loro anche cani e gatti, presenze domestiche, che potranno ricevere la benedizione.

Il 17 gennaio rappresenta sempre una data da non dimenticare per gli allevatori veneti. La ricorrenza della festa liturgica dedicata a Sant’Antonio Abate, viene celebrata sul territorio regionale perché questa figura emblematica della fede cristiana, fondatore del Monachesimo, è ancora vissuta con grande partecipazione, soprattutto nelle comunità rurali.

Per l’offertorio il Presidente regionale dell’Arav, Floriano De Franceschi, ha preparato un cesto con le eccellenze lattiero casearie venete frutto di specie salvate dall’oblio come la vacca Burlina, bovino autoctono, il cui latte dà il Morlacco e il Bastardo del Grappa formaggi della tradizione contadina che continuano ad essere preparati grazie ai produttori di montagna.

“Come allevatori sentiamo forte la responsabilità di garantire ai cittadini cibi provenienti dalle nostre stalle, che siano frutto di azioni rispettose del benessere degli animali allevati e della tutela dell’ambiente nel quale vivono – spiega il presidente Floriano De Franceschi alla vigilia della partenza per la Capitale – . Osserviamo con preoccupazione quanto la scarsità di materie prime alimentari che si prospetta ogni qualvolta si scatena un conflitto, possa essere utilizzata come arma di ricatto verso le popolazioni colpite. Abbiamo a cuore la conservazione della biodiversità animale di interesse zootecnico: un valore da preservare, che rappresenta quanto di più lontano possa esistere rispetto alla volontà di introdurre nei nostri sistemi agroalimentari cibi processati o frutto di inconcepibili “creazioni” da laboratorio. Anche per questo, lavoriamo e ci impegniamo ogni giorno, affinché nelle nostre aziende, grandi o piccole che siano, si produca tenendo ben presente che dalla cura che mettiamo allevando il bestiame dipende sia il nostro reddito che la qualità delle produzioni”.

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